Phil Ivey perde il piatto più grande di sempre: dovrà restituire $10 milioni al Borgata

Ancora una volta, Phil Ivey ha perso. No, non stiamo parlando una sessione di cash game, ma dell’ormai arcinota vicenda giudiziaria tra il celebre pokerista americano e il Borgata di Atlantic City, casinò nel quale vinse oltre $10 milioni nel 2012, giocando al baccarat.

Ivey, che da poco è tornato piuttosto attivo nel circuito torneistico, aveva già perso la causa civile contro il casinò alla fine del 2016. Stessa sorte, naturalmente, per Cheung Yin ‘Kelly’ Sun, partner di gioco di ‘No Home Jerome’.

 

Phil Ivey

Phil Ivey

 

La sentenza del giudice Hillman

Finora, Phil Ivey ha praticamente perso qualsiasi battaglia legale. Non solo relativa al caso del Borgata di Atlantic City, ma anche contro il Crockfords di Londra, casinò al quale Ivey ha dovuto lasciare i 7,7 milioni di sterline vinti sempre nel 2012.

I difensori del pokerista americano e della Sun avevano provato a giocarsi la carta dell’”impatto devastante” che i loro assistiti avrebbero subito qualora avessero dovuto restituire i soldi al Borgata, parlando di “danno irreparabile”.

Tuttavia, il Giudice della Corte Distrettuale del New Jersey, Noel Hillman, non ha voluto sentire ragioni. Hillman ha spiegato che né Phil Ivey né la Sun hanno fornito prove per dimostrare che la restituzione del denaro avrebbe “minacciato l’esistenza del loro business”.

Cheating o non cheating?

Per chi non conoscesse ancora la vicenda, nel 2012 il 10 volte vincitore di un braccialetto WSOP usò una tecnica nota come edge sorting per ottenere un vantaggio rispetto al casinò. Non si tratta propriamente di cheating, o almeno così sostiene Ivey, quindi non di qualcosa di illegale.

Ivey non aveva infatti negato le accuse di edge sorting, dichiarando però in tribunale di come il Borgata avesse approvato le sue richieste e condizioni per giocare al famigerato tavolo di baccarat high stakes, incluso l’utilizzo di un mazzo di carte ben preciso.

Tuttavia la Giustizia americana si è sempre espressa contro il pokerista americano, già nel 2016 intimandogli di restituire i 10 milioni di dollari al casinò. Ivey ha risposto facendo appello, senza quindi restituire un centesimo.

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