The Stars Group, i profitti trimestrali volano. 2019 all’insegna di betting e poker con il nuovissimo High Roller Club.

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The Stars Group vola altissimo. Proprio qualche giorno fa sono stati resi pubblici i risultati relativi al terzo trimestre dell’azienda proprietaria di PokerStars, BetStars, Full Tilt e dell’ultimo arrivato Sky Bet, bookmaker inglese acquisito lo scorso luglio da Sky, l’emittente satellitare inglese guidata dal tycoon australiano naturalizzato statunitense Rupert Murdoch.

Il documento spiega che nel terzo periodo del 2018 le revenue sono cresciute raggiungendo quota 498 milioni di dollari. Il dato si traduce con un’impennata del 73,6% su base annua grazie (anche) all’acquisizione di Sky Bet per 4,7 miliardi di dollari.

Spinto da scommesse e gaming, l’Ebitda (acronimo di Earnings before interest, taxes, depreciation and amortization – in sostanza, la performance lorda di un’impresa, realizzata prima dell’intervento di tasse e altri elementi che determineranno il risultato d’esercizio) si ferma a 173 milioni di dollari. Cioè un eccellente +27,3% sullo stesso periodo dello scorso anno.

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Sempre nel terzo trimestre, i ricavi generati dal poker hanno raggiunto i 212.8 milioni di dollari. Sinonimo, questo, di un calo del 3,9% su base annua da attribuire a tre fattori.

Il primo, i mancati introiti dall’Australia causati dal ban delle poker room offshore attive in Oceania. Il secondo, il forte coinvolgimento dei giocatori con le scommesse sulle partite dei mondiali di calcio di Russia 2018. Il terzo, i tassi di cambio. In sostanza, a tassi di cambio costanti – e non correnti – il bilancio parziale mostrerebbe un leggero ma più veritiero incremento dello 0,3%.

Ma proprio l’area scommesse potrebbe essere il nuovo cavallo di battaglia dell’azienda. Dopo il fantastico aumento dei ricavi nei primi nove mesi dell’anno (+108.2%) e l’acquisizione di Sky Bet, per il 2019 The Stars Group ha le idee molto chiare, tutte orientate a una forte espansione internazionale.

Ora siamo leader per il betting e gioco online in UK“, ha detto Rafi Ashkenazi, Ceo del gruppo. “Abbiamo lanciato la nostra offerta in Australia e New Jersey e siamo soddisfatti dei risultati trimestrali, che rispecchiano una crescita organica dai nostri business internazionali”.

Aggiunge ancora il manager: “Con SkyBet abbiamo un modello comprovato di integrazione delle scommesse nei media sportivi mainstream e crediamo di poterlo replicare negli Usa, aggiungendo valore sia a noi sia al media partner. Siamo riusciti a costruire un business molto forte nel Regno Unito grazie alla relazione stretta tra la società di scommesse e una media company e crediamo che questo successo possa essere replicato negli Stati Uniti“.

Ma non solo Mondo. Il prossimo anno, anche nella nostra Italia il peso del betting potrebbe essere sostanzioso. The Stars Group, infatti, ha tutta l’intenzione di promuovere Sky Bet nei Paesi dove Sky vanta una presenza molto forte. E il Belpaese rientra sicuramente in quel gruppo.

E il poker? A livello mondiale, attraverso il marchio PokerStars, il gruppo inglese ha puntato nuovamente forte sugli high roller creando l’High Roller Club, ossia tornei high stakes (buy-in che vanno da $530 fino a $1.050 e un programma domenicale che prevede eventi da $2.100) a cadenza quotidiana con garantiti che varieranno da $50.000 a $300.000. Insomma, cifre capaci di stimolare l’appetito dei player più esperti.

Nell’attesa che anche per l’Italia arrivi l’impulso – soprattutto legislativo – per un rilancio del poker online, l’appuntamento è per la chiusura dell’esercizio con i dati annuali.

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