Sammartino, Ensan e Livingston sono i magnifici ultimi 3 del ME WSOP 2019!

Il Main Event delle World Series Of Poker è arrivato all’ultimo capitolo, quello che alle 17:30 di oggi (le 02:30 in Italia) deciderà il vincitore finale e le altre due posizioni sul podio.

Oltre alla gloria, in palio ci sono tre premi con tanti zeri: 4 milioni per il terzo classificato, 6 per il secondo, 10 per il primo.

A contenderseli saranno il tedesco di origini iraniane Hossein Ensan, il canadese Alex Livingston e l’italiano Dario Sammartino. E sarà una partita indimenticabile per tutti loro, oltre ad uno scontro tra stili di gioco diversi.

Ma prima di tutto questo, c’è un Day9 da rivivere attraverso la cronaca dei momenti cruciali, quelli che hanno condotto alla composizione del final table a tre.

bcdae8e0a0d.jpgI magnifici 3 del ME WSOP 2019: Dario Sammartino (sx), Hossein Ensan (centro), Alex Livingston (dx).
Foto Pokernews

Il Day9 (un recap del Day8 è disponibile qui) inizia con Dario Sammartino short stack del tavolo (19bb per lui) e alla disperata ricerca di un rapido double-up. Poco dopo lo “shuffle up and deal”, con bui 600K/1.200K bb ante 1.200K, Hossein Ensan rilancia 3,3 milioni da small blind. In posizione di big blind, MadGenius” 3-betta all-in per 21.900.000 di chips. Snap call del tedesco che mostra [Ts][Td]. Sammartino parte sotto con [Ad][Js] ma subito un [Jc] al flop manda in visibilio la “curva” italiana. Il resto del board è ininfluente, Sammartino raddoppia e risale a circa 45 milioni.

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Giocatori ed accompagnatori italiani esultano al 2up di Dario Sammartino! Foto PokerNews

Ensan resta comunque in controllo del tavolo e, nella mezz’ora scarsa che separa i giocatori dal nuovo livello, il chipleader aumenta il proprio vantaggio arrivando a 235 milioni, 85 in più di Garry Gates. Uno dei piatti più corposi è il seguente. Apre il gioco Kevin Maahs da utg e trova il call di ben tre avversari: nell’ordine, Alex Livingston (bottone), Hossein Ensan (SB) e Dario Sammartino (BB). Il flop porta [5d][8h][Js]. Tutti checkano fino a Livingston che sfrutta la posizione e punta 5,5 milioni. Ensan sensa esitare rilancia fino a 12,3 e solo Livingston decide di chiamare. Il turn è una [Qh] sulla quale Ensan mette in mezzo altri 10 milioni, abbastanza per convicere il canadese a mollare la presa.

Il nuovo livello (39°, 800K/1.600K bb ante 1.600K) si accende subito con uno scontro al vertice. Garry Gates apre da bottone per 3.500.000 chips e trova il call di Hossein Ensan che difende da BB. Flop: [Kd][8c][5c] e l’azione è check-call del tedesco suli 2,3 milioni c-bettati da Gates. Si va al turn, un [6c] che potenzialmente completa un flush draw a fiori e una scala a incastro. L’azione replica quella del flop, questa volta per 6,5 milioni di chips. Un [Ts] completa il board. Ensan esce puntando 8.900.000, Gates rilancia a 25,5 ma il tedesco non si spaventa e chiama. E’ un ottimo call: Gates ha infatti [Ad][Tc], coppia di T chiusa al river, mentre Ensan con [Ks][9s] ha floppato la coppia superiore che gli fa incassare il monster pot. Il vantaggio su Gates sale a 170 milioni.

ba42850c90f.jpgHossein Ensan. Foto PokerNews

L’ex PokerNews e PokerStars cerca riscatto insistendo, forse un po’ troppo, nel mettere tante chips nel piatto in bluff. Una parte di queste finiscono nello stack di Alex Livingston che prende un bel piatto a Gates con un rilancio sulla 2nd barrell al turn dell’americano. Il canadese si ripete poco dopo, dimostrando “no fear” anche nei confronti di Ensan. Livingston comincia l’azione con 3,8 milioni da bottone, ma trova il call dei giocatori che difendono i bui, nell’ordine Hossein Ensan e Dario Sammartino. Sul flop [Ac][8c][5h] Ensan esce puntando 6.000.000. Sammartino mette via le carte, mentre Livingston chiama. Il turn è un [As] e Ensan piazza una nuova bet da 8 milioni. Il call del canadese porta all’ultima carta, un [2d]. A questo punto, entrambi i giocatori dicono che può bastare così: Ensan è costretto a mostrare il bluff con [Qd][Th] e a lasciare il pot a Livingston che ha [Qc][8s], coppia di 8 floppata e difesa fino in fondo con fermezza.

d7d0a97ab5.jpgAlex Livingston. Foto PokerNews

Al primo break lungo di giornata, Livingston ha praticamente raggiunto Gates poco sopra gli 80 milioni, Sammartino a Maahs sono vicini (56 milioni l’americano, 53 Sammartino), mentre Ensan continua a fare gara da solo, con 250 milioni di pezzi nello stack.

Nel frattempo Garry Gates perde altre chips in due mani ravvicinate. La prima lo vede contrapposto a Dario Sammartino. Apre l’americano con 3,2 milioni e Sammartino difende il BB. Il flop [7s][7h][9s] è checkato da entrambi e fa scendere un [4s] al turn. Gates piazza una delayed c-bet da 2,8 milioni che il pro italiano chiama. Al river il dealer mostra un [3d]: tutti e due optano per il check e Sammartino ringrazia mostrando [Ks][4d].

b13905301a8.jpgDario Sammartino, la ola continua! Foto PokerNews

La mano #99 è una strana action tra Garry Gates e Hossein Ensan. Apre il primo da cutoff fino a 3,5 milioni. Call di Ensan da SB e fold di Sammartino da BB. Il flop è [As][Ad][7d] e il player di origine iraniana (ma cittadino tedesco) donk-betta 3.500.000. Gates si limita al call, che consente di vedere un [Kd] al turn. Questa volta Ensan batte la mano sul tavolo. Ne approfitta Garry Gates che piazza una small bet di 4,5 milioni, chiamati da Ensan. Il river è un [3d] sul quale Ensan riprende l’iniziativa con 4.500.000. Gates sembra aver perso lettura sull’avversario: va in the tank per qualche minuto ma alla fine folda.

Fold giusto o sbagliato, non lo sappiamo. Ciò che sembra evidente è lo stato di difficoltà in cui versa Garry Gates che non riesce a trovare altra strategia se non quella di investire chips nei bluff. Apre Alex Livingston da cutoff con 3,8 milioni nel piatto e Gates difende il big blind. Sulle prime tre carte [7s][4c][5h] entrambi i giocatori scelgono il check, che fa scendere un [8c] al turn. Gates esce puntando 3,8 milioni e Livingston chiama. Il board è completato da un [Ah]. Gates piazza una bet quasi pari al pot (16 milioni su 17,6) che manda Livingston nel pensatoio. Alla fine il canadese chiama e obbliga l’americano a mostrare il bluff con [Kd][Jh]. Livingston incassa il pot con [Ac][Jc]. Gates scivola al 4° posto del chipcount con circa 40 milioni, Livingstone supera quota 100 milioni.

b9f712f3a6d.jpgGarry Gates (a sx) e Alex Livingston (a dx): "non ci provare, Garry!"
Foto PokerNews

Il torneo entra così nel livello 40 (1.000K/2.000K bb ante 2.000K) e nel giro di tre mani arriva il primo player out. L’azione comincia da Hossein Ensan che apre a 4 milioni, seguito dal push all-in di Kevin Maahs per 30.300.000. Call del tedesco che parte avanti, anche se di poco, con [9s][9h] vs [Ah][Ts]. Il board è senza brividi e manda a casa uno dei due ultimi americani in gara nel Main Event WSOP. Kevin Maahs è 5° per $2.200.000.

bfee6f9441d.jpgKevin Maahs la prende con il sorriso sulle labbra. Foto PokerNews

Circa 30 minuti più tardi arriva la seconda e ultima eliminazione del day9. Garry Gates, rimasto ormai con poco più di 29 milioni, li mette tutti in mezzo con [6s][6c] ma trova il call di Alex Livingston che lo domina con [Qs][Qd]. L’ultimo board è [5s][2d][7h][Th][Ts] e decreta la fine del sogno (comunque meraviglioso) di Garry Gates in 4a posizione per 3 milioni di dollari.

b05adb66e97.jpgGarry Gates, il ME WSOP 2019 finisce qui. Foto PokerNews

Il penultimo atto del Main Event WSOP 2019 termina così, con un podio senza più giocatori statunitensi e con un Hossein Ensan che, almeno in termini di chips, vede da vicino l’ultimo traguardo. Questo infatti è il count dal quale inizierà il Day10, l’ultimo, del Main Eventi:

Schermata 2019-07-16 alle 11.45.19.jpgDei tre il meno titolato è sicuramente il canadese, che vanta “solo” $733.000 vinti in carriera rispetto ai ca. 2,7 milioni di Ensan (vincitore dell’EPT di Praga nel 2015) e agli 8 del pro italiano.

Proprio sulle spalle di quest’ultimo potrebbe forse pesare la chance di diventare il primo italiano con al polso un braccialetto del Main Event WSOP, dopo quelli solo accarezzati da Filippo Candio nel 2010 (4° per $3.092.545) e da Federico Butteroni nel 2015 (8° per $1.097.056).

Ma il cuore di Dario Sammartino sembra leggero. Vuoi perché la cifra minima garantita è davvero enorme. Vuoi perché con questo risultato ha già superato nella All-Time Money List italiana l’amico-rivale Mustapha Kanit. Ma anche, e forse ancor di più, per lo spirito con cui ormai da tempo “Madgenius” vive il suo rapporto con il poker e che è ben riassunto in questa sua dichiarazione rilasciata a PokerFactor al termine del Day9, dopo aver ricevuto alcune offerte di sponsorizzazione, e che prendiamo direttamente da Gioconews: “E’ arrivata qualche offerta ma non era assolutamente decente, anzi dal mio punto di vista erano ridicole. Allora ho preferito mettere la patch di Reg Charity che non è una poker room ma un’associazione benefica per aiutare le persone. Tutti noi dobbiamo cercare di colmare il gap che c’è tra i super ricchi e i poveri. C’è gente come noi che si gioca i milioni o che ha patrimoni da centinaia di milioni o addirittura di miliardi di dollari e allora davvero non si può non pensare a chi invece è costretto a soffrire la fame. Io nella mia vita spero di poter fare sempre di più per chi non è fortunato come noi. E tutti possiamo fare qualcosa in più!“.

Per chi non lo sapesse, i fondatori di Reg Charity sono i PokerStars Ambassador Liv Boeree e Igor Kurganov insieme ai pro player Philipp Gruissem e Stefan Huber. Il 2% della vincita di Dario Sammartino al Main Event andrà alla loro associazione.

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