“Conosco questa persona da anni e spesso seguiva le mie sessioni con la condivisione su Skype. Mi è capitato di avere dei sospetti, ma potevano essere solo degli alibi per giustificare le perdite e la run avversa. Facevamo sessioni condivise una o due volte al mese e puntualmente perdevo 4-5k. Ma è stato bravo, non dava nell’occhio e magari per 1-2 mesi non si presentava più, per poi riapparire all’improvviso con un nuovo account. Ci sta che nel poker perdi soldi, mi stavo quasi convincendo di essere io il problema, di non giocare più il vero A-game. Non potevo certo pensare a una cosa del genere. Mi alzavo la mattina e avevo paura di aprire le room perché capitavano davvero cose strane. O ero diventato troppo scarso io o eran diventati troppo forti gli altri e non me ne facevo una ragione. Ma la sensazione che qualcosa non andava stava prendendo sempre più carte. Diverse volte ho avuto come l’impressione stessero giocando vedendomi le carte.”
In un lungo post su Facebook, corredato da foto e video, Andrea Crobu ha denunciato un enorme scam a suoi danni. A detta di “ANTIREGS87” si tratta addirittura della “più grande truffa mai compiuta nel poker online punto it”.
Durante diverse sessioni heads-up del 2016, Andrea si è ritrovato a giocare contro nickname sconosciuti, i quali, puntualmente, uscivano vincitori dalle sfide contro di lui. Secondo il grinder sardo, intercettato questo pomeriggio per avere ulteriori dettagli sulla questione, ci sarebbero però una serie d’indizi che lasciano pensare siano state partite tutt’altro che regolari…
“Ho iniziato ad avere sospetti a fine estate – rivela Andrea. Perdevo regolarmente contro persone, o meglio, account che non avevo mai visto. La cosa più scioccante è che perdevo soprattuto ‘di rossa’, in non-showdown. E’ impossibile esista un player con cui non riesca mai a vincere in showdown. E sul punto it è quasi impossibile tenere un winrate così alto contro di me. Le pochissime volte in cui andavo ai resti pre ero sempre in flip, spitato da mani come K-Q o A-To dove io avevo puntalmente pocket pair. Non possono essere solo coincidenze. Avrò perso circa 20-25k in queste partite tra PokerStars e GD, ma devo ancora controllare le altre room e temo che il computo totale dei soldi persi sotto raggiro si attesti intorno ai 35.000€.”
Dopo un controllo incrociato con altri player heads-up, i timori di Crobu si fanno sempre più concreti:
“Quando entri nel mondo del poker e conosci persone da 4-5 anni pensi che siano tutti amici fidati. Se fai una cosa del genere hai finito di vivere. E’ una sorta di suicidio organizzare una truffa del genere. Se tutto verrà confermato, non potrai più giocare online, non potrai più presentarti live, non potrai più fare di questo gioco un lavoro. E’ come se hai un ristorante e te lo bruci da solo. Per certi versi, dopo il fisiologico nervosismo, da un lato mi sento quasi più sereno: consapevole di aver perso una grande quantità di soldi non perché avessi dimenticato come si giocava, ma perché semplicemente perché i miei avversari sapevano le mie carte.”
Andrea annuncia dunque che agirà per vie legali:
“Non vedo altro modo per fare giustizia. Con ogni probabilità contatterò Max Rosa per spiegarli la situazione e capire se ci sono chance per recuperare parte del maltolto. Ho tantissime prove a testimonianza di quel che sto dicendo. Spero che emerga la verità su questi nick, su questi soldi persi in modi troppo strano. La speranza, in fondo al mio cuore, è che io mi stia ancora sbagliando e possa magari chiedere scusa alla persona che sto accusando, ma al 99%, in questo momento, non posso non pensare sia lui…”
L’articolo “A truffarmi è stato un amico!” Andrea Crobu e i dettagli dello scam di cui ritiene esser stato vittima sembra essere il primo su Italiapokerclub.