Sontheimer: “Lo short deck? È un gioco stupido e ad altissima varianza. Ma l’edge esiste”

Non tutti credono che lo Short Deck Poker sia destinato a diventare il gioco del futuro. Non tutti la pensano come Brandon Adams e Jason Koon, sicuri che la variante del Texas Hold’em con un mazzo da 36 carte conquisterà il mondo del poker. Abbiamo già riportato il parere di Isaac Haxton, molto meno entusiasta dei suoi colleghi sullo Short Deck Poker: in sintesi, “Ike” sostiene che la sua evoluzione ci sarà solo nel contesto high stakes ma non sostituirà mai il No-Limit Hold’em tradizionale.

La pensa nello stesso modo anche il top player tedesco Steffen Sontheimer, come ha spiegato in un podcast con i colleghi di Pokernews.com.

Steffen Sontheimer: “Studio lo Short Deck Poker ma non lo gioco”

Lo Short Deck è molto divertente“, ha detto Sontheimer. “Non ho giocato moltissimo ma ho iniziato a studiarlo approfonditamente già da un po’ perché alcune persone mi hanno chiesto di coacharle in questa variante. Sono persone di cui non posso fare i nomi, ma giocano a livelli molto alti. Quando lo studiavo, tutti pensavano che mi stessi preparando per il torneo di Short Deck di Las Vegas e invece non ero nemmeno presente. Non gioco lo Short Deck”.

Come ha approcciato lo studio di questa nuova variante? Con carta e penna, come fece già anni fa per il No-Limit Hold’em tradizionale.

“Il gioco mi piace e per studiarlo ho utilizzato un metodo molto semplice: distribuisco le carte a un tavolo dove ci sono solo io e creo artificialmente determinate situazioni. Gioco contro me stesso, praticamente, e mi segno tutto ciò che capisco su un foglio di carta. Così posso anche applicare la matematica a questo gioco, posso fare i calcoli, costruire tabelle e utilizzare anche qualche programma di calcolo. Farlo è stato un po’ come tornare indietro di quattro o cinque anni, perché feci la stessa cosa con il No-Limit Hold’em. All’epoca non c’erano solvers quindi studiavo così, con carta e penna. È stato divertente rifarlo“.

Lo Short Deck Poker, un gioco “stupido”

Il giovane tedesco ha poi detto la sua sul gioco in sé, che ritiene “piuttosto stupido” e assolutamente non adatto alla modalità torneo.

“Penso che la crescita dello Short Deck sarà limitata. Onestamente è un gioco piuttosto stupido e non si adatta al formato del torneo. Per il torneo di Las Vegas ho aiutato Dominik Nitsche nella preparazione tecnica e l’ho seguito un po’ al final table. Così ho capito che non importa quale sia la tua strategia preflop, né se sia valida o meno: nello Short Deck è sempre un 40%-60%! Non a caso, Dominik è uscito all’improvviso, anche se all’inizio del final table era chipleader… mi ha dato molto fastidio, anche perché gli avevo comprato le quote!”

Finalmente 888, la seconda Poker Room online a livello mondiale è arrivata in Italia. Registrati subito! Per te un Bonus immediato di 8 euro senza deposito e Freeroll giornalieri da 5000 euro.

Il rischio di collusion nello Short Deck Poker

Inoltre c’è un altro aspetto da prendere in considerazione: nello Short Deck un’eventuale collusion ha un peso specifico enorme.

“È molto divertente da giocare live, ma non credo che prenderà piede online. La collusion in questo caso avrebbe un peso ancora più netto, perché conoscere altre due carte oltre alle tue in un gioco con un mazzo di 52 carte è un conto, ma farlo in un gioco con un mazzo di 36 carte è tutta un’altra storia. Per questo motivo credo sia meglio giocare a Short Deck solo con persone che conosci bene e di cui ti fidi“.

Big One for One Drop Steffen Sontheimer

Steffen Sontheimer

Steffen Sontheimer: “Varianza altissima ma il winrate esiste”

Nonostante il suo parere sia decisamente negativo, Sontheimer si dice comunque sicuro che si tratti di un gioco di abilità nel quale il giocatore più preparato è destinato a vincere sul lungo periodo.

“Alcuni giocatori hanno fatto i calcoli sulla varianza nello Short Deck e hanno scoperto che la varianza è molto più alta del PLO. L’edge è piccolissimo ma tanti giocatori commettono errori, motivo per cui esiste certamente un winrate in queste partite. Questo è poco ma sicuro”.

CONTINUA A LEGGERE