Nick Schulman, si può foldare questo fullhouse? Il pro americano in un spot ad altissima tensione

Diversi professionisti del poker sostengono che i migliori giocatori al mondo non sono coloro che piazzano bluff spettacolari ma coloro che riescono a foldare punti molto forti intuendo di essere stati battuti. Perché per la stragrande maggioranza dei poker player è molto più difficile foldare un buon punto rispetto a bluffare con una pessima mano. Solo i più forti sanno che a volte è necessario rinunciare al pot nonostante le tante chips già investite.

Nick Schulman appartiene sicuramente a questa categoria, ma nell’ultimo episodio di Poker After Dark anche lui non è riuscito nell’impresa di compiere un hero fold che sarebbe stato leggendario…

Poker After Dark: un cooler imparabile

Siamo al tavolo di cash game con blinds $100-$200 e la mano inizia con il rilancio del professionista Jeremy Ausmus da middle position con **cq* **fq*. Foldano tutti fino a Nick Schulman, che dal big blind decide di difendere con **f0* **c6*. Il pot è di $1.700 e il flop è **p6* **c0* **f6*: Schulman ha floppato un fullhouse. Fa check e il suo avversario decide di non c-bettare ma fare check.

Il turn è un **pk* e stavolta Schulman esce in puntata per $1.000. Ausmus opta per il call con uno stack di $29.000 alle spalle (Schulman è più lungo). Si giunge quindi al river con $3.700 in mezzo. Il river, però, è una **pq* che consegna ad Ausmus un clamoroso fullhouse più alto. Ora tutti e due hanno un fullhouse ed entrambi pensano di essere avanti. Ovviamente lo può essere solo uno dei due.

Schulman opta per un check che in un altro contesto risulterebbe geniale: con il suo fullhouse checka al river trasformando quindi la sua bet sul turn in un tentativo di steal. Ausmus ha un punto fortissimo (è battuto solo da 6-6 e K-K) e per provare ad ottenere il massimo valore punta $4.000 sul pot di $3.700. Schulman si prende qualche secondo. Ora c’è anche la possibilità che il suo avversario abbia una scala, così come un colore. Alla fine rilancia a $14.000.

Nick Schulman può foldare un fullhouse?

Ausmus non fa trasparire alcun tell e dopo qualche secondo si limita a dire “all-in“. Dietro ha $28.200 complessivi e ora il piatto è di $45.900.

Schulman deve decidere se chiamare $14.200 in più oppure foldare. Per molti sarebbe uno snap-call, ma non per lui, che inizia invece a ragionare sul da farsi. Comprende che una action come check-bet-raise-push al river debba indicare una forza estrema e probabilmente si rende conto che ora il suo punto è quasi certamente un bluff catcher: con mani come un colore, una scala o un fullhouse inferiore (K-6 e Q-6) Ausmus avrebbe quasi certamente chiamato senza rilanciare ulteriormente. Batte solo un bluff.

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Dopo un paio di minuti, però, Schulman non riesce a resistere e chiama. In questo modo perde un piatto da $60.000, con un cooler difficile da evitare per chiunque… ecco il video della mano:

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