“Theresa May? Troppo leggibile, deve imparare dai poker pro”

Quello che i detrattori a prescindere si ostinano a non vedere è, con buona pace dei più ostinati moralisti, una realtà incontrovertibile. Il poker è un paradigma che torna buono, utile o prezioso in diverse attività umane di primo piano: in economia e finanza, in guerra e in politica.

Patrick Nally

Economia, Guerra, Finanza, Politica: cosa ti combino con le strategia di poker

Lo skillset per vincere nel poker non può infatti prescindere dalla Teoria dei Giochi, scienza matematica usata nell’approntamento delle più raffinate strategie politico-economiche. Il segreto è sempre quello: stare un passo avanti agli avversari, in modo da prevedere sia adeguate contromisure che soluzioni offensive convenienti, ovvero dal guadagno atteso sensibilmente più alto rispetto ai rischi potenziali dietro a una determinata mossa.

Questo vale per una decisione al turn su board dry contro un avversario poco propenso al fold, ma anche in situazioni politicamente intricate, come ad esempio la Brexit.

In una recente intervista rilasciata al quotidiano inglese “The Express”, il presidente della International Federation of Match Poker (IFMP) Patrick Nally si è espresso sulla situazione in cui si trova la premier britannica Theresa May, nel pantano delle trattative post-Brexit.

I presidenti USA: tradizione da gran pokeristi

“In verità – ricorda Nally – mi avvicinai al poker quando il rettore di Giurisprudenza ad Harvard mi disse che per insegnare lì devi essere un buon giocatore di poker. Non solo, ma fece riferimento a un gran numero di presidenti USA che hanno usato abilità da pokeristi o buone strategie di poker per uscire bene da negoziati rischiosi a livello militare, o da situazioni internazionali ad alto stress.”

Tali presidenti erano Lincoln, Roosevelt, Nixon, Obama e anche Trump. Una dimostrazione di ciò si è avuta per esempio di recente nella crisi con la Corea del Nord. In quell’occasione l’attuale presidente USA aveva detto “stiamo giocando una partita a poker molto difficile, in cui è fondamentale non svelare la tua mano”.

In fin dei conti il poker insegna proprio quello: prendere la decisione più corretta possibile anche – e soprattutto – sotto pressione. E di pressione Theresa May ne sta sperimentando davvero tanta, vista la patata bollente che si è vista recapitare e che si sta rivelando molto complicata da gestire.

Theresa May è davvero in un brutto spot

“La May? Troppo leggibile”

La particolarità di questa situazione è che c’è già una data di scadenza, ed è il 29 marzo prossimo. Per allora è stabilita l’uscita definitiva della Gran Bretagna dall’Unione Europea, ma le condizioni di tale uscita sono ancora in alto mare. Questo rende la situazione della May decisamente squilibrata in suo sfavore. Tutti sanno che, alla data stabilita, la Gran Bretagna uscirà definitivamente dall’UE. Quindi la premier inglese gioca con almeno una delle sue carte scoperta.

“Al di là di cosa tu abbia realmente, devi sempre essere in grado di far pensare al prossimo che tu abbia una grossa mano. Per avere successo nel poker non devi lasciar trasparire emozioni, e le reazioni scomposte non sono certo d’aiuto, anzi fanno aumentare i rischi man mano che si avvicina la scadenza.”

Patrick Nally: lezioni di poker a Theresa May?

Da buon uomo di marketing, Patrick Nally si è offerto di dare lezioni di poker alla premier Theresa May, in modo da aiutarla ad affrontare nel modo giusto le trattative post-brexit. Lei accetterà?

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