Il businessman Daniel Weinand: “Potevo permettermi il $100-$200, ma ho scelto di partire dal basso”

Nel corso degli anni abbiamo visto numerosi businessman sedersi al tavolo di poker con l’intenzione di divertirsi ma anche di sfidare i professionisti. Per molti non è una questione di soldi, ma di ego: vogliono dimostrare a se stessi e al mondo intero di poter competere contro i giocatori più forti al mondo, di poter far valere nel gioco le stesse abilità che li hanno resi ricchissimi nella “real life”.

Ecco perché gente come Guy Laliberté, Andy Beal e Bill Perkins non si è mai tirata indietro ed è finita per cascare completamente nella trappola dei pro. Alla fine, loro tre e molti altri businessman hanno perso svariati milioni di dollari contro poker player molto più forti di loro, che oltretutto spesso avevano venduto gran parte dell’action e potevano quindi giocare con meno pressione.

Si sa, però, che non tutti i businessman sono uguali. Alcuni di loro, come Cary Katz e Talal Shakerchi, sono riusciti a trovare la loro dimensione e a trasformare la passione per il poker in un’ulteriore fonte di reddito. La stessa cosa che sta provando a fare Daniel Weinand, un giovane imprenditore apparso recentemente in una puntata di Poker After Dark. Per lui il poker non dev’essere una questione di “celodurismo” ma un divertimento. Proprio per questo motivo prima di sedersi ai tavoli nosebleed ha fatto una gavetta a limiti “umani”, circostanza molto rara quando si parla di giocatori amatoriali milionari.

Daniel Weinand insieme al socio e co-fondatore di Shopify Tobias Lutke

Daniel Weinand, da Shopify al poker

Per me la vera sfida è diventare sempre più bravo a poker“, ha dichiarato a PokerCentral.com Weinand, che deve il suo patrimonio milionario a Shopify, una piattaforma per e-commerce di cui è co-fondatore. Il suo obiettivo è quindi di seguire un preciso processo di crescita come poker player. Una decisione che ha preso subito dopo aver scoperto il gioco e aver parlato con alcuni professionisti.

“Quando scoprii il poker mi dissero che ci vogliono milioni di mani e un’esperienza tra i cinque e i dieci anni per non essere più considerato un fish. Visto che a dirmelo furono alcuni pro, ebbi fin dall’inizio una grande motivazione a migliorare il mio gioco. Da allora ho sempre cercato di studiare e lavorare duramente in questa direzione“.

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Crescere come giocatore, crescere come businessman

Più ha scoperto la bellezza di questo gioco nel quale non c’è fine all’apprendimento e più ha capito che i concetti legati alla sua crescita come poker player gli sarebbero serviti molto anche nella sua attività imprenditoriale.

“Tante delle skills necessarie per essere un buon giocatore di poker sono utilissime anche nel business. Giocare mi ha reso un imprenditore migliore, perché il modo in cui ragioni quando giochi a poker e ti devi affidare solo ad informazioni incomplete, rappresenta un’abilità che pochi hanno nel mondo da cui provengo (business legati al web, ndr). Penso che tanti imprenditori guardino al decision making nel modo sbagliato; mi piace che nel poker si ragioni in un altro modo, dicendo, ad esempio, che va bene sbagliare una volta su dieci”.

Daniel Weinand a Poker After Dark

“Potevo giocare al $100-$200 ma sono partito dal basso”

Proprio perché gioca a poker con l’obiettivo finale di diventare un giocatore sempre migliore, Weinand non è partito dai limiti più alti come hanno fatto altri businessman in passato.

“Quando ho iniziato, ho preso in considerazione l’idea di partire dal $100-$200 visto che potrei permettermelo, ma non mi sembrava giusto. Non volevo ingannarmi, dovevo essere io a costruirmi un bankroll adeguato. Volevo rivivere l’esperienza dei poker pro che hanno scalato tutti i livelli passo dopo passo. Così ho iniziato con un bankroll di $500 e da lì sono salito molto. Ma non è stato un processo rapido: ci è voluto tanto tempo prima che mi sentissi a mio agio a giocare un torneo da $1.500“.

Daniel Weinand: “Sogno il braccialetto delle WSOP”

Ad aiutare Daniel Weinand nel suo processo di crescita c’è il top player tedesco Manig Loeser. Con il supporto strategico del suo connazionale, Weinand sente di non avere limiti: il suo obiettivo è partecipare a sempre più eventi e partite e provare a conquistare un torneo prestigioso.

Per me il poker non sarà mai un lavoro e mi rendo conto di quanto sono fortunato ad essere nella posizione di giocare a certi limiti per divertimento. Ma ho degli obiettivi concreti, come vincere un torneo importante. Mi piacerebbe tantissimo vincere un braccialetto delle WSOP e un giorno vorrei giocare un evento enorme come il Super High Roller Bowl. Ma solo quando avrò un livello di gioco tale da far pensare agli spettatori: questo tizio non è l’ennesimo ricco businessman che gioca solo per divertimento!

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