Il 6+ Hold’em sbarca in Italia! Ecco qualche consiglio per cominciare…

Il 6+ Hold’em, cioè il Texas Hold’em short deck targato PokerStars, arriva in Italia. E’ infatti da oggi disponibile anche sulla piattaforma .it la nuovissima variante con il mazzo ridotto a 36 carte (si gioca dal 6 in su), che un paio di mesi fa ha visto la luce su PokerStars.com. Il gradimento da parte dei player è stato altissimo, tanto che i vertici di The Stars Group hanno deciso di ampliare la sperimentazione anche nel nostro Paese.

L’offerta di gioco sarà ovviamente la stessa: tavoli 6-max, cash game con buy-in da €2 (ante €0,02) a €500 (ante €5) e modalità Seat me, ovvero non si sceglie il tavolo, ma si viene assegnati in maniera randomica in base al buy-in selezionato e alla relativa disponibilità di posto (si rimane in attesa nel caso non ci siano “sedie” libere).

Per quanto riguarda le regole del gioco vi rimandiamo al nostro articolo di presentazione del 6+ Hold’em, che potete leggere cliccando qui.

In questo articolo vogliamo invece dare qualche suggerimento iniziale per chi volessere provare la nuova variante del TH.

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1. Giocare ampiamente in bankroll. E’ scontato, ma nel 6+ Hold’em diventa più importante perché gli swings possono essere ancora più grandi rispetto al TH con 52 carte. In particolare ai limiti bassi dove, per inesperienza, la tendenza ad andare ai resti preflop con grande facilità è più elevata. Tenete presente che AK off vs JT suited è un coin flip, mentre coppia di Assi vs JTs è un 65%-35%.

2. Dimenticare le 52 carte. Il 6+ Hold’em è un Texas Hold’em che strizza l’occhio all’Omaha. La struttura senza blinds ma con ante (che diventa doppia per il bottone) crea molto dead money nel piatto, ma questo non è un buon motivo per pushare preflop con facilità o ingrossare il piatto con aperture molto grandi. Al contrario c’è un grosso vantaggio (economico) nel fare limp. I piatti importanti si vincono postflop, chiudendo punti “alti” come scale, fullhouse e superiori. Non stupitevi quando vedrete molti più quads rispetto al TH tradizionale!

3. I connectors sono importanti. Probabilmente vi sarà ormai chiaro, ma il punto medio si alza nel 6+ Hold’em. Un progetto di scala bilaterale al flop è davvero una situazione ottima, anche quando è opposto a una top pair: [Ac][As] vs [Jd][Td] su un flop tipo [Qh][9s][6c] è poco meno di un coin flip! Un gutshot (scala a incastro, immaginate che nell’esempio al posto del 9 ci sia un 8) dà al progetto circa un 32%! Vale le pena ricordare che nello short deck proposto da PokerStars la scala continua a battere il trips/set, mentre in altre variante questo rapporto viene capovolto. Per gli stessi motivi, mani come gli “assi deboli” (da A-6 a A-9 offsuited) diventano molto meno interessanti.

4. Fioccano i full! Preparatevi a giocare spesso su board binati, così come ad incontrare set al flop: in quest’ultimo caso la probabilità sale al 17%, quando si ha una coppia di partenza. Di conseguenza aumentano i fullhouse chiusi al turn e/o al river ma ricordate che, se è vero che la scala continua a perdere dal full, il colore lo batte. Anche la distribuzione di monster tra le hole cards aumenta: un motivo in più per studiare bene la fase preflop e fare attenzione ai possibili cooler!

5. Studiare. Il 6+ Hold’em è un poker diverso dal TH tradizionale. E’ probabile che chi ha già un po’ di confidenza con l’Omaha possa ritrovare alcuni schemi di gioco e concetti noti. Le equity sono molto più ravvicinate. Questo significa che anche quando abbiamo una mano forte, il nostro avversario avrà discrete chance di batterla. Vale la pena ragionare sulle nuove strategie, cercare materiali in rete (la scuola di PokerStars metterà a disposizione di tutti una serie di lezioni introduttive) e soprattutto guardare video.

Magari di Tom Dwan e Phil Ivey, due grandissimi del Texas Hold’em con 52 carte, ora maestri anche nello short deck.

untitled-design-7.jpgTom Dwan

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