La notizia ha lasciato interdetta gran parte della community. Come abbiamo anticipato in un post pomeridiano, la notte appena trascorsa ha portato via con sé Flavio Bano, un vero e proprio pioniere del Poker in Italia.

Friulano doc, 63 anni da poco compiuti, Flavio è stato uno dei grandi ‘signori’ del giochino che adoriamo. Imprenditore di successo – ha lasciato in eredità ai figli una delle aziende più note in Italia nella coltivazione e produzione dei funghi – Bano, per oltre 40 anni, ha vissuto a pieni polmoni il mondo del gambling.

E se nel fulgore degli anni – leggende narrano – ha certamente commesso gli errori tipici di ogni giocatore, dopo lo sbarco del Texas Hold’em in Italia era diventato un vero e proprio modello da prendere a esempio: mai una parola fuori posto, mai una ‘lezioncina’ dialettica, sempre disponibile a chiarimenti dentro e fuori dal tavolo.

Grande appassionato di varianti e di cash game, Flavio non abbandonava mai la partita, dando sempre la chance ai suoi avversari di tornare in gioco. Era un altro poker, un poker più umano, cavalleresco. E Bano ne incarnava l’essenza.

L’online ha contribuito a ledere la magia del gioco vero, quello con la G maiuscola, quello che, fino a qualche anno fa, esigeva una sorta di codice etico che tutti i giocatori rispettavano.

Con il passare degli anni, Flavio era riuscito a trasformare la frenesia che il vortice del gambling instilla in ognuno di noi, in una passione sana. E non è mera questione di età. Un’intelligenza e una sensibilità palesemente sopra ‘average’ lo avevano aiutato a raggiungere una maturazione totale. Sapeva quando era tempo di giocare, quando di pensare al lavoro e alla famiglia. Era un magnifico vincente, ma soprattutto un magnifico perdente.

Per tanti player friulani, Bano è stata una vera fonte d’ispirazione. E questo non è un commiato dovuto, ma fortemente voluto. Perché personaggi di questo genere restano nel cuore di tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. E chi non ne ha avuto modo, è giusto sappia.

Buon viaggio Flavio, siamo certi che lassù troverai certamente qualcuno disporsi a sedersi ancora al tuo tavolo. Per quattro chiacchiere. E un’altra partita, s’intende.

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