Il poker live (e non solo) nei 4 casinò italiani nel 2018: gli incassi e il bilancio

di Claudio Zecchin

Nei primi sette mesi del 2018, i quattro casinò italiani hanno raccolto 158,1 milioni di euro. Un anno particolare per le case da gioco italiane sopratutto considerando che proprio luglio è stato il mese del fallimento per il Casinò di Campione d’Italia, con il tribunale di Como che ha nominato tre curatori per monitorare la gestione futura della casa da gioco. E dire che i numeri pubblicati da Federgioco, la federazione che riunisce i quattro casinò italiani, vedono Campione al secondo posto per per la raccolta (45,3 milioni di euro).

Il Casinò di Sanremo

Finora spicca Venezia, che ha incassato 56,3 milioni di euro, con Saint Vincent e Sanremo che seguono rispettivamente con con 31,9 milioni e 24,6 milioni di euro.

Le Slot hanno contribuito alla raccolta per 102,2 milioni, pari al 64,6% degli incassi totali.

Il Poker nelle diverse varianti tocca 5,7 milioni di euro.

La domanda che in molti si fanno a questo punto è quale futuro potrà avere il poker. Proprio Campione anche nel settimo mese dell’anno aveva fatto registrare la migliore performance, con una raccolta di 276 mila euro nel cash, mentre la chiusura della fortunata e produttiva parentesi Bettelli ha portato a un crollo delle iscrizioni ai tornei con incassi per 21.233 euro.

Segnali positivi arrivano da Sanit Vincent, rinata con gli eventi della De Vere Concept: incassi vicini ai 50 mila euro per tornei e oltre i 180mila euro per il cash e altre varianti.

Tornei non pervenuti a Venezia, che ormai da tempo sta spostando i propri investimenti su nuove slot più che sui giochi lavorati, ma il poker cash resta un voce ancora attiva con incassi per 120mila euro. Discorso diverso per Sanremo, che si è mosso in direzione opposta rispetto a Venezia riaprendo i tavoli dei tornei toccando quinta 29.505 euro, mentre il poker cash è arrivato a 106mila euro.

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