Forse ci siamo.

Questa volta i poker bot hanno l’occasione giusta per dimostrare di essere davvero più bravi dei giocatori professionisti.

Vi ricordate del bot Claudico? Nel 2015 venne battuto a fatica da un quartetto di poker pro composto da Bjorn Li, Doug Polk, Dong Kim e Jason Les.

Un anno e mezzo dopo, la sfida tra i cervelli umani e l’intelligenza artificiale applicata al poker sta per ripetersi al Rivers Casino di Pittsburgh, in Pennsylvania.

L’università Carnegie Mellon ha infatti sviluppato una nuova macchina, ancora più ostica da affrontare. Si chiama Libratus ed è specializzata nell’Heads-Up No Limit Texas Hold’em poker, come lo era Claudico.

A partire da mercoledì 11 gennaio potremmo avere la conferma dell’esistenza di un bot imbattibile, già annunciato più volte.

Questa volta il team dei cervelli umani sarà diverso per metà: sono stati confermati infatti Dong Kim e Jason Les, ai quali si uniranno Daniel McAulay e Jimmy Chou.

Giocheranno 120.000 mani nel giro di 20 giorni. In palio ci saranno 200.000$ e tutto verrà trasmesso su Twitch.

Il professor Tuomas Sandholm spiega che “il poker non è un gioco risolvibile come per esempio Go, dove ci sono tutte le informazioni a disposizione.

Nel poker non si conoscono le carte avversarie e quali scenderanno sul board. Ci sono più permutazioni in una mano di poker che atomi nell’universo!“.

Per questi motivi un poker bot non è in grado di prevedere le mosse future dell’avversario e lo sviluppo esatto del gioco, come invece è possibile negli scacchi.

I bot sanno però calcolare rischi e ricompense grazie all’equilibrio di Nash, concetto introdotto da John Nash nel 1950 e premiato nel 1994 con un nobel.

Questo caposaldo della teoria dei giochi è citato anche nel film A Beautiful Mind del 2001, pellicola di Ron Howard con Russell Crowe protagonista.

Sandholm spiega: “Nei giochi testa-a-testa con somma zero, se non si applica l’equilibrio di Nash si gioca male e si perdono soldi“.

Ecco uno spunto davvero interessante dalle parole del professore: “Libratus, così come Claudico, introduce nuove giocate nel poker, mosse che la letteratura tradizionale considera sbagliate.

Per esempio il limping solitamente è considerata una pratica terribile, ma il bot la usa preflop con una percenutale compresa tra il 7 e il 16% delle mani.

Ciò contraddice gli insegnamenti dei giocatori bravi. I bot lo fanno basandosi solo sulle regole del gioco. Non sanno quale è il comportamento abituale degli umani. Diciamo che giocano come marziani, con la loro strategia“.

Jason Les lo ha sperimentato sulla sua pelle e dice: “In questo modo i bot dimostrano agli umani che strategie non convenzionali possono funzionare“.

Dong Kim concorda: “Ho imparato molto da Claudico e ho fatto mie alcune giocate“. Jimmy Chou dice la sua: “Non credo che il poker sia così diverso da scacchi e Go.

L’umano può avere la meglio in una singola mano ma nel lungo termine affiderei sempre i miei soldi a una macchina realizzata grazie alla matematica e alla scienza“.

A fine mese ne sapremo sicuramente qualcosa di più… Come finirà l’epica rivincita tra umani e robot? Nel 2015 dopo 80.000 mani i pro vinsero 732.713$ al cash 5/10$ (su 170 milioni di dollari giocati).

 

brainsvsai

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