Pendolari delle Slot: in Piemonte sono vietate? I players vanno in Liguria. L’inchiesta che scotta sul proibizionismo

Un’inchiesta del Corriere della Sera mette a nudo tutti i limiti del proibizionismo nel gioco, un approccio delle istituzioni superficiale ed errato che favorisce solo il mercato illegale delle slot e degli altri giochi o comunque una “migrazione” molto singolare.

La Regione Piemonte ha vietato i giochi e le scommesse sul territorio ma la scelta populista e demagogica si sta rivelando un autogoal evidente dell’amministrazione che costerà solo migliaia di posti di lavoro e non risolverà il problema della dipendenza all’azzardo. Un problema serio che va contrastato con mezzi efficaci e non con superficialità.

Spesso sono scelte politiche determinate solo da discutibili strategie elettorali o cambiali che i politici devono pagare ad influenti aree cattoliche dell’opinione pubblica. Ma i danni per la collettività e l’erario sono sotto gli occhi di tutti.

Il Corriere della Sera ha messo a nudo tutti i limiti di queste scelte introdotte dalla legge elettorale piemontese. Si sono create carovane di pendolari delle slot nelle regioni limitrofe. Giocatori oramai dipendenti che non possono fare a meno delle macchinette e che si dirigono quasi ogni giorno nelle città di confine, in Liguria.

Nei  primi sei mesi del 2018,  Cairo Montenotte, cittadina ligure della Val Bormida, al confine, ha fatto registrare una spesa nelle macchinette di 14 milioni di euro, 6 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

A Cengio e Millesimo sono stati spesi nelle slot  3 milioni di euro, pari a 810 euro per abitante. Una cifra mai registrata prima. E se la regione Liguria dovesse approvare una legge simile, è molto probabile che questi gamblers si spostino verso la Francia o la Svizzera, oltre che nel mercato illegale. Ancora una volta il proibizionismo sta fallendo, non ci voleva uno scienziato per capirlo prima, ci vorrebbe invece maggiore responsabilità nell’introdurre fin da subito misure efficaci come la tessera del giocatore (online tutto è trasparente con l’uso del codice fiscale) e nel monitorare la spesa dei gamblers problematici.

Il fenomeno dei pendolari delle slot non è nuovo: ricordiamo ancora i pullman che organizzava il Casinò di Campione (prima del fallimento) per i gamblers residenti a Milano, in particolare per i giocatori asiatici. Molti players inoltre sono tornati a frequentare circuiti illegali.

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