Ha speso il giorno di Natale anche per zittire le critiche di chi lo metteva in dubbio, come player ma soprattutto come coach.

Il 25 dicembre Phil Galfond – giocatore che ha davvero bisogno di poche presentazioni – ha pubblicato sul proprio sito ‘Run It Once’ un post, arricchito dai grafici degli ultimi tre anni di gioco, in cui spiega sinteticamente come siano andate le singole annate, tutte caratterizzate dal segno più.

Si è concentrato in questi anni specialmente nel Pot Limit Omaha, da sempre la specialità dove ha ottenuto i risultati più soddisfacenti.

Galfond ha spiegato di aver massato poco in questo lasso della sua carriera, anche perché ha fatto la spola tra Canada e Stati Uniti, non potendo quindi grindare con regolarità.

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Come si vede dallo screenshot, nel 2014 il maggior volume lo ha fatto al $25/$50 di PLO in versione ‘turbo’ (49.945 mani), ma il maggior introito è arrivato dal PLO $50/$100: ben 304.365 dollari.

In tutto, insomma, ha portato a casa la bellezza di 653.556 dollari in 70.990 mani giocate.

Nel 2015 si è sposato e ha costruito la sua nuova casa, dunque nella prima parte ha potuto trascorrere poco tempo al pc.

Alle WSOP ha vinto il braccialetto del Championship di 2-7 Draw Lowball e nella seconda parte dell’anno è tornato a grindare, evidentemente con buonissimi risultati.

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Mediamente 16 big blind ogni cento mani e un ottimo profit al $25/$50 di PLO in versione ‘turbo’: 272.431 dollari messi in saccoccia.

Ha speso tanto tempo anche al $10/$20, tavoli in cui ha macinato la bellezza di 42.298 mani.

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Quest’anno è stato veramente poco al computer, con appena 19.000 mani giocate. Il profit complessivo rimane comunque di tutto rispetto: oltre 250.000 dollari in più sul conto.

‘MrSweets28’ ha trascorso – come ha spiegato lui stesso – la prima parte del 2016 a Las Vegas, dove ha giocato un po’ live.

Ha fatto appena un paio di eventi WSOP, ma ha intensificato da quel periodo il suo impegno nel cash game dal vivo, dove ha fatto più che bene: “Ho fatto circa 12.000 mani e vinto tra i 40-45bb/100”.

Per giocare online, poi, si è spostato in Messico, da dove proviene la gran parte delle mani dell’ultimo screenshot.

E’ stato impegnato oltre 40 ore alla settimana con ‘Run It Once’, motivo per cui ha ridotto notevolmente la sua presenza ai tavoli virtuali.

Pochi dubbi, comunque, che siamo sempre di fonte a un professionista vincente, che tutti vorremmo avere come coach…

L’articolo Phil Galfond pubblica i grafici degli ultimi tre anni per mettere a tacere chi lo critica, come coach e come player sembra essere il primo su Italiapokerclub.

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