Quando Todd Brunson e Andy Beal si ballarono $15 milioni nella Bobby’s Room nel 2003

Nei primi giorni del 2015, Todd Brunson è riuscito a battere, in una intensa sessione di Limit Hold’em 50.000$/100.000$, il banchiere Andy Beal. nella Bobby’s Room del Bellagio. Brunson junior è uscito dalla famosa sala da poker della Strip con un bottino di circa 5 milioni di dollari dopo diverse ore di action.  Ma i due sono legati da una lunga ed intensa storia.

Todd Brunson

Una lunga sfida durata 20 anni

Quella tra la famiglia Brunson e il ricco uomo d’affari texano è una sfida aperta da quasi 20 anni. La prima volta che Todd si è seduto davanti al banchiere è nel 2003 e quel giorno fecero terribilmente sul serio.

Era una mite giornata d’ottobre e nelle poker rooms della città non si faceva altro che parlare di una partita tra il figlio di un leggendario professionista ed un banchiere texano. A spifferare tutto il personale della Bobby’s Room.

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Sul tavolo c’erano 15 milioni di dollari. I testimoni non ricordano bene come finì quel match ma c’erano pochi dubbi sull’identità dei due protagonisti: Todd, il figlio di Doyle Brunson e Andy Beal.

Il talento di Todd

Todd viene descritto dai regular del tempo come un giocatore di talento, a prescindere dall’ombra ingombrante di Texas Dolly che naturalmente, una volta riconosciute le capacità ai tavoli del figlio, ne ha finanziato l’inizio carriera, senza dubbio lo ha garantito nelle partite milionarie con Beal.

Nell’ultima sfida di due anni fa, Doyle era seduto al Bellagio al tavolo ad assistere al folle heads-up, come garante. D’altronde tra texani ci si intende.

E’ indubbio che Todd abbia potuto godere delle protezioni del padre quando ha mosso i primi passi a  Vegas ma sono in molti a non aver mai messo in dubbio la sua preparazione.

Dolly, in fatto di mettere i soldi nel piatto non si è tirato mai indietro. Scommetteva anche sulla corsa delle “pulci”.

Le leggende a Vegas narrano di bets pazzesche tra Brunson senior e Puggy Pearson durante le consuete partite settimanali a golf. Scommettevano cifre più alte dei guadagni annuali dei migliori pro del circuito di golf come Jack Nicklaus.

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Andy Beal

Il roll del banchiere

Quella volta sul tavolo c’erano 15 milioni, una fortuna per noi comuni mortali, briciole per Andy Beal, il genio texano che ha iniziato a stampare soldi a 11 anni, quando comprava televisori rotti a $1 e li rivendeva a $40. Per forza uno così era destinato a diventare miliardario e fondare banche a Dallas ed in Nevada.

Un vero fenomeno nella matematica e negli investimenti: comprava titoli considerati da tutti spazzatura ed invece le azioni si rivelavano una miniera d’oro.

Al tempo Beal riusciva ad entrare al Bellagio e registrarsi come un cliente anonimo, proteggendo al massimo la sua privacy, ma i floor e dealer del tempo lo riconoscevano e le voci di queste sfide in poco tempo si diffondevano per tutta la Strip.

Il primo capitolo della saga Brunson-Beal si chiuse nel 2006, quando Phil Ivey riuscì a salvare la Corporation (con i più noti professionisti di Las Vegas) dalla bancarotta e da un avido Andy Beal che fino a quel momento aveva distrutto tutti (compresi Todd e Doyle).

Uno scatto rubato nella Bobby’s Room durante la sfida del 2015

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