Casinò News: la Svizzera vuole annettere Campione d’Italia, il Governo elvetico apre all’ipotesi

L’enclave di Campione d’Italia annessa alla Svizzera? Il Corriere del Ticino, 4 giorni fa, ha rilanciato l’ipotesi che, all’apparenza, può apparire come una provocazione o una news da fantapolitica, in realtà la proposta è finita in Parlamento a Berna ed è all’attenzione del Governo della Confederazione ed un ministro non ha scartato questa eventualità. Tutto però dovrebbe passare da una trattativa bilaterale.

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Il sindaco Dimissionario Roberto Salmoiraghi

Stamani la notizia è stata confermata dal Corriere della Sera, mentre da parte svizzera di ora in ora arrivano conferme dell’intenzione di aprire un tavolo per iniziare a studiare l’annessione.

Come noto, con il fallimento del Casinò di Campione d’Italia (uno delle 4 sale da gioco autorizzate nel nostro paese) anche il paesino dell’enclave è destinato al fallimento, sembra già scritto. Ricordiamo che la realtà campionese non riceve finanziamenti da Roma ed ha sempre campato grazie al Casinò. Chiuso quello non ci sono molte via di uscita.

Il Sindaco si è dimesso

Oramai l’enclave è nel caos e martedì si è dimesso anche il sindaco Roberto Salmoiraghi, colui che con un’esposto alla procura di Como, ha dato via all’indagine che ha poi portato, con un effetto domino inesorabile, al fallimento del casinò.

Gli elvetici quando si parla di pagare i conti degli altri diventano molto pratici nei ragionamenti e non si perdono in troppi discorsi, sprecando risorse e denaro pubblico al contrario dei governi italiani.

In questo momento è la Svizzera che, di fatto, sta mantenendo i servizi del Comune: gli studenti campionesi vanno quasi tutti a scuola nei vicini comuni del Canton Ticino, la raccolta dei rifiuti è affidata ad una ditta svizzera e così altri servizi.

I debiti verso la Svizzera: parla il Governatore del Canton Ticino

L’affare si fa serio. Claudio Zali, Governatore del Canton Ticino, ha reso pubblico che il Comune di Campione ha accumulato un debito con il Cantone di un milione di franchi svizzeri, altri 2 milioni sono stati garantiti dal Municipio di Lugano, un milione e mezzo lo hanno messe le aziende private.

L’alternativa è chiara: o Roma garantisce per i debiti di Campione (o riapre la casa da gioco) o una soluzione deve essere trovata per forza con Berna e Lugano. Al momento sono stati accumulati debiti per 3 milioni di euro.

L’interrogazione parlamentare a Berna

La questione è già stata affrontata nelle sedi opportune, ovvero nelle aule del Parlamento di Berna: il deputato popolare Marco Romano ha presentato una interrogazione: “Alla luce della difficoltà nel trovare delle soluzioni, è immaginabile che la Confederazione, nell’ambito delle trattative con l’Italia, avvii anche una discussione di possibile cessione di questo territorio alla Svizzera?”.

Da Roma nessuna soluzione dopo mesi di emergenza sociale

Il problema di Campione sembra – per assurdo – più di Campione che di Roma, dove non è ancora stata presa una decisione dopo mesi di immobilismo e d’incapacità politica di valutare qualsiasi soluzione. D’altronde è chiara la politica del Governo italiano contro il gambling (hanno sempre dichiarato che se ne infischiano anche dei posti di lavoro del settore) ma qui stiamo parlando di un’emergenza sociale di un’intera comunità e nessuna soluzione è ancora stata presa in ipotesi dal Governo Conte dopo mesi.

Gli svizzeri forse hanno capito che alla fine dovranno intervenire loro per mettere fine a questa situazione assurda?

L’apertura del Governo Confederale

Ignazio Cassisi, ministro degli esteri elvetico ha risposto all’interrogazione parlamentare di Romano: “È immaginabile, ma evidentemente ci dovrebbero essere delle proposte dell’autorità competente cantonale in tal senso. Dopodiché quella federale farà le sue riflessioni a proposito”. Insomma il Governo ha aperto le porte a valutare l’annessione dell’enclave italiana ma il primo passo lo dovrà fare il Canton Ticino.

Per il deputato Romano non ci sono dubbi: “quelle del Casinò di Campione sono crisi cicliche. A mia memoria personale è già successo altre volte ed è sempre toccato alla Svizzera prestare aiuto. E allora mi chiedo: perché in un’ottica di solidarietà non pensiamo di intavolare un percorso che conduca Campione ad un nuovo assetto politico? A parte la collocazione territoriale all’interno della Svizzera, una buona parte dei residenti a Campione ha già la cittadinanza svizzera e mi risulta sia già partita una raccolta di firme tra i residenti per sostenere il cambio di bandiera”.

 

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Per il momento il leghista Stefano Candiani ha chiuso le porte (“non se ne parla!”) ma chi garantirà per i conti di Campione? Se il Casinò non riapre (chi garantisce per i debiti della sala?) e Roma non vuol saperne di finanziare il Comune, come sarà possibile andare avanti? E’ quello che in molti si stanno chiedendo nell’enclave e non solo.

Lido e porto all’asta

Nel frattempo, il curatore fallimentare Angela Pagano ha messo all’asta il porto e il lido di proprietà del Comune per 44 milioni e 524mila franchi svizzeri, pari a 40 milioni di euro, in immobili. Il debiti del Municipio ammontano a circa 18 milioni secondo una ricostruzione de La Provincia di Como.

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