Quello a cui abbiamo assistito ieri sera qui a Sanremo tra Marcello Miniucchi e Karim Feddag, nel corso del dodicesimo livello di gioco sui quattordici previsti, è sicuramente tra gli spot più discussi di queste prime tre giornate di poker in riviera.

Le considerazioni da fare a riguardo non si limitano solamente all’aspetto tecnico della giocata ma anche, o forse soprattutto, al peso che gli stack di entrambi i protagonisti avevano in ottica Day1, quando i blind torneranno indietro di ben otto livelli moltiplicando per cinque il valore delle chip accumulate.

Karim Feddag infatti si trova con oltre un milione di gettoni in testa al count, mentre Marcello siede con 720.000 occupando la seconda posizione nel ranking provvisorio. Lo spot comincia con l’apertura di Feddag da middle position a 36.000 quando ci troviamo al livello 8000/16000 ante 2000.

Dopo il fold degli altri concorrenti Giannino ‘Kart’ e Marcello Miniucchi, rispettivamente da SB e BB, decidono di chiamare facendo lievitare il pot a oltre 100.000 chip. Su flop 5 2 5, Feddag c-betta 43.500, Giannino chiama e Miniucchi opta per un rilancio a 155.000 lasciando al parola all’original raiser.

Fino ad ora non vi abbiamo rivelato le loro starting hand, ma decidiamo di farlo ora: Karim, come si evince dalla grafica ha Q 10 mentre Miniucchi ha A J. La scelta da parte di Karim di c-bettare questo board pare quasi scontata, non lo è invece quella di Miniucchi che opta per un rilancio.

Sebbene il range percepito di Feddag non sia composto solo da premium hand vista la deepness del suo stack e la possibilità di mettere pressione al tavolo, non si possono certo escludere tutte le overpair. Con due picche in mano inoltre si riducono le possibilità che la c-bet sia stata effettuata in draw a colore, perciò la porzione di valore del suo range è composta esclusivamente da mani che non folderebbero assolutamente su un rilancio. C’è da dire che Karim c-betterebbe la maggior parte del suo range, ma come comportarsi col flat di Giannino che oltre ad avere posizione rispetto a Marcello ha sicuramente più cinque nel range rispetto all’original raiser?

Miniucchi dichiarerà a fine mano di aver pianificato il colpo in modo tale da andare all-in su qualsiasi turn nell’eventualità in cui avesse ricevuto un call. Ma ora passiamo ad analizzare la mano dall’altro punto di vista. Karim, invece di limitarsi al call decide di metterle tutte in mezzo, conscio di giocarsi un piatto gigantesco nel caso in cui uno dei due avversari decidesse di chiamare.

Dal suo punto di vista, con due picche in mano vale lo stesso discorso fatto per Marcello. Si riducono le possibilità che il call di entrambi sia stato fatto con un draw a colore mentre aumentano esponenzialmente le chance che uno dei due abbia effettivamente tripsato. Inoltre non si possono escludere tutte le pair medie che preferiscono flattare preflop. Insomma, il suo push è quantomeno discutibile se non altro in ottica stack management: vale davvero la pena rischiare di venire chiamati da una mano di valore e perdere eventualmente gran parte del proprio stack, specialmente contro un avversario esperto come Miniucchi, nonché secondo in chip?

L’esito del colpo è tra i più rocamboleschi: Giannino passa (dichiarando coppia di Sette a fine mano) mentre Miniucchi opta per il call. Un cinque e un due tuttavia lasciano la situazione invariata e i due contendenti si trovano a splittare il piatto…

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