Se in MTT ha scritto la storia di questo gioco, arrivando ad essere oggi in cima alla all-time money list. il rapporto tra Daniel Negreanu e il cash game non è mai stato idilliaco.
Vuoi per questioni di ‘feeling’, vuoi per questioni di ‘run’, la sua esperienza all’High Stakes Poker è stata a dir poco tramautica.
Dopo il memorabile spot full house vs quads contro Gus Hansen della prima stagione, Negreanu ha continuato a perdere inesorabilmente anche nelle edizioni successive.
Durante la terza stagione del format, Danielino si schianta nuovamente in un sick spot contro Erick Lindgren che non tutti, forse, ricorderanno.
Ve lo riproponiamo:
Sulla condotta di “Kid Poker”, prima del call al river, c’è poco da dire. La linea bet, bet, bet sembra di gran lunga da migliore. Tantissime combo flattate pre da Lindgren potrebbero serenamente pagare tre street (A-Q, A-J, 8-x).
Per quanto riguarda la condotta di Erick si può certamente discutere. Al Flop il raise onestamente appare preferibile alla bet. Su una texture così connessa “E-Dog” potrebbe rappresentare infinite combo (value, bluff, semibluff).
Una volta callato flop – scelta comunque rispettabile – Erick tanka giustamente al turn. Rilanciando qui rischierebbe di sbilanciarsi troppo su mani di puro valore come 8-x. Allo stesso tempo, callando questa street, Erick difficilmente riuscirà a raddoppiare il suo stack al river, a meno che Daniel non abbia full house.
Nonostante tutto, il call, specie per le dinamiche di allora, può comunque starci.
Al river Lindgren ha ovviamente la scelta più facile del mondo, torniamo così a Daniel che si ritrova con scala su board pairato e deve aggiungere circa 75.000$ per un pot da 160.000$. Rieccoci dunque alla solita domanda? Cosa battiamo con scala?
Daniel sa di battere solo bluff, ma al contempo pare chiedersi quale combo del suo avversario possa shovare se non A-8, J-J o un remoto 8-8. Con A-Q Erick si limiterebbe sempre al call. E molto probabilmente potrebbe fare lo stesso con K-T. Daniel sa però che il suo range contiene tranquillamente Q-Q, A-A e J-J. E inizia a intestardirsi.
Dopo aver seriamente valutato il fold, Negreanu, maestro nell’intuire i range avversari, non riesce ad individuare una mano specifica con cui Lindgren possa andare all-in e in cuor suo inizia a sperare che Erick possa aver provato a inventarsela con mani come 9-J, T-J o Q-J. Combo che al giorno d’oggi andrebbero certamente prese in considerazione. Ma nel 2007, con tutto il rispetto per “E-Dog”, sono francamente difficili da immaginare.
Frustrato per aver floppato 4 volte nuts e aver sempre perso, Daniel chiama anche questa volta. E mucka. Consapevole e sconsolato…
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