EPT Montecarlo, l’Italia cala il tris: a Giuseppe Caridi la EPT Cup, a Dario Sammartino lo Short Deck!

E così (per ora) l’Italia fa il tris. Dopo quella di Stefano Schiano nell’EPT National, allo European Poker Tour di Montecarlo arrivano altre due picche per il poker “made in Italy”.

La prima se l’è guadagnata Giuseppe “Cucciolo” Caridi nella €330 EPT Cup, al termine di una battaglia di tre giorni con altri 536 giocatori.

b95450d264b.jpgGiuseppe Caridi con la picca della vittoria

Il Day 2 era iniziato con 26 giocatori, al posto dei 27 qualificati: all’appello mancava proprio lui, il futuro vincitore, arrivato al tavolo con mezz’ora di ritardo. Ed è servita appena un’ora e quarantacinque minuti per cominciare a scrivere i primi verdetti e disegnare il tavolo (non ufficiale) della terza giornata.

Purtroppo, oltre al cinese Jia Tang (20esimo per €1.450), si perdono per strada anche i nostri Vittorio Ferrigno (17esimo per €1.630) e Andrea Schettino, 14esimo per €1.810.

Una volta raggiunto il tavolo finale ufficiale – cioè a 8 giocatori – c’è voluto un po’ di tempo per avere i primi due eliminati: il chip leader del Day1A, il francese Alexandre Moreau, ottavo per €3.270, e l’armeno Vardan Zakaryan, settimo per €4.510. Moreau esce su un piatto decisamente sostanzioso per mano del nostro Caridi: l’azione si conclude con Caridi in all-in al river con fullhouse, chiamato da Moreau che invece ha “solo” tris.

In sesta posizione, con in tasca €6.190, esce un altro francese, Belgacem Aouri, per mano di Grigoryan, mentre ancora Caridi espelle dal gruppo dei finalisti Vamshi Vandanapu, quinto per €8.060. L’inglese va all-in preflop per 430.000 dal bottone mentre Caridi, in quel momento big blind e dotato di uno stack già notevole, chiama. Flop e turn sorridono a Vandanapu ma al river la spunta il nostro.

La vittima successiva di “Cucciolo” risponde al nome di Alexander Orlov, già vincitore (per €10.420) dell’evento numero 5, il €550 Pot-Limit Omaha giocato all’inizio di questa settimana.

Siamo al livello 29 e Orlov è di bottone. E da lì decide di aprire il gas mettendo sul piatto i suoi ultimi 1.200.000 gettoni con un obiettivo: raddoppiare lo stack. Ma arriva un instant-call ancora di Caridi, che in quel momento è big blind. Il board sorride nuovamente a Caridi, che manda a casa il russo in quarta posizione per €10.110. Con questa eliminazione, l’italiano mette al suo angolo circa il 70% delle chips in gioco.

A quel punto restano a ballare il nostro Giuseppe, l’ucraino Vasyl Zabrodskyy e Samuel Grigoryan.

Proprio quest’ultimo, dopo appena dieci minuti, termina la sua contesa. Il suo giustiziere? “Cucciolo”, naturalmente. Grigoryan saluta con una medaglia di bronzo al collo da €12.400.

A quel punto per i due migliori è arrivato il momento di un piccolo break, che li ha fatti rilassare – e pensare – un po’. Così, al ritorno al tavolo, hanno chiarito l’un l’altro le proprie intenzioni e deciso di stringere un deal: heads-up sostituito da un accordo monetario. Caridi voleva la vittoria, e poteva contare su un monster stack da 9 milioni di chips quello dell’avversario ammontava ad appena 1,3 milioni. Non solo: la prima moneta senza deal sarebbe stata di €26.631 (per il secondo erano previsti €18.010). Così l’ucraino ha pensato bene di portarsi a casa €20.000 e lasciare il titolo e €24.641 al nostro giocatore.

b2c555e6f37 23.08.24.jpgDario Sammartino

Momenti di gloria anche per Dario Sammartino, che vince la picca dello Short Deck.

Il torneo numero 23, il €2.150 Short Deck (giocato naturalmente con 36 carte), ha registrato la partecipazione di 25 giocatori per 35 entry complessive e un prize pool di €67.900. Arrivato alla bolla con uno stack decisamente consistente, Dario è passato sopra i contendenti come un rullo compressore. Un po’ come Giuseppe Caridi: uno dopo l’altro cadono infatti l’israeliano Dov Malnik (sesto per 4.750), l’australiano Simon Higgs (battuto da Schiano nel French National, quinto per €6.100), il libanese Albert Dhaer (quarto per €.7800) e l’altro australiano Michael O’Grady, medaglia di bronzo per €10.200.

Restava ora da risolvere soltanto la situazione con il cinese Yake Wu. Nessun problema, il napoletano era davvero unstoppable: gli è bastata qualche mano per presentarsi alle casse a ritirare l’assegno di €23.100, che gli fanno raggiungere la soglia dei 7.7 milioni di dollari in carriera.

Che dire, speriamo che per i nostri giocatori questo EPT continui così. A domani quindi con i nuovi risultati da Montecarlo. Chissà se la spedizione azzurra saprà regalarci altri successi… lo sapremo tra 24 ore!

CONTINUA A LEGGERE