Sebastian Sorensson, dal magazzino al PSC: “Qui perché ho scommesso… su Donald Trump”

Di campioni improbabili è piena la storia del poker, ma Sebastian Sorensson ha un percorso così particolare che vale la pena di essere raccontato. Sì, perché il vincitore del PSC Barcellona by PokerStars, al Texas Hold’em ci è arrivato per una serie di fortunati eventi.

Possiamo dire che lo svedese abbia cominciato a giocare a poker online grazie a… Donald Trump. Sorensson, infatti, è stato tra i primi a credere che il magnate americano avrebbe potuto diventare Presidente degli Stati Uniti d’America…

Sebastian Sorensson

Sebastian Sorensson (photo courtesy of Neil Stoddart)

Da Nate Diaz a Donald Trump

Il tragitto che ha portato Sebastian Sorensson al Casino Barcelona parte in realtà da un po’ più lontano. A fine 2015, da grande appassionato di Mixed Martial Arts, il ventisettenne di Lund (vicino Malmoe) punta sullo sfavorito Nate Diaz contro Michael Johnson.

Diaz riesce a spuntarla e Sorensson intasca così $1.000. Sebastian decide di investire i frutti della bet su un’altra scommessa, altrettanto rischiosa: la vittoria di Donald Trump contro Hillary Clinton come successore di Barack Obama.

Come tutti sappiamo, Trump vince e Sebastian Sorensson si ritrova così con $12.000, partendo da una puntata di poche centinaia.

L’incontro con il poker online

Il nordico decide che $12.000 sono un banrkoll adeguato per lanciarsi nei micro stake, e comincia la sua avventura nel poker online. Con qualche shot a livelli più alti, satelliti per eventi live compresi.

Come quello che lo ha portato al PSC Barcellona: un torneo di qualificazione da $215, che Sebastian Sorensson ha trasformato in una vincita di quasi un milione di euro, grazie alla quale “probabilmente mi comprerò un sacco di cose”.

La strategia di Sebastian Sorensson

Esordire sulla scena live internazionale non è facile per nessuno, come conferma lo stesso Sorensson: “Quando sono arrivato e ho visto migliaia di giocatori il primo giorno, sono rimasto intimidito. Poi ho raggiunto il Day 2, il 3, il 4 e così via, e mi sono chiesto che diavolo stesse accadendo”.

Lo svedese, emozione a parte, è rimasto fedele per tutto il torneo alla strategia che si era preparato: giocare tight e cercare di vincere il premio più alto possibile. Così, prima si è trovato in the money, poi addirittura al tavolo finale, da dove è partito con il secondo stack più grosso.

Bye bye magazzino?

Ciò non gli ha comunque impedito di vincere, nonostante una cosa sia grindare i micro stake online, l’altra sedersi al tavolo del PSC Barcellona Main Event: “Bisogna stare concentrati per molti giorni e molte ore. Consuma un sacco di energie.

E adesso che farà il buon Sebastian Sorensson? Continuerà a lavorare come magazziniere? “Probabilmente no”,  è la sua risposta piuttosto secca.

Che stia pensando di diventare un professional poker player a tempo pieno?

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