Joe Stiers squalificato dal Main Event e scortato fuori dal Rio: era bannato per aver contato le carte al Blackjack

Nel corso del Day 3 del Main Event WSOP è avvenuto un episodio molto grave: un giocatore è stato squalificato dal torneo.

Si chiama Joe Stiers ed è un professionista americano con oltre $600.000 incassati in carriera nei tornei dal vivo. Come riporta il sito delle World Series Of Poker, durante la pausa cena è stato avvicinato dalla sicurezza del Rio Casino e costretto ad abbandonare il tavolo.

La squalifica dal Main Event

“Quando i giocatori sono tornati dalla pausa cena, un posto era vuoto e le 630.000 chips erano sparite insieme al giocatore che le aveva accumulate. È venuto fuori che era stato bannato da tutte le proprietà del Caesars, pertanto non poteva giocare i tornei delle World Series Of Poker”.

“Il giocatore aveva aggirato i controlli della sicurezza, modificando le sue generalità per nascondere la vera identità al momento della registrazione al torneo. Quando gli organizzatori lo hanno scoperto, il suo stack è stato eliminato e le chips sono state rimosse dal torneo. Il giocatore ha lasciato la sala senza opporre resistenza. Il suo buy-in non verrà rimosso dal montepremi“.

Joe Stiers

Joe Stiers, il pro bannato per aver contato le carte al Blackjack

Le WSOP non hanno divulgato il nome del player in questione, ma su Twitter è stato lo stesso Stiers ad ammettere di essere stato squalificato. Ovviamente non ha preso bene la decisione degli organizzatori del torneo, anche perché in quel momento era in 50° posizione su oltre 1.400 giocatori.

Mi hanno appena sbattuto fuori dal Main Event WSOP con uno stack di 665.000 chips per aver contato le carte ai tavoli di Blackjack dell’Horseshoe di Baltimora alcuni anni fa“, ha scritto.

In un articolo dedicato, avevamo già raccontato la vicenda di Joe Stiers nei dettagli. Nel 2015 il poker pro si trovava all’Horseshoe di Baltimora e stava giocando a Blackjack. Stava vincendo molto, così la security del casinò ha iniziato a monitorarlo finché non ha scoperto che contava le carte. Si tratta di una pratica vietata, che solitamente porta al ban dal casinò. Stiers racconta che non è stato questo il suo caso.

“Mai bannato dall’Horseshoe”

Non mi hanno bannato dai tavoli di Blackjack. Se ne sono accorti troppo tardi, a quel punto io stavo giocando un torneo di poker (sempre all’Horseshoe, ndr). Volevamo scortarmi fuori dal casinò ma io ho preteso almeno il rimborso del buy-in. Visto che non mi avevano bannato formalmente, stavo subendo un furto. Così ho chiamato la polizia e mi è stato detto che avrei ricevuto un assegno per il rimborso del buy-in. Ma non sono mai stato bannato ufficialmente“.

Questa è la versione di Stiers, ma è molto probabile che le cose siano andate diversamente. Perché nei giorni precedenti, il pro americano ha provato a iscriversi al Main Event senza successo: una volta arrivato alle casse scopriva di essere sulla blacklist.

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Lo stratagemma per iscriversi al Main Event

Così, Stiers ha deciso di aggirare la legge: ha richiesto una tessera fedeltà al Rio Casinò inserendo il suo secondo nome come cognome. Con quella tessera si è presentato alle casse e il suo “nuovo nome” è stato accettato per la registrazione. Così, ha potuto giocare il Day 1 e il Day 2 del Main Event WSOP indisturbato.

Ma si sa che tutti i nodi vengono al pettine in questi casi. Stilando il chipcount, gli organizzatori si sono resi conto della sua presenza e lo hanno immediatamente estromesso dal torneo e scortato fuori dal casinò.

 

In queste ore Stiers sta portando avanti una battaglia contro Caesars, dicendo di essere stato penalizzato in primo luogo per il semplice fatto di “essere bravo a giocare a Blackjack“. Con ogni probabilità il poker pro americano continuerà a lamentarsi per poter avere indietro almeno il buy-in del torneo, ma le sue possibilità di successo sono remote: falsificando un documento d’identità, ha commesso un reato federale che potrebbe costargli molto più caro dei $10.000 investiti nel Main Event WSOP…

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