Eccoci nuovamente qui, a raccontarvi come i top regular italiani organizzano la loro giornata in vista della immancabile sessione di grinding.

Emiliano Conti, Giovanni Rizzo e Alessandro Pichierri sono stati i primi a svelarci i loro segreti, ma per questa occasione abbiamo deciso di andare dall’altra parte dell’oceano a pescare il buon Raffaele ‘raffibiza’ Sorrentino, che da tempo ha scelto il Messico come seconda casa.

Ritmi e clima completamente diversi possono incidere e non poco sulle prestazioni ai tavoli, ma non sicuramente su quelle del nostro protagonista di quest’oggi, che ha fatto di necessità virtù:

Quando decido di giocare qua dal Messico lo faccio 2-3 massimo 4 volte a settimana, salvo in occasione delle Series nelle quali gioco ogni giorno. Qua si inizia tra mezzogiorno e l’una, quindi se ho intenzione di fare sessione mi sveglio alle nove, vado a fare un’oretta di yoga o una passeggiata sulla spiagga, palestra, a volte vado in bici…Poi faccio la spesa comprando qualcosa che possa cucinare al vapore, in modo da non dovermi trovare ai fornelli mentre sto giocando oltre a tenermi leggero,  e mangio nelle pause. In questo modo riesco a giocare più tempo senza addormentarmi o avere cali di concentrazione come quando si mangia pesante.

Col tempo Raffaele ha diminuito notevolmente la mole di gioco preferendo di gran lunga il comfort, alla ricerca delle condizioni ottimali per rendere al meglio:

“Per giocare ho uno schermo e una poltrona. Gioco molti meno tavoli di prima ma riesco a giocare meglio e più attento. Divido le varie poker room, ‘punto it’ ‘dot fr’ e ‘dot com’ differenziando il colore dei tavoli per non sbagliare i range a seconda della situazione, anche se ormai sul .fr non si può più giocare.”

Nonostante tutto non manca certamente un po’ di sana review di tanto in tanto:

“Nel ‘punto it’ e ma soprattutto sul ‘dot com’ conosco molto bene i reg più forti, poi chiaramente c’è sempre quello nuovo, anche se sull’it a volte sono multi-account…Faccio un po’ di review con qualche player forte che si è trasferito qua a Playa, reg tedeschi e americani principalmente.”

Con queste condizioni pare davvero difficile tiltare, come ci conferma lo stesso Raffaele:

“Il tilt praticamente non esiste più. L’ultima volta che sono stato davvero in tilt è quando ho sbollato l’EPT di Londra, sicuramente non avrei fatto nulla di buono se avessi continuato a giocare qualsiasi tipo di torneo. Online ormai gioco da tanto tempo e qualsiasi colpo possa perdere, che so mi craccano gli assi da top chip leader al Million,  non incide minimamente sulle mie prestazioni perché sono cose che ho già passato più volte. Insomma, non prendo alcun accorgimento perché è difficile che mi facciano tiltare, al massimo può capitare di restare un po incazzato la domenica sera dopo aver fatto mille deep run e aver chiuso even, anche perchè qua il bello è che inizio a mezzogiorno e alle 9-10 di sera ho finito e posso fare una vita normale. E poi diciamolo, qui con questo mare e questo tempo è proprio difficile perdere il controllo, magari se fossi stato a Londra la questione sarebbe poututa essere diversa, ma tiltare qui ai Caraibi…”

 

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