Istituto S. Sanità: “85% giocatori problematici da slot e vlt”. Divieto pubblicità inutile (solo 19%). Perché colpire il poker online?

Che le misure per contrastare il gioco patologico fossero a dir poco inutili e demagogiche lo si era capito da tempo, ora però sono anche i numeri a smentire i divieti approvati quest’estate che rischiano di colpire ancor di più i “ludopatici” , considerando che l’incremento della tassazione su slot e Videolotteries andrà ad incidere sul payout.

Cosa significa abbassamento del payout per una categoria di gamblers a rischio come quella per le slot e Vlt?

Che i giocatori patologici saranno ancora più colpiti e perderanno più in fretta il loro denaro. Altro che tutela della salute dei cittadini, il Governo sta applicando una politica fiscale nei giochi aggressiva e che va esattamente contro chi dichiara di tutelare: i giocatori, soprattutto quelli a rischio.

La ricerca

I numeri sono forniti da una ricerca (finalmente) credibile, quella commissionata dall’Istituto Superiore della Sanità ed è una delle ricerche, secondo gli esperti, più vasta e meglio ponderata.

In Italia il 3% dei giocatori è problematici deriva da slot, VLT e scommesse virtuali.

Innanzitutto l’agenzia di stampa Agipronews, nel presentare la ricerca, evidenzia che “sono 18 milioni di italiani (un adulto su tre) che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nell’ultimo anno, il 3% (1,5 milioni) sono i giocatori “problematici”, coloro che faticano a gestire il tempo da dedicare al gioco e a controllare la spesa”.

La ricerca (commissionata dai Monopoli) ha un bel campione rappresentativo della popolazione residente in Italia di 12.007 adulti (47,6% maschi e 52,4% femmine) e non si riferisce a dati di un quartiere di Roma…

13 milioni giocano in modo sociale

La maggior parte (oltre 13 milioni di persone) gioca in modo “sociale”, mentre 2 milioni di giocatori presentano un profilo a basso rischio. In generale, si gioca prevalentemente alle lotterie istantanee o in tempo reale (26,2%), al Lotto o lotterie a esito differito (12,8%), ai giochi numerici a totalizzatore (10,9%), alle slot machine (7,4%).

Attacchi al poker online senza alcuna logica

Il 4% dei giocatori pratica sia le scommesse sportive sia gli altri giochi a base sportiva, mentre le VLT (Video Lottery Terminal) sono scelte dal 2,6%. Si gioca soprattutto dal tabaccaio (82,6%), al bar (61,8%) nelle ricevitorie (26,9%), nelle sale scommesse (12,5%) e nelle sale bingo (8,2%). Capite che in questi giorni abbiamo assistito ad attacchi politici contro il poker (l’unico skill game) in maniera del tutto gratuita visto che non è neanche nella lista?

Giocatori problematici

In Italia, i giocatori problematici (o a rischio) sono il 3% della popolazione (circa 1,5 milioni di persone) e la fascia di età 50 – 64 anni è la più rappresentata (35,5%): sono i dati emersi dalla prima indagine epidemiologica sul gioco d’azzardo realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità, presentata oggi a Roma.

Il comportamento problematico di gioco si associa soprattutto all’uso di slot (51,9%), VLT (33,6%) e scommesse virtuali (11,7%). Quindi:

  • 51,9% dei giocatori problematici per uso di slot
  • 33,6% per uso di VLT
  • 11,7% scommesse virtuali

Naturalmente si tratta di un problema molto grave, ben 1,5 milioni di persone coinvolte in questa piaga. Però oltre l‘85% deriva dalle macchinette (slot più Vlt) e un ulteriore 11% dalle scommesse virtuali (che si giocano in molte agenzie), cioè il 96%. Il resto da tutti gli altri giochi, ovvero solo il 4%.

Tessera sanitaria: necessaria in modo istantaneo anche nei bar e tabacchi

Una persona un minimo competente (ma non serve essere dei geni) e che legge in modo obiettivo (al netto degli slogan elettorali che oramai vanno tanto di moda su Facebook) questi dati capisce che devono essere adottate subito delle misure concrete, come l’introduzione della tessera sanitaria in Slot, Vlt ed altri giochi a rischio anche nelle tabaccherie e nei bar, proprio come avviene nell’online con il codice fiscale, per monitorare i volumi, le giocate delle persone a rischio e il riciclaggio di denaro.

La tessera necessaria per il gioco minorile

In particolare Agipronews pone in evidenza un aspetto della ricerca sui minorenni molto grave: “quasi 700mila studenti minorenni hanno giocato almeno una volta nell’ultimo anno e quasi 70mila sono già giocatori problematici: sono i dati emersi dalla prima indagine epidemiologica sul gioco d’azzardo realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità, che ha coinvolto un campione di 15.602 studenti dai 14 ai 17 anni (per i quali il gioco è vietato). Gli studenti italiani giocano prevalentemente alle lotterie istantanee o in tempo reale (21,1%), alle scommesse sportive (17,1%) e virtuali (8,1%) e alle slot (6,8%). Giocano soprattutto dai tabaccai (46,7%) e nelle sale scommesse (41,1%).

La tessera sanitaria, leggendo questo dato, è più che mai necessaria per arginare il gioco minorile.

Invece no, il Decreto Dignità ha introdotto l’uso della tessera sanitaria (oltretutto promotrice è stata una forza dell’opposizione) per gli anni a venire, forse nel 2020, in realtà difficilmente mai la vedremo, considerando le lobby coinvolte.

Divieto advertising colpisce solo l’online, ovvero l’1% (forse) dei giocatori problematici

L’unica vera misura draconiana che sarà destinata solo a creare maggiore disoccupazione, un crollo del gettito nel medio periodo, favorire il gioco illegale e la fuga degli operatori all’estero è il divieto della pubblicità, misura inutile, visto che va a colpire solo il gioco online, ovvero neanche il 4% dei giocatori problematici, forse arriverà all’1%, visto che in quel 4% bisogna ricomprendere lotto, Gratta e Vinci ed altri giochi di pura fortuna.

Ed allora è chiaro che non sono così infondati i due reclami presentati alla Commissione Europea e che sostengono che il Decreto Dignità alla fine sia un favore (“aiuto di stato”) alle lobby del gioco terrestre.

L’assist per il mercato illegale del Decreto Dignità: il 5% dei giocatori problematici coinvolto

Quindi il decreto Dignità rimane un assist per il mercato illegale. La ricerca pone in evidenza che tra i giocatori problematici – sottolinea Agipronews – la percentuale di chi ha praticato anche gioco illegale è doppia (5,1%) rispetto ai giocatori sociali (2,7%). Nella pratica del gioco online tale percentuale è tre volte maggiore (12,8% giocatori problematici vs 4,8% giocatori sociali).

In estrema sintesi, l’attrazione del mercato illegale nell’online è nettamente superiore rispetto al gioco terrestre.

E’ chiaro che il gioco online legale subisca più di tutti la concorrenza e l’influenza dell’azzardo illegale e questo va a colpire soprattutto i giocatori a rischio, incentivati dalla loro patologia a perseguire qualsiasi tipo di offerta.

“Nei giovanissimi, si osservano percentuali ancora più elevate tra coloro che praticano gioco illegale rispetto alla popolazione adulta. In particolare, il 16% dei giocatori sociali e il 20,5% dei giocatori problematici ha dichiarato di aver praticato gioco illegale”.

Pubblicità influisce in minima parte sulle scelte di gioco dei gamblers (solo il 19%) secondo la ricerca

A confermare il tutto sull’inutilità del divieto della pubblicità sono questi dati forniti dall’Istituto Superiore della Sanità: solo il 19,3% dei giocatori che hanno visto la pubblicità dei giochi ha scelto di giocare in base alla pubblicità vista o sentita, mentre l’80,7% dichiara di non averlo fatto in base alla pubblicità. Come dimostrato poc’anzi però i giocatori patologici non riguardano l’online (per lo più le macchinette), in particolare il poker online, ovvero uno skill game, un gioco d’abilità e di nicchia ma che si basa sulla liquidità (numero dei partecipanti) e che quindi viene colpito severamente da questo tipo di divieto.

I dati di settembre lo dimostrano già. Si è creato un clima irrespirabile intorno al poker legale in Italia con i continui attacchi gratuiti dei politici e molti giocatori high roller hanno preso la strada dall’estero.

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