La cavalcata di Salvatore Bonavena all’EPT di Praga, ultima tappa dello storico circuito internazionale PokerStars, è terminata in 24° piazza.

I 27.220€ non possono però essere una consolazione sufficiente specie per uno che, nella capitale ceca, scrisse 8 anni fa una pagina indimenticabile del poker italiano, diventando il primo azzurro a conquistare un EPT.

“C’è tantissima amarezzaammette Salvo – perché fin lì avevo espresso un ottimo poker e avevo sensazioni davvero positive. Tutto è cambiato dopo una pausa cena imprevista. Forse ho mangiato troppa carne, forse ho semplicemente perso il filo conduttore della partita, ma quando mi sono riseduto al tavolo (da gioco) ho capito subito di non essere al top. Avessi avuto più lucidità…”

La mano che ha sancito la sua eliminazione è a detta dello stesso Bonavena piuttosto opinabile:

“Apro MP con K-Q e flatta solo bottone. Flop Q52. Checko per nascondere la forza della mia mano e provare ad estrarre valore turn qualora il mio avversario non betti flop. Puntualmente checka e sul 9 ‘in quarta’ decido di delayed c-bettare. Il mio avversario chiama e il river è un T, carta tutt’altro che amica. Busso e lui va direttamente all-in. Potevo passare perché anche se non reppava tantissimo, era davvero difficile pensare bluffasse in questo modo, in quel momento del torneo. Foldando sarei rimasto con circa 7bb. Nella mia testa penso e ripenso al fold, ma alla fine annuncio il call, mostra 9-9 e sono fuori dai giochi.”

bonnnn

Per quanto al limite, indugiare su un singolo spot dopo una performance di questo livello sarebbe davvero troppo severo.

“Il gioco è cambiato totalmente, le differenze rispetto al 2008 sono enormi. Il mio segreto è riuscire ad interpretare bene qualunque fase del torneo, non mollare mai e avere grande lettura sugli avversari. Nel live la cosa più importante è la psicologia, un’altra, non meno rilevante, è conoscere le proprie virtù ma soprattutto i propri limiti e adattarsi di conseguenza. Penso che a 100 left ero l’unico over 50: tutti gli altri erano ragazzini terribili!”

Nonostante il sogno svanito, Salvo sta rientrando in Italia con un bagaglio di rinnovata fiducia.

“Oltre alla cena ‘maledetta’ probabilmente ci sono stati anche tanti pensieri che non mi hanno aiutato ad esprimere l’A Game nell’ultima parte del mio torneo. La mente è tornata più e più volte alla vittoria di 8 anni fa. Ci sono momenti scolpiti nella mia memoria. Sentivo di potercela fare e sapevo sarebbe potuto essere qualcosa di grandioso. Questo forse mi ha fatto perdere un pizzico di concentrazione e lì basta davvero un attimo per smarrirsi. Nonostante tutto, sono davvero soddisfatto per il gioco espresso e sento di poter vincere ancora. Il nuovo anno si parte subito per Campione: l’IPO sarà mio!”

 

Photo Credits: PokerStars

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