In un torneo come il PartyPoker Millions, uno spot giocato in early stage non potrà mai avere una valenza significativa. Ma se il protagonista del colpo si chiama Ivan Gabrieli, state certi che lo spunto tecnico è dietro l’angolo.

Una mano giocata dal ravennate al quinto di livello di gioco (2.500/5.000, ante 500) è finita sotto la lente d’ingrandimento perché offre spunti di riflessione che esulano indubbiamente dal concetto di ‘standard’.

Ivan gioca con uno stack da circa 35x e apre da early position a 12.000. Chiama solamente il cutoff (45x). Il flop recita 345.

“Qui ho due opzioni: o decido subito di giveuppare, mettendomi in check/fold o c-betto per provare ad assicurarmi il pot in questa street. Avendo sostanzialmente il nut low non posso inventarmi chissà quali move, ma su questa texture tutto il range privo di valore del mio avversario tenderà a passare”.

Ivan decide dunque di c-bettare 9.000 chips. Con sua sorpresa, cutoff rilancia a 33.000:

“Questo raise è davvero polarizzante. Non avevo troppe info su di lui, a parte uno spot giocato pochi minuti prima, ma su monotone è piuttosto insolito. In position, la maggior parte dei player è solita limitarsi al call sia con mid value (any pair, flush draw, straight draw) che con un punto davvero forte come flush. Qualche volta potrebbe raisare con set, ma credo che anche con quello potrebbe optare per un semplice call.”

Per questo motivo, Gabrieli opta per un click a 54.000:

“La mia move è ancora più polarizzante della sua, visto che con gran parte del range di value mi limiterei al call. Quando tribetto flop o ho set o scala che sto giocando così per protection, oppure un bluff privo di equity…”

Dopo una lunga riflessione, oppo decide di passare e Ivan mostra 78.

“Qualora oppo fosse stato oop e avesse check/raisato sarebbe stato ovviamente molto diverso, visto che avrebbe potuto giocare in questo modo sia flush che set. C’è da dire che in quel caso non è detto che avrei giveuppato, vito che, godendo della posizione, avrei floatato diverse volte per combinarla, eventualmente, su qualche scary…”

Mrbluff… di nome e di fatto! 😀

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