Scotty Nguyen: “I fan sono più importanti dei soldi, se vinci il Main Event vivi per sempre”
Quante volte abbiamo sentito un professionista dire che nel poker non c’è gloria e contano solo i soldi? Eppure, nonostante si tratti di una mentalità estremamente diffusa (specialmente nell’online), ci sono anche diversi volti noti del poker che la rifiutano. Personaggi come Phil Hellmuth e Daniel Negreanu, ad esempio, sono sì milionari grazie al poker, ma al tempo stesso continuano a giocare anche e soprattutto per la fama che deriva dai loro risultati.
Un altro poker player molto famoso che gioca per la gloria è Scotty Nguyen. Il 54enne ex campione del mondo – vinse il Main Event WSOP nel 1998 – è uno dei giocatori più amati in assoluto, come si può notare tutte le estati nelle sale del Rio: il player di origini asiatiche non può fare più di qualche passo prima di essere fermato per una fotografia o un autografo.
Intercettato da Pokernews.com durante una pausa del Main Event WSOP di quest’anno, Nguyen ha confermato che per lui è importantissimo essere un volto immediatamente riconoscibile. Al punto da ritenere i suoi ammiratori più importanti dei soldi vinti ai tavoli.
Scotty Nguyen: “I soldi? I fan sono più importanti!”
“Non rifiuto mai una fotografia o un autografo”, ha detto. “Senza i miei fan non ce l’avrei mai fatta. Nel 1998 gli appassionati di poker accesero la televisione e mi videro vincere il Main Event. Fecero il tifo per me e questa mia disponibilità è un modo per ringraziarli. Al giorno d’oggi i giocatori si dimenticano dei fan quando centrano un final table, perché pensano solo ai soldi“.
Non solo Nguyen sostiene che i soldi non siano tutto, ma dichiara anche che per lui il calore dei fan sia più importante delle vincite ai tavoli.
“I soldi? I fan sono più importanti! Ogni volta che gioco penso ai fan. Tutto ciò che faccio o dico è per farli divertire. Quando ho una brutta giornata, loro mi tirano su, mi spingono a fare sempre meglio. Senza di loro, io non ce l’avrei mai fatta”.
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L’importanza di essere il campione del mondo
Partendo da questo presupposto, Scotty Nguyen si scaglia contro i recenti campioni del mondo.
“Se ti passa vicino un campione del mondo degli ultimi cinque o sei anni non te ne accorgi nemmeno. Invece, non importa dove io vada, perché tutti mi riconoscono sempre. Per questo motivo la mia vita è straordinaria e ne sono fiero”.
Scotty sostiene di essere una superstar con i piedi per terra. Il motivo è anche legato alla sua incredibile storia personale: da lavapiatti a milionario nel giro di pochi mesi grazie al poker.
“Quando arrivano in cima, molti giocatori si dimenticano da dove arrivano. Ma io no. Io sono venuto a Las Vegas con il nulla. Niente soldi, niente famiglia, niente di niente. Questo posto mi ha dato tutto ciò di cui avevo bisogno: colleghi, fan, amici e famiglia. Ogni volta che qualcuno mi riconosce e mi sorride, mi sento bene”.
“I pro di oggi pensano troppo al poker”
Da queste dichiarazioni è facile intuire che Nguyen non sia un professionista tutto studio e gioco. Lo ammette lui stesso quando dice che al giorno d’oggi i professionisti pensano troppo al poker.
“I giocatori di oggi sono ossessionati. Dopo 12-13 ore ai tavoli continuano a parlare di poker, si raccontano le mani. Quando io lascio il tavolo, non voglio più saperne. Chiamo mia moglie e i miei figli e spesso mi prendo una pausa di uno o due giorni, durante la quale non tocco le carte. Così ritornano le motivazioni per continuare a giocare”.
Niente come il Main Event WSOP
Infine, Scotty Nguyen spiega perché non esiste nessun torneo al mondo come il Main Event WSOP.
“Non importa quanto stiano andando male le tue WSOP: tutto può cambiare grazie al Main Event. Quando ho vinto nel 1998, ho reso il poker popolare grazie al modo in cui giocavo. Quello è stato il momento in cui è esploso, non con Moneymaker. Il Main Event può cambiare tutto e infatti rappresenta tutto per un poker player. È il sogno. Se vinci il Main Event, vivi per sempre, baby“.
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