Vince 2,5 milioni alla lotteria, spende tutto in auto e case di lusso ma il suo ticket è fake!

6, 9, 20, 21, 31 e 34, è la fortunata sequenza che premiò il costruttore inglese multi-milionario E. P. (le sue iniziali), vincitore (o presunto tale) della National Lottery inglese nell’estrazione dell’11 marzo del 2009. L’uomo, oggi 53enne,  si presentò per ritirare la vincita però solo il 9 settembre dello stesso anno (pochi giorni dopo scadeva il termine per ritirare il malloppo) e, cosa strana, il biglietto era danneggiato. L’imprenditore dichiarò di aver acquistato il ticket in una ricevitoria di Worcestershire.

Il presunto vincitore in una foto d’archivio del Daily Star

Nonostante questa incongruenza, Camelot (che gestisce la lotteria inglese) decise di pagare lo stesso il “fortunato” uomo che incassò 2,5 milioni di pounds e si diede alla pazza gioia, sperperando gran parte del denaro in auto d’epoca, immobili ed altri vizi. Ha comprato due ville da 600.000 e 400.000 sterline a Kings Langley. Nel suo garage custodisce almeno una ventina di mezzi: 12 automobili, una roulotte e alcuni furgoni.

Nel 2015 la società britannica ci ripenso e con l’emergere di nuove prove (al momento misteriose ma si teme il coinvolgimento di alcuni dipendenti) denunciò l’uomo. Il dipartimento “Serious Fraud e Cyber ​​Unit” di Hertfordshire aprì un’indagine. L’uomo fu arrestato ma poi rilasciato in attesa che le indagini fornissero nuove e più concrete prove.

Dopo 3 anni di lunghe indagini da parte dell’ufficio frodi, l’uomo è stato accusato di truffa per aver falsificato il biglietto della lotteria vincente: se queste accuse saranno provate, rischia oltre ad una dura condanna penale anche di dover restituire l’intera vincita. La società che gestisce la lotteria invece è stata multata di 3 milioni di pounds dalla Gambling Commission per aver omesso i controlli necessari sulla vincita.

 

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La vicenda è molto strana, come è strano che i responsabili della lotteria abbiano pagato l’uomo nonostante il biglietto fosse danneggiato. Dame Dianne Thompson, la direttrice di Camelot, secondo una ricostruzione del Daily Mail, avrebbe convocato personalmente Putman prima di autorizzare il pagamento del jackpot nonostante il biglietto non avesse il codice a barre funzionante.

L’uomo dovrà affrontare il processo il prossimo mese dopo 3 anni di indagini ma non ci sono ancora certezze sulla truffa. La Gambling Commission ha fatto sapere che chiunque potrà ancora presentarsi e rivendicare la vincita del 2009 ma lo dovrà fare con prove e documenti certi.

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