Come ve la immaginate una mano cash da 818.100 dollari?

Probabilmente vi aspettate di assistere ad un cooler imparabile e di vedere allo showdown punti fortissimi, almeno una doppia o un set.

Beh, non è successo niente di tutto questo ad uno storico tavolo high stakes, al quale Guy Laliberté e il mitico Doyle Brunson non hanno avuto paura di metterle tutte in mezzo con delle top pair…

Ci pensa Doug Polk a farci rivevere, grazie a uno dei suoi ottimi video, quella che a suo tempo è stata la mano più grossa giocata fin a quel momento ai tavoli high stakes.

Rituffiamoci subito nel vivo dell’action. Laliberté limpa 1.200$ con A5. Jamie Gold overlimpa con J7. Brunson rilancia a 11.200$ con A10.

Chiamano poi Farha con KJ e Benyamine con K5. Laliberte non può esimersi e chiama anche lui, così come Gold.

Polk sottolinea gli errori preflop: “Laliberte non dovrebbe limpare. Brunson fa un rilancio eccessivo, è meglio fare 7 o 8mila dollari per non perdere troppi soldi con dei bluff.

Farha dovrebbe foldare ma decide di chiamare. Benyamine fa un call molto loose con K-5 suited, sarebbe un chiaro fold.

Laliberte avrebbe l’opportunità di controrilanciare. Jamie Gold chiama ancora con una mano orribile, è sicuramente quello che ha giocato peggio preflop“.

Il flop è AJ4. Checkano tutti fino a Brunson, che punta in posizione 40.000$. Chiama solo Laliberté fuori posizione.

Polk commenta: “La cosa interessante è che su questo flop ben 4 giocatori su 5 hanno hittato almeno una middle pair.

Tutti hanno qualcosa e chi ha la mano migliore (Brunson) può davvero guadagnare molto. Doyle decide di puntare 40k su un pot di 60k. Mi piace la giocata, anche se si potrebbe pensare a un check behind con 5 giocatori nel colpo.

Farha è in una situazione difficile. Ha tre giocatori dietro che potrebbero avere l’asso. Benyamine ha un fold facile da fare. Laliberte deve chiamare“.

Il turn è un 2. Laliberte checka, Brunson spara 110.000$. I commentatori si aspettano un fold di Laliberte, che invece dichiara il raise. Laliberte rilancia a 310.000$.

Polk commenta così: “Brunson dopo il check di Laliberte pensa di essere buono. Laliberte dopo la bet avversaria deve prendere una decisione difficile e ha tre possibilità valide.

È improbabile che Brunson stia bluffando, ma può ancora avere draw con K-Q, Q-10 o simili e magari sta provando a far passare assi deboli.

Brunson dunque può ancora essere in bluff ma è più facile che abbia un set o una top pair o un A-J. Laliberte potrebbe trovarsi dietro, oppure essere avanti ma con un’altra puntata al river da affrontare.

Se decide di chiamare al turn, poi dovrebbe chiamare anche al river. Non puoi chiamare al turn sperando di hittare un asso, un 5 o un 3 al river.

Laliberte decide di rilanciare per testare la reazione di Brunson e non mi dispiace la giocata. Può avere A-2 o aver trappato con A-J o 4-4 al flop.

Rappresenta mani credibili. Avendo A-5 inoltre rende meno probabile A-J o A-A o un meno probabile 5-3 suited in mano a Brunson.

La parola torna a Brunson che si ritrova in una situazione difficile. Quando punti al turn con il nut flush draw di solito non puoi limitarti al call.

Se oppo ha A-4 o A-2 non te la giochi bene, ma puoi sempre sperare in un 10 o in una carta di quadri. Brunson pusha per poche chips in più anche se non è sicuro di essere avanti“.

Brunson manda infatti i resti per 340.500$ e Laliberte deve aggiungere “solo” 30.500$. I commentatori giustamente dicono:

È la mano più grossa mai vista a questo tavolo e i giocatori rimarranno basiti quando scopriranno le carte dei giocatori“.

In effetti Jamie Gold resta di stucco sia quando gira le carte Brunson che quando le gira Laliberte. A quel punto si discute su quanti river girare.

Il primo river è una Q. Laliberte si chiama un 3 ma il secondo river è un 10. L’intero pot da 818.100$ va a Brunson, che si giustifica così: “Quando non vedi una coppia per tutta la sera, impazzisci“.

 

L’articolo Doyle Brunson vince 818.100$ contro il miliardario Laliberté! Polk analizza lo storico e discutibile spot sembra essere il primo su Italiapokerclub.

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