Umberto Ferrauto, dal calcio al poker andata e ritorno: “Mi mancava il campo, ma tornerò a Vegas”

Diverse volte, in questi anni, vi abbiamo raccontato di ex sportivi che si sono rilanciati come professionisti di poker, o che nel giochino sono comunque riusciti a sfogare un po’ dell’adrenalina che manca dopo lo stop all’attività agonistica. Per Umberto Ferrauto invece si tratta di un percorso strano, in cui il poker ha momentaneamente sostituito il calcio, venendo poi rimpiazzato a sua volta dalla passione originaria.

Umberto Ferrauto nel giorno dell’ufficializzazione del suo ritorno al calcio giocato

La carriera nel calcio e nel poker

Cresciuto nelle giovanili del Torino, nel 2008 Umberto viene mandato a farsi le ossa nelle serie minori. Tra le altre milita nel Rivoli, Poggibonsi, Borgosesia. Smette nel 2015 e si dedica al poker.

Vanta risultati pazzeschi nei tornei live, pur essendo un cash gamer puro. Un secondo posto a un IPO, altri due runner up nel MiniIPT e un monte vincite lorde da circa 270mila euro per lui.

Umberto Ferrauto, ritorno tra i pali

Da domenica scorsa il 29enne torinese è di nuovo un portiere di calcio, lui che è un prodotto del vivaio del Torino e che, dopo due panchine in Serie A ha fatto una discreta trafila tra Lega Pro e Serie D. In questa stagione Ferrauto difenderà i pali del Lascaris, formazione che milita nella Promozione piemontese.

Una scelta sicuramente non dettata dal denaro, come ci conferma lo stesso Umberto. Gli chiedo infatti se, a 29 anni, ha ancora il sogno di tornare nel calcio professionistico o semi-pro, come la Serie C: “Assolutamente no, non è più un mio obiettivo. Ho scelto di tornare perché mi mancava il campo e una serie di altre cose che non respiravo da un po’, come l’atmosfera del pre-gara, lo spogliatoio e tutta la condivisione che comporta, eccetera”.

Il parallelismo con il poker, da questo punto di vista, è ovvio quanto impietoso. “Anche nel poker si creano dei gruppi con cui vai in giro e condividi cose, ma è molto diverso. Qualche amico me lo sono fatto, come ad esempio Daniele Primerano, ma la verità è che il poker ha una natura individualista che lo rende imparagonabile con l’atmosfera di una squadra sportiva.”

Su PokerStars.it sono arrivati gli Spin & Go Max: registrati subito! Ti attendono promozioni speciali!

Poker e Calcio, crisi a confronto

Certo una cosa il settore del poker e quello delle “minors” calcistiche ce l’hanno, in comune: la crisi. “Sicuramente il calcio sta attraversando anni di grossa crisi soprattutto nelle serie minori. Una volta anche in Eccellenza c’era diversa gente che era di fatto professionista. Oggi quasi tutti hanno un secondo lavoro, perché le cifre che girano sono molto diverse e anche in Serie C le difficoltà economiche sono enormi. Io stesso dovrei riavere ancora un bel po’ di soldi da quegli anni, ma ormai ho perso le speranze…”

Vuoi vedere che se la passa meglio il poker? “Non scherziamo”, ride Umberto, che poi si fa serio: “Pensa che io passai a fare il pokerista a tempo pieno perché i soldi nel calcio erano sempre meno e i miei guadagni nel poker sempre più importanti. Tuttavia, dopo qualche anno, ci siamo ritrovati con questa grandissima crisi del live italiano. Per chi come me viveva di cash game è stato tremendo. Non si può certo basare un’attività su un weekend ogni tanto in cui trovi una decina di persone ai tavoli di Saint Vincent.”

Umberto durante un final table IPO

Umberto imprenditore

Ecco dunque il perché del ritorno al calcio giocato di Umberto Ferrauto. “Sì, la voglia di giocare era tanta e poi ho anche altre attività, tra cui il bar del centro sportivo proprio del Lascaris e una gelateria in centro a Torino.”

Vegas nel cassetto

Il poker è dunque un’esperienza chiusa? “Assolutamente no, anzi! Certo non era più qualcosa di profittevole al punto di continuare a fare solo quello, ma giocare rimane uno dei miei obiettivi. In Promozione, per esempio, a fine aprile il campionato è finito. Ciò significa che poi hai qualche mese totalmente libero. E non ti nascondo che sto già pensando di farmi un bel periodo a Las Vegas…”

CONTINUA A LEGGERE