Per chi ha vinto IPT ed EPT scrivendo la storia del poker italiano non è facile salutare i due circuiti senza trattenere le lacrime. Il 2017 ha inaugurato il PokerStars Championship, nuova competizione che punta a diventare un punto di riferimento nel panorama internazionale grazie all’eredità dei tour regionali fra cui i più importanti d’Europa e d’Italia.

Mr. EPT“, questo è il soprannome che Salvatore Bonavena si era guadagnato a Praga, ha vinto il titolo europeo nel 2008 sconfiggendo il connazionale Massimo Di Cicco nel testa a testa finale. Un trionfo che valeva molto più dei €774.000 incassati dal professionista di Vibo Valentia. Un’impresa che poteva ripetersi eguagliando un altro primato, quello di Vicky Coren, unica persona al mondo capace di vincere due EPT. Salvatore poteva farcela a Praga, all’ultimo EPT della storia, ma una mano che ancora brucia lo ha relegato al 24° posto.

In queste 7 domande Salvatore Bonavena attraversa le emozioni che il poker live gli ha regalato nell’ultimo decennio.

NEIL8156_Salvatore_Bonavena_EPT13PRA_Neil-Stoddart.jpgSalvatore Bonavena

1) A Praga avevi vinto il titolo, era la prima volta per un italiano. Cosa ha significato per te?

Si, è vero, è stata la prima volta e sembrava anche facile vincere mentre in realtà non era così, quindi sono orgoglioso di quell’impresa. Vincere il titolo europeo è stato meraviglioso, e solo adesso mi sono accorto di quanto sia stata grande quell’impresa, visto che a distanza di 8 anni soltanto Buonanno è riuscito a portare un altro EPT in Italia. Quel titolo mi ha fatto volare dandomi consapevolezza nei miei mezzi. Certo è però che oggi il poker è un’altra cosa rispetto ad allora.

2) Quali sono le scene che ti sono rimaste più impresse di quella tappa?

La scena che più mi è rimasta impressa è stata lo scoppio degli assi con i miei re in un momento cruciale del torneo, e quindi le lacrime nella pausa al pensiero dello scoppio. Poi ci sono tantissimi flash meravigliosi ma sicuramente scelgo quel [Kc] al flop.

3) Com’è stato giocare il tuo ultimo EPT?

Mi è dispiaciuto molto, ma la vita è il poker continueranno quindi ci adegueremo. Certo, non avere la possibilità di giocare 7 tappe del EPT in Europa per noi è un grosso handicap.

La mano che ha estromesso Salvatore dal torneo

4) L’ultimo spot all’EPT13 Praga ti è costato il torneo e la possibilità di compiere un’impresa epica, qual è stato il tuo thinking process?

Guarda il solo pensiero di quei momenti mi fa male ancora perché penso che le cose potevano girare in modo diverso: ho fatto un piccolo errore ma potevo salvarmi in quella mano maledetta. Ma forse il vero errore lo avevo fatto prima. Scusami ma non voglio più pensarci, passo e chiudo perché quella mano mi gira ancora in testa e vorrei cancellarla.

5) Si chiude anche il ciclo dell’IPT, se dovessi raccontare cos’erano questi due tornei a chi non avrà la possibilità di giocarli, che parole useresti?

La chiusura di questi due circuiti la vivo male. Pokeristicamente come molti, sono nato con i Pagano e colgo l’occasione per ringraziarli. Mi sono affermato professionalmente in questi due circuiti in particolare, perché ho vinto un IPT bellissimo a Venezia e fatto un 2°, un 3°, un 5° posto e non ricordo quanti tavoli finali all’IPT. A molti dico che non possono capire cosa è stato l’IPT ma forse è più facile dire che in Italia era il Poker.

6) Quando ti vedremo in corsa per il tuo primo PokerStars Championship?

Spero molto presto, sicuramente Monte Carlo e stavo valutando Panama ma ho notato che ci sono anche tante difficoltà viste le lunghissime trasferte che possono comportare spese molto alte, ma penso ci siano anche tanti vantaggi, penso ai tantissimi nuovi giocatori che avranno la possibilità di giocare questi eventi bellissimi e forse è giusto così, il circuito qui era saturo.

7) Vorresti aggiungere qualcosa?

Aggiungo poco, ringrazio PokerStars per avermi dato la possibilità di aver trascorso 9 anni bellissimi.

Ah, dimenticavo! Sono anche ultimo Highlander di quei tempi 😏😏😏😏😏

Gianvito Rubino per PokerStars.it

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