Vi ricordate qual è la mano più ridicola della storia del poker televisivo?

Si giocò qualche anno fa a Madrid, in un evento live sponsorizzato PokerStars. Ogni tanto merita una rispolveratina, perché è davvero esilarante.

Deve averlo pensato anche Alec Torelli, che ha deciso di realizzare un video per commentare l’action di quello spot epico, provando ad analizzare tecnicamente la situazione e le giocate dei due protagonisti.

Vediamo allora come Torelli giudica la mano. I bui sono 50/100. Vicente apre a 300 con AJ. Foldano tutti fino allo small blind e Vicente, convinto di aver già vinto, gira le sue carte.

Non si è accorto però che deve ancora giocare il big blind. Vicente è costretto perciò a giocare il colpo con le proprie carte girate.

Il bb Alfredo spilla una mano vera: 99. I due al tavolo dovrebbero avere circa 8.000 o 10.000 chips a testa, secondo Torelli, che spiega:

Alfredo potrebbe anche pushare con la coppia servita. Vicente dovrebbe foldare di fronte a un all-in diretto, che sarebbe fattibile però con qualsiasi cosa da Alfredo.

Se fossi in Alfredo non 3betterei, perché Vicente potrebbe fare la pazzia e pushare. Penso che il call di Alfredo sia la mossa migliore alla fine. È una mano ridicola da analizzare ma è divertente“.

Il flop è 92J. “Alfredo qui dovrebbe puntare. La cbet in una situazione del genere è un concetto che non ha senso, perché l’avversario vede le carte dell’original raiser.

Alfredo non dovrebbe checkare, perché io non mi aspetterei una puntata di Vicente. Al tempo stesso però Vicente non può nemmeno foldare troppo facilmente top pair facendosi exploitare.

Alfredo dunque dovrebbe puntare, simulando anche qualche bluff, per farsi pagare“. Alfredo in effetti qui punta, ma solo 200.

Io avrei puntato molto di più, almeno il pot“. La mano si fa ancora più assurda quando Vicente al flop decide di rilanciare a 600, con le carte in mostra!

Non capisco quale sia il suo scopo. Prendere controllo della mano? Capire dove sta nel colpo? Assurdo. Una certa logica ci sarebbe solo se decidi di non voler più foldare.

Vicente può fare Alfredo in bluff e andare fino in fondo al colpo. In effetti Alfredo dovrebbe provare spesso a bluffare, ma non è questo il caso.

Alfredo è stato fortunatissimo a floppare una situazione del genere e dovrebbe sfruttarla. Ha una mano fortissima e anche Vicente è forte.

Alfredo controrilancia a 1.200 e Vicente deve chiamare a questo punto“. Il turn è un J e tutti al tavolo se la ridono. “Alfredo dovrebbe continuare a puntare.

Vicente dovrebbe foldare, perché pochissimi giocatori avrebbero il coraggio di continuare a bluffare“. Alfredo punta 2.000 e Vicente chiama.

Il river è un 2. “Alfredo checka ed è ovvio perché Vicente non folderebbe mai il proprio full. Alfredo dovrebbe puntare solo con 2-2, J-9 o con un qualsiasi jack.

Vicente al river punta 1.000 per valore. Non so cosa speri di fare. Alfredo non può chiamare con la mano peggiore.

Vicente forse spera in un call da tiltato o in un push in bluff“. Alfredo effettivamente decide di mandare la vasca per 4.275!

È difficilissimo passare per Vicente, che ha mostrato in tutta la mano di non voler foldare e quindi Alfredo avrebbe dovuto puntare anche al river con una eventuale mano migliore come J-9.

Vicente deve aggiungere solo 3k per vincere un pot di 12k e quindi dovrebbe essere nel giusto solo il 20% delle volte, in teoria“. Vicente alla fine dei conti chiama ed elimina Alfredo.

 

 

Ecco la conclusione di Torelli: “È spettacolare il fatto che abbia vinto Vicente con le carte in mostra. Ho giocato 2-3 milioni di mani di poker nella mia vita ma questa è la più assurda che abbia mai visto“.

Torelli dà qualche consiglio finale: “Se vi capita di giocare a carte scoperte contro un avversario forte, sappiate che non dovete foldare il 100% delle volte, altrimenti lui potrebbe sempre vincere con un bluff.

Questo vale però quando il pot è piccolo. Nel caso di Vicente forse era meglio foldare al flop per non committarsi con tutto lo stack. È una situazione difficile. Di certo il raise al flop di Vicente è stato assurdo“.

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