Fase di test per “6+ Hold’em”, lo short deck targato PokerStars!

Nel corso del 2018 PokerStars ha dato il via ad una importante fase di sperimentazione, con lo scopo di offrire nuovi giochi e nuove forme di intrattenimento legate al poker. In questo panorama hanno visto la luce le tre varianti Fusion, Showtime Hold’em e Split Hold’em e la nuova piattaforma di gioco PokerStars VR, realizzata in un ambiente di realtà virtuale.

Qualche giorno fa, sulle piattaforme di PokerStars .DK, .EE, .NET, .COM, .EU, .UK e .SE, è stata lanciata una quarta variante, 6+ Hold’em, con un periodo di prova in modalità cash game per tutti gli stakes, sia real che play money.

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Rispetto alle precedenti, questa variante non è una vera e propria novità: si tratta infatti dello short deck, già conosciuto e praticato live in vari casinò. Molti professionisti di high stakes, tra i quali Phil Ivey (vincitore lo scorso anno di uno dei primi tornei dal vivo), si sono pronunciati in maniera molto favorevole sullo short deck. 6+ Hold’em è tuttavia pensato per l’online e possiede alcune caratteristiche proprie.

Vediamole insieme, allora, a cominciare dalle regole del gioco.

Prima di tutto, in 6+ Hold’em spariscono le carte dal 2 al 5. Si gioca quindi con un mazzo di 36 carte dal 6 all’Asso e quest’ultimo può essere usato per realizzare la scala più bassa, A-6-7-8-9, oltre a quella più alta (10-J-Q-K-A).

Un altro elemento di novità rispetto al Texas Hold’em sono i punteggi: nel nuovo gioco il colore batte il fullhouse. Strano, vero? Non più di tanto a pensarci bene. Il motivo è che nel 6+ Hold’em risulta più facile chiudere un full che un colore: si centra un set il 17% delle volte in cui si ha una coppia e le carte suited sono ora solo 9 e non più 13.

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L’alta percentuale di set e trips rende il bilanciamento con la scala più complicato. Se, rispetto al TH, diventa più facile centrare un set al flop, diventa anche più probabile chiudere una scala al river. Per questa ragione in molti casinò dove si gioca lo short deck il set batte la scala. Non così in 6+ Hold’em, dove una straight continua ad essere migliore di tre carte uguali. Si tratta di una scelta che incentiva l’utilizzo dei connectors e rende il gioco più “aperto” nella fase preflop, dove altrimenti prevarrebbe l’attesa di premium hands e poi, spesso, l’arrivo di tanti cooler. Questo il quadro dei punteggi quando si gioca a 6+ Hold’em:

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Infine, la modalità di gioco. A 6+ Hold’em si gioca No Limit, 6-handed e senza i bui tradizionali. Solo il giocatore in posizione di bottone posta il big blind (il cosiddetto Button Blind), mentre per tutti (lui compreso) c’è l’ante pari al bb. Come avrete già intuito si comincia con un sacco di dead money nel piatto.

In sostanza, siamo di fronte a un gioco diverso rispetto al Texas Hold’em, con una strategia propria che cercheremo di affrontare nei prossimi articoli. Da questi primi elementi appare comunque chiara l’importanza dei connectors (meglio ancora se suited) e del gioco postflop. La maggiore possibilità di realizzare mani forti ricorda un po’ l’Omaha, anche se la modalità NL rende 6+ Hold’em un gioco molto più dinamico e carico di adrenalina!

Per il momento, purtroppo, 6+ Hold’em non è disponibile per il mercato italiano ma “qualcosa” ci dice che presto anche gli appassionati di poker del .it potranno dire la loro su questa novità online.

Un consiglio: rispolverate le 36 carte…

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