La saggezza degli “antichi”: 10 consigli di Doyle Brunson

Il poker è un gioco in continua evoluzione. Dallo small ball al gioco preflop super aggressivo, dall’exploitativo all’applicazione della GTO, dai milioni di mani discusse su siti e forum all’utilizzo dei solver, il poker si è arricchito in ogni direzione.

La cosa sorprendente, tuttavia, è che ci sono alcuni concetti elaborati in un tempo molto lontano – soprattutto dal punto di vista del gioco – ma che possiedono ancora un’inaspettata attualità.

L’anno è il 1978, quello della pubblicazione di How I Won Over $1.000.000 Playing Poker di Doyle Brunson, con i contributi Bobby Baldwin, Mike Caro, Joey Hawthorne, David “Chip” Reese e David Sklansky, e divenuto poi Super/System, pietra miliare per l’apprendimento del gioco, insieme alla serie Harrington on Hold’em.

“Texas Dolly”, che in quel momento ha già vinto due titoli WSOP Main Event (1976 e 1977), rilascia un’intervista all’organizzazione delle World Series Of Poker nella quale indica i suoi “10 consigli garantiti per avere fortuna con le carte”. Martis Harris, blogger di Pokerstars, docente universitario e autore del libro Poker & Pop Culture, ha recuperato quell’intervista con i 10 suggerimenti di Doyle Brunson che meritano ancora oggi un po’ di riflessione.

tex-dolly-10-tips-banner.pngDoyle "Texas Dolly" Brunson

1. Giocare in base alla posizione: serve una mano più forte per agire quando sei in early position rispetto a quando sei in late.

2. Sviluppa la capacità di analisi. Studia le persone con le quali sei al tavolo. Sfrutta le fasi in cui non sei coinvolto nell’azione, osserva le mani e cerca di capire le carte dei tuoi avversari.

3. Impara l’autodisciplina. Quando sai di essere battuto, molla il colpo. La differenza tra un forte giocatore e uno scarso è che quello forte sa quando fermarsi.

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4. Una buona gestione del bankroll significa che, se stai vincendo, continua a sfruttare la fortuna.

In questo punto, Brunson usa il termine “fortuna” (luck), una cosa non del tutto insolita per lui. In realtà si tratta del modo in cui Texas Dolly cerca spesso di alleggerire il ruolo delle skills, che per lui resta comunque decisivo nel poker. Oggi potremmo tradurre quel “fortuna” con “good run” ma il collegamento con il bankroll sembra indicare che, quando questo aumenta, è possibile giocare di più (oggi: più tavoli online o fare un level up). Un concetto di tipo matematico, anche se solo abbozzato.

5. Sii consapevole delle odds della partita.

6. Concentrati sul poker normale e non giocare partite con carte “jolly”.

Questo consiglio suona un po’ strano ma bisogna ricordare che, 40 e più anni fa, nei casinò si poteva giocare a poker con “jolly” (wild card games). Oggi non più, ma rimane comunque un’indicazione della preferenza di Brunson per gli skill games, ovvero i giochi in cui le abilità possono decidere l’esito della partita.

7. I giocatori amatoriali dovrebbero ridurre al minimo il bluff, che richiede esperienza per essere fatto al momento giusto: quando siamo certi che il nostro avversario non abbia un punto per chiamare.

8. Il poker richiede grande concentrazione. Non giocare quando sei stanco o hai preoccupazioni di altro tipo.

9. Gioca solo partite dove ti senti a tuo agio.

Un’affermazione, questa, che risulta un po’ ambigua. Potrebbe alludere a tipologie di gioco (varianti), agli stakes o ancora a evitare partite di cash game dove il tavolo non sembra favorevole, per vari motivi. In ogni caso, si tratta di un suggerimento pieno di prudenza e perfettamente adatto al poker di oggi.

10. La pazienza non è solo una virtù, ma un necessità nel poker!

Non serve vincere ogni piatto. Gli spot marginali ogni tanto vanno lasciati perdere. Un concetto molto importante per una corretta gestione dello stack, soprattutto nei tornei!

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