Corte d’Appello di Genova: “gambler non paga debiti di gioco? Giusto annullare le cambiali”

Per l’ordinamento italiano i creditori non sono protetti e non hanno diritto ad alcuna azione per i  debiti derivanti dal gioco d’azzardo  Sono “obbligazioni naturali”, il creditore non può pretendere nulla per crediti che hanno come causa il gambling in qualsiasi sua forma. Però se il debitore-gambler onora il suo debito non può chiedere la restituzione del pagamento effettuato.

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Mark Wahlberg ha interpretato il ruolo di un giocatore problematico nel film (da lui prodotto) The Gambler

L’escamotage di alcune agenzie e sale per le garanzie

Per questo motivo, molte agenzie di scommesse e sale gaming che concedono linee di credito ai loro clienti (pratica a nostro avviso sbagliata) contestualmente si fanno rilasciare delle cambiali e/o assegni a garanzia dagli stessi scommettitori. In questo modo risulta che il debitore-giocatore abbia già pagato e non può chiedere la restituzione della somma versata. Un escamotage che però diversi giudici stanno rendendo vano.

Prima di tutto ci sentiamo di dire che, nel gioco terrestre, la pratica (molto diffusa) di concedere credito è fortemente sconsigliata ed è senza dubbio un incentivo a seguire comportamenti sbagliati da parte degli scommettitori che, spesso, in questo non danno il giusto “peso” al denaro scommesso e vengono indotti ad un atteggiamento non responsabile.

Per il nostro codice civile, l’unica protezione che hanno i creditori – come detto – è l’irripetibilità del pagamento ma la musica sta cambiando per gran parte della giurisprudenza che non riconosce più le garanzie versate in anticipo dai giocatori e, soprattutto, sta iniziando ad accogliere la tesi che un giocatore problematico (se provato) sia del tutto incapace di valutare determinati atti giuridici (come firmare una cambiale o un assegno post-datato).

La sentenza del Tribunale di Spezia del 2013

Il primo caso giudiziario è accaduto nel 2013 (come vi avevamo raccontato) al Tribunale di La Spezia. Un uomo di 40 anni di Ameglia (provincia di Sarzana) giocatore purtroppo patologico, aveva contratto con l’agenzia di scommesse ben 40.000 euro di debiti ma il Tribunale di La Spezia aveva annullato le cambiali, considerando che l’uomo era stato ritenuto non capace di intendere e di volere per via della sua dipendenza al gioco d’azzardo.

La Corte d’Appello di Genova dà ragione al gambler

Nello stesso periodo, 2013, era già noto il ricorso di un uomo che aveva depositato al Tribunale di Carrara, per vedere annullati i titoli cambiari (due cambiali ed un assegno post datato) per 8.000 euro a garanzia dei suoi debiti con l’agenzia di scommesse del posto.

Per competenza la causa è poi passata al Tribunale di Massa che nel 2013 aveva dato ragione alla sala corse.

L’uomo, affetto da dipendenza da gioco patologico (GAP) ha fatto ricorso presso la Corte d’Appello di Genova.

I giudici di secondo grado hanno annullato la sentenza dei giudici massesi accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Alberto Antognetti che ha dimostrato che il suo cliente era affetto da Gap, Gioco d’azzardo patologico, un disturbo mentale che inibisce la capacità di intendere e di volere, secondo gli esperti.

L’uomo scommetteva 500 euro a puntata, una cifra folle per una persona che non aveva nulla. Nel 2012, la sala corse di Massa, a fronte dell’inadempienza del giocatore di poter onorare i debiti, aveva intrapreso le vie legali fino ad ottenere dal giudice i decreti ingiuntivi per procedere. Ma l’avvocato del gambler è riuscito a presentare adeguata documentazione medica che ha certificato la patologia psichiatrica (riporta il quotidiano La Nazione), la stessa che era stata alla base della decisione del Tribunale di La Spezia del 2012. Lo scommettitore è finito sotto cura per seguire un programma di recupero.

E’ fondamentale giocare sempre in modo responsabile e avere un approccio equilibrato. C’è inoltre da sottolineare che il gambling è severamente vietato ai minori di anni 18. Ricordatevi sempre di usare la testa!

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