Main Event: Pham e Messina, 250 bb bruciati in tre livelli. Hesp a un passo dal sogno e almeno in due faranno il bis

Duecentocinquanta big blinds in fumo. La prima parte del day 7, per il WSOP Main Event 2017, è stata caratterizzata dalla inattesa dipartita dei primi due giocatori nel chipcount. Il poker è una disciplina strana, ma se Christian Pham e Valentin Messina partivano intesta e sono rimasti fuori dai giochi già con due tavoli left, allora la sfortuna c’entra fino a un certo punto.

Pham ripartiva con 31.440.000, pari a 131 big blinds, mentre Messina si affacciava al day 7 con una dote di 28.590.000, equivalenti a 119 grandi bui. Stack imponenti, da far valere nel giorno più importante della carriera. Eppure, entrambi sono già a spasso.

Pham non ha molto da ridere, oggi

Pham, uscita shock

L’americano è partito col piede sbagliato, perdendo una decina di milioni nelle prime 10 mani. Nel frattempo si faceva sotto Jack Sinclair, che elimina Hengele con un po’ di fortuna (allin preflop QQ vs A10 e A al turn) guadagnandosi la chip lead.

Nonostante la partenza shock, Christian Pham ha l’occasione di rifarsi sotto eliminando sia Sklenicka (26°) che Lohnert (24°), riportandosi a più di 32 milioni. La sua gestione dello stack continua però ad essere problematica. Pham fa raddoppiare Krasienko, mettendolo ai resti sul turn **pk* **p0* **c3* **p2* con **fk* **q7*. Krasienko ha **qa* **fa* ed è un double up che costa più di 7 milioni al nuovamente ex chipleader.

L’emorragia di chips ricomincia violenta, per Pham. Altri milioni lasciati sul tavolo, per la maggior parte a un Pollak in netta risalita e che aveva già eliminato due giocatori, tra cui Marcel Luske (23°). Il francese capisce di essere la persona adatta a diventare il destinatario di tutte le chips di Christian Pham.

L’occasione si materializza quando si è rimasti in 19. Su blinds 200.000/400.000 ante 50.000, Pham apre a 900.000 da under the gun, Pollak lo 3-betta a 2,35 milioni dal cutoff, Pham gioca.

Flop **qa* **ck* **q0*, check-call di Pham alla puntata da 2,6 milioni del francese.

Il turn è un **c7* e Pham checka ancora. Pollak a questo punto le manda tutte in decisa overbet, provocando il call di Christian per i suoi residui 10 milioni e questo showdown:

Pham **ca* **c3*

Pollak **fa* **pa*

Il river non è una carta a cuori e perdiamo clamorosamente il chipleader di inizio giornata.

Messina distrutto

Il destino di Valentin Messina è stato simile a quello del rivale, ma con uno sviluppo differente e più “fratricida”. Anche l’ex runner up dell’EPT di Malta ha “sbrodolato” chips qua e là, ma la svolta in negativo nel suo torneo si è avuta in uno scontro preflop contro il connazionale Saout. Un coinflip nel quale l’ex november nine si presenta con coppia di 10, Messina con AQ e sembra possa avere la meglio dopo il turn K-J-3-Q. Il river è però un clamoroso 10, che regala un piatto da 20 milioni a Saout, il quale si rilancia mettendo nei guai il connazionale.

Messina scende sotto i 10 milioni e per lui è come se si spegnesse la luce. Una calata che pare inesorabile e che trova la sua fine quando Ben Lamb ne chiama i resti per poco più di 3 milioni, dominandolo AJ vs QJ. Il torneo di Valentin Messina si conclude in 15esima piazza.

Pollak e Blumstein, crescita continua

Nel frattempo si fanno decisamente strada il già citato Pollak ma soprattutto Scott Blumstein, che si fa strada grazie soprattutto a una moltitudine di piccoli e medi piatti. Lo statunitense va alla pausa cena con 35 milioni, dietro solo al sempre più sorprendente John Hesp (38 milioni) e a Sinclair, nuovo chipleader (62 milioni).

John Hesp, la vera sorpresa di questo torneo

Hesp, l’idolo di tutti

Quest’ultimo ha inscenato una serie di duelli con il connazionale Hesp, a cui ha sottratto qualche piatto con tecnica ed astuzia, approfittando della minore esperienza dell’avversario. Hesp è però l’autentico personaggio nuovo di questo torneo, e con il passare dei giorni e delle ore acquisisce sempre più tifosi. Anche Liv Boeree e Max Silver stravedono per questo 64enne simpatico, sorridente e che rappresenta un po l’anima del poker vissuto come passione. Lo stesso Hesp ammette candidamente “Wow, nel corso di 24 ore sono diventato una stella di prima grandezza del poker! Eppure sono solo una persona tranquilla che è riuscito a togliersi uno sfizio che desiderava da tanto”.

Intanto, mentre scriviamo è uscito Pedro Oliveira al decimo posto e quindi siamo in piena bolla, e non una bolla qualsiasi ma LA bolla, per un giocatore di poker: quella del tavolo finale del WSOP Main Event.

Almeno due bis

Ecco i rimasti:

John Hesp  GB     91,200,000
Scott Blumstein  US     63,950,000
Jack Sinclair  GB     50,800,000
Dan Ott  US     28,475,000
Benjamin Pollak  FR     28,075,000
Damian Salas  AR     23,750,000
Antoine Saout  FR     23,450,000
Michael Ruane  US     19,200,000
Bryan Piccioli  US     17,800,000
Ben Lamb  US     16,250,000

Curiosamente, tutti e tre i giocatori che hanno già alle spalle un final table (Saout, Lamb e Rouane) a questo torneo sono ancora dentro. Dunque, almeno in due ce la faranno.

Seguono aggiornamenti

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