I migliori e i peggiori bluff di sempre nel poker

Bluffare è uno degli elementi più eccitanti del poker. Molte delle mani più famose e analizzate di sempre riguardano bluff coraggiosi in partite high stakes. Un bluff eseguito perfettamente e al momento giusto evidenzia alla perfezione quanto sia complesso il gioco del poker e di quanto talento possano essere dotati i giocatori.

In questo articolo daremo un’occhiata ai migliori, ai peggiori e ai più discutibili bluff di sempre. Per prima cosa, cerchiamo di chiarire una volta per tutte cos’è il bluff nel poker e i fattori che distinguono un buon bluff da un pessimo bluff.

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Che cos’è un bluff?

In generale sono due i tipi di puntata che i giocatori possono fare nel poker:

Value bet – Quando puntate per valore, pensate di avere la mano migliore. Puntate con l’intenzione di ricevere un call dal vostro avversario, con una mano peggiore della vostra, così che possiate aumentare la dimensione del piatto e guadagnare più chip.

Bluff – Quando bluffate, credete che il vostro avversario abbia la mano migliore. Puntate con l’intenzione di ricevere un fold, subito o in una street successiva.

Il bluff è una parte essenziale della strategia del poker, perché garantisce un altro modo per accumulare chip, oltre a variare le vostre giocate così da rendervi meno prevedibili.

Cosa rende un bluff efficace o meno?

Senza entrare troppo nella psicologia delle menzogne e del bluff, un bluff ben ragionato dovrebbe sempre rappresentare una mano. Le vostre puntate e, in una partita dal vivo, il vostro linguaggio del corpo dovrebbero dare all’avversario l’impressione (sbagliata) che avete una mano forte, compatibilmente con il board. È così che bluffano i giocatori più esperti e riflessivi.

Se gli avversari pensano solo alla loro mano, o non sono capaci di foldare una coppia a prescindere da quanto puntiate, allora bluff elaborati non funzioneranno mai. Le calling station e i principianti non sono gli obiettivi ideali. I migliori bluff nel poker spesso sono rivolti ai giocatori tight, che tendono a foldare quando incontrano resistenza.

Come regola di base, una buona puntata in bluff deve:

Rappresentare una mano

Considerare le tendenze dell’avversario – se folderà o quanto meno se è in grado di farlo

I migliori bluff di sempre nel poker

Ora che sappiamo un po’ di più di ciò che rende un bluff efficace o meno, ecco alcuni dei migliori bluff nella storia del poker.

Tom Dwan – High Stakes Poker Season 5

All’apice della sua carriera, Tom “Durrrr’ Dwan era uno dei giocatori di poker più temuti, nonché dei bluffer più creativi a bazzicare i circuiti di poker live e online, noto per la sua tendenza a giocarsi centinaia di migliaia di dollari solo per bluffare su più strade. Uno dei bluff più famosi di Dwan è un piatto a tre giocato contro Barry Greenstein e Peter Eastgate, durante la Season 5 di High Stakes Poker.

Greenstein apre da UTG. Noto per essere un giocatore molto tight, Greenstein ha quasi sempre una mano monster quando rilancia da early position. In questo caso ha A♥ A♣. Dato che si tratta di una partita cash deep-stack, Greenstein riceve diversi call pre-flop, incluso quello di Tom Dwan (che ha Q♣ 10♣ ) e di Eastgate, che si unisce al piatto da small blind con 4♥ 2♦.

Il flop è 2♣ 10♦ 2♠ e Eastgate ha un trips di 2. Fa check, Greenstein punta $10k con gli assi e Dwan rilancia a $37.300, trasformando la sua top pair in un bluff. Eastgate chiama col suo trips di 2, e così fa Greenstein.

Il turn è un 7♦. Check, check e Dwan punta 104.200 bigliettoni. Eastgate folda la sua mano vincente e poi, dopo averci pensato un po’, anche Greenstein lo segue foldando i suoi assi.

Ciò che rende questa mano uno dei bluff migliori nella storia del poker, è che Dwan sa cosa sta facendo. Non sta semplicemente buttando chip a caso. Sa che avendo fatto call, Eastgate ha il terzo 2. Sa che Greenstein ha quasi sempre una overpair, a questo punto di solito assi o re. Dwan sa anche di poter far foldare entrambi gli avversari. Una mano assolutamente geniale.

Phil Ivey – bluff vs bluff

Phil Ivey è un altro di quei giocatori noti per essere super tricky e per possedere abilità di lettura quasi sovrumane. Ivey ha piazzato diversi bluff notevoli ai tempi migliori, ma la mano più famosa è il “bluff vs bluff” al Montecarlo Millions 2005. L’evento aveva un primo premio da $1 milione e Ivey si trovava in heads-up contro Paul Jackson con un vantaggio in chip di 4 a 1.

Jackson limpa con 6♠ 5♦. Ivey fa check da big blind con Q♥ 8♥. La mano inizia piano. Il flop è 7♣ J♣ J♥.

Un buon flop perché Ivey tenti di portarsi a casa il piatto, e infatti punta. Jackson sente puzza di bruciato e rilancia. A questo punto, Ivey deve avere una lettura solida che Jackson non abbia davvero una mano forte. Il suo controrilancio qui sembra un bluff. È più probabile che Jackson chiami per estrarre ulteriore valore al turn, qualora abbia una mano monster.

Ivey piazza una 4-bet. Entrambi i giocatori non hanno nulla ma puntano come matti. Jackson piazza un altro rilancio. Ivey chiede quanto abbia e capisce che Jackson si è lasciato dello spazio per foldare. Ivey va all-in. Applicando la massima pressione possibile e, con quest’ultima mossa, costringe Jackson a foldare e vince un piatto enorme.

Isaac Haxton Vs Ryan Daut

Isaac Haxton (Ike) era in heads-up contro Ryan Daut al PokerStars Caribbean Adventure 2007. All’epoca, Haxton rappresentava una nuova leva di giocatori super aggressivi provenienti dall’online, capaci di “cliccare” con un range di mani molto ampio.

Ryan limpa con 7♣ 5♠ e Isaac fa check da big blind con 3♦ 2♦. Il flop è Q♥ 4♥ A♣. “Ike” fa check e Ryan punta, ricevendo un call. A questo punto, Isaac ha un progetto di scala a incastro, ma a parte quello nessuno dei due ha un punto. Ike, chiamando al flop, prepara il terreno per un probabile bluff più avanti.

Il turn è un K♦ che non migliora la mano di nessuno. Entrambi fanno check. Il river è una Q♣. Di nuovo entrambi i giocatori sono rimasti al palo, ma Isaac Haxton piazza una puntata da 700k. Il check di Ryan al turn ha mostrato debolezza, e nel suo range non ci sono molte mani che hanno ricevuto aiuto al river.

La puntata di Haxton potrebbe chiudere il piatto, ma Ryan rilancia a 2 milioni. Bluff di Haxton chiuso? Niente affatto. Ike “schiaccia il pulsante dell’all-in” per 7 milioni, costringendo Daut a foldare con il suo misero 7-carta alta. Haxton avrebbe poi concluso il torneo al secondo posto.

Questa mano è molto simile a quella di Ivey descritta sopra, ma in questo caso l’azione si sviluppa su più strade, e l’ultima puntata è una 4-bet all-in al river. Roba di altissimo livello.

I peggiori bluff nel poker

Lo sappiamo che aspettavate questa parte con ansia: i peggiori bluff nel poker. Mani da mettersi le mani nei capelli. Come è potuto succedere? Da quando 10-carta alta è una mano buona con cui mandare i resti?

Un piccolo appunto. È facile fare le pulci ad una giocata quando si conoscono le carte. Non è così facile giocare ai livelli più alti senza sbagliare il tempismo di un bluff, di tanto in tanto. Perciò ridiamo e impariamo, ma ben sapendo che tutti i professionisti nella storia del poker probabilmente hanno sprecato valanghe di chip in carriera. Un altro giorno, o persino in un altro minuto, i peggiori bluff di poker avrebbero potuto essere i migliori, e viceversa.

Ad ogni modo, questi bluff sono pazzeschi.

7-bet all in con 10-carta alta

Scaldiamoci con Sorel Mizzi e Liviu Ignat al The Big Game VI. Giusto per contestualizzare, i giocatori si conoscono molto bene. Liviu ha appena perso un piatto grosso e spilla K♠ K♦.

Liviu rilancia pre-flop, Mizzi controrilancia con 10♥ 7♣ e il suo avversario piazza la 4-bet.

Qui si potrebbe contestare che Liviu avrebbe potuto chiamare per estrarre più valore al turn, ma invece preferisce provare a giocarsi lo stack coi re pre-flop, non una pessima idea se pensate che il suo avversario potrebbe credere che stia tiltando. Mizzi avrebbe dovuto arrendersi, ma in realtà ha un piano ben diverso in testa. Piazza una 5-bet (eh sì!) e a questo punto si sta infilando in un tunnel senza uscita da solo.

Liviu contro-rilancia di nuovo.

Arrivati fin qui, la mano dovrebbe concludersi. Mizzi sta affrontando una 6-bet e ha 10-carta alta. Liviu sta dando una dimostrazione di estrema forza, e anche se dovesse avere una mano in qualche modo non fortissima (e non è il caso), non sembra volersi arrendere. Mizzi però non gli crede. Va all-in, e Liviu ovviamente chiama: i suoi re tengono e gli permettono di vincere la mano.

Questo bluff, almeno in retrospettiva, sembra eccessivo e totalmente con un pessimo “timing”.

Blom prova a piazzare una 5-bet in bluff contro un giocatore amatoriale

Viktor “Isildur1” Blom è da sempre famoso per il suo stile loose aggressive. I suoi bluff spesso lo hanno ripagato, ma una mano in particolare è diventata popolare come uno dei peggiori bluff di sempre nel poker.

Siamo al Day2 di un importante torneo live. Blom apre rilanciando con K♦ 2♦ da highjack. Munns, un giocatore amatoriale britannico, controrilancia da bottone con A♥ 7♠. Blom chiama per vedere il flop, una mossa già discutibile essendo lui fuori posizione con una mano marginale.

Il flop è A♦ A♣ 3♣. Munn ha una mano molto forte, mentre le percentuali di vittoria di Blom si riducono al lumicino. Viktor fa check e Munns punta. Blom risponde con una grossa 3-bet. A questo punto si potrebbe affermare che Blom ha giustamente tentato un bluff. Anche se non gli è andata bene, ha provato a rappresentare un asso: spesso farà foldare molti avversari.

Munns potrebbe semplicemente chiamare la 3-bet col suo trips d’assi, ma così facendo dichiarerebbe la forza della sua mano. Invece piazza una 4-bet, provando chiaramente a giocarsi tutte le chip al flop. In meno di 10 secondi, Blom manda la vasca con re-carta alta.

Una mossa che un minimo preoccupa Munns. Blom potrebbe avere un progetto di colore, un asso migliore o persino un full house. Dopo averci pensato un po’, fa la cosa giusta e chiama, eliminando un Viktor Blom fin troppo precipitoso.

Miss Finlandia dimostra la linea sottile che separa un bel bluff da un brutto fold

In realtà avevamo pensato di inserire questo bluff tra i migliori di sempre. In termini di intrattenimento, e anche di coraggio puro, ci starebbe benissimo. Eppure qui si tratta più di un fold discutibile che di altro…

Miss Finlandia, Sara Chafak, si trova coinvolta in un piatto con Ronnie Bardah, durante lo show tv Shark Cage. Fa limp con A♥ 2♦ e Ronnie, da big blind con 8♣ 4♠, al flop punta 15k su un board Q♠ 5♠ 4♣. Sara piazza un mini-raise, spiazzando Ronnie non solo con la sua puntata, ma anche con il suo sorriso.

Il 4♦ al turn dà a Ronnie un trips: check. Sara punta poco più di mezzo piatto. Ronnie controrilancia e Sara va in 4-bet. Ronnie chiama, e al river ecco un 6♥. Ronnie fa check e Miss Finlandia va all-in per poco più del piatto.

Bardah è sotto pressione, perché ha solo 30 secondi per decidere. Si appella al time bank, due volte. Si gratta la testa. Non riesce a capire le giocate di Miss Finlandia. O forse non vuole eliminarla dallo show. In ogni caso, folda il suo trips di 4. Sara Chafak rivela il suo bluff, mostrando il suo asso-carta alta.

Bel bluff o pessimo fold? A voi la decisione. Date un’occhiata al bluff di Miss Finlandia qui sotto:

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