Liquidità condivisa poker online: il nuovo mercato vale €450 milioni all’anno

Quanto vale il nuovo mercato “europeo” del poker online? Quali saranno gli effetti con la fusione delle liquidità di Italia, Francia, Portogallo e Spagna?

Proviamo a dare una prima risposta con delle stime ufficiali, considerando che usiamo dati reali del 2016 riguardo le statistiche  sulla spesa fornite dai Monopoli, dal DGOJ e dall’Arjel. Sul fronte lusitano i dati non sono ancora consolidati essendo il mercato aperto da pochi mesi.

Nuovo mercato? 3,2 volte l’attuale poker italiano

Sommando la spesa per quanto concerne cash game e tournaments (mtt più spin and go) dei tre principali mercati, nel 2016, i margini risultano pari a 425,5 milioni di euro. Facendo una stima (ancora approssimativa) sul Portogallo è facile capire che la base di partenza sarà intorno ai 450 milioni di euro, ( 3,26 volte ‘attuale mercato italiano).

 

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Prospettive di crescita nel cash game e nei tournaments

C’è da tenere presente che questa è solo una base di partenza perché con una liquidità più deep è molto probabile che il cash game, dopo più di 5 anni di flessione, riprenda a respirare, visto che parecchi players non giocano più o si sono spostati perché non trovavano action. Fenomeno penalizzante soprattutto per i players high rollers, coloro che muovono volumi più alti.

D’altronde è inutile nascondersi, il poker è un gioco di liquidità e la liquidità internazionale è solo la sua culla naturale. L’errore forse è stato commesso nel 2008 quando si decise di mettere un bel recinto al mercato e segregare i players, un atto contro natura (come lo è per il betting exchange).

E’ probabile un effetto positivo anche per quanto rigurda tornei e Sit Hyper Turbo (giochi in forte crescita): i montepremi ed i jacpot molto ricchi potrebbero attrarre una fascia di nuovi gamblers (pensiamo ad un Sunday Millions mensile come sul .com o jacpot milionari nei Sit Lottery) attratti dalla prospettiva di poter aggredire prize pool molto alti con pochi  euro.

Nuovi mercati

Ma la prospettiva ancora più alettante, ignorata da molti attenti  osservatori in questi giorni, è il fatto che si stanno gettando le fondamenta per il futuro mercato europeo del poker: stati come Germania ed Austria, per fare un esempio, guardano con estremo  interesse a questa fase. Oramai tutti i paesi europei hanno (o stanno) regolamentando i propri mercati. E’ probabile che nel corso degli anni ci siano novità continue per i nostri giocatori.

Crescita degli investimenti e della concorrenza

Aumenteranno inoltre gli investimenti (fondamentale per creare nuovi giocatori) e e la concorrenza, il poker ritornerà ad interessare a molte multinazionali dell’e-gaming (in Italia è previsto l’arrivo di Winamax e di 888Poker oltre il rilancio in grande stile di PartyPoker). Il ritorno ad una spesa pubblicitaria potrebbe garantire il giusto ricambio di giocatori amatori. Ma vediamo la spesa del 2016:

ITALIA 2016

  • Cash game 73 milioni (-12,5%)
  • Mtt+Sit 65 milioni (+3,2)
  • TOTALE: 138 milioni

ITALIA PRIMI SEI MESI 2017

  • Cash game 30 milioni (-6%)
  • Mtt+Sit 37 milioni (+17,3%)
  • TOTALE: 67 milioni

FRANCIA 2016

  • Cash game 93 milioni (-8%)
  • Mtt+Sit 137 milioni (+4,8%)
  • TOTALE: 230 milioni

SPAGNA 2016

  • Cash game: 27 milioni (-11,5%)
  • Mtt+Sit 30,5 milioni (+2,7%)
  • TOTALE: 57,5 milioni

Totale Spesa 2016 (Spagna, Francia, Italia): 425,5 milioni

N.B. Dati in euro, tra parentesi il confronto con la spesa del 2015

 

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