Raffaele Sorrentino e il back to back sfumato: “Io danneggiato dalla struttura, ma va bene così. Ramblas? 2 giorni prima ero lì con la famiglia”

Raffaele Sorrentino

Ancora una volta ha fatto sognare tutti fino alla fine e, anche se l’epilogo non è stato quello trionfale della scorsa primavera, Raffaele Sorrentino è sempre più l’uomo nuovo del poker live italiano. La distanza da mostri sacri come Dario Sammartino e come il suo mentore Mustapha Kanit si sta riducendo a forza di prestazioni mostruose, l’ultima delle quali è la splendida terza posizione nel PokerStars Championship Barcellona.

Il campione calabrese ha a lungo accarezzato il sogno di essere il primo giocatore a vincere due tappe del PSC, ma non solo: avendo questo circuito di fatto preso il posto dell’EPT, Raffaele poteva essere il primo di sempre a vincere due tappe in fila. Nonostante fosse impegnato a fare le valigie per tornare a casa da questa ennesima proficua trasferta, “raffibiza” ha accettato di rispondere alle nostre domande. Ne è nata una lunga chiacchierata che tocca non solo temi inerenti al torneo, ma anche alla vita reale e alla paura del terrorismo, che ha provato in prima persona.

Si può immaginare quante sensazioni ti siano passate per la testa negli ultimi giorni. Cosa avrebbe significato per te essere il primo a vincere due PokerStars Championship, e il primo a fare un back to back mai riuscito a livello EPT?
Innanzitutto credo che la struttura mi abbia danneggiato un bel po’, ma alla fine va bene lo stesso. Certo, entrare nella storia in questo modo sarebbe stato una soddisfazione enorme…

Quando sei approdato da chipleader al tavolo finale l’idea del back to back ti sarà affiorata forse più che in altre volte. Ti sentivi molto confident?
Anche quando ero deep durante il day 3 avevo fatto più di un pensierino al back to back. Certo, quando arrivi chipleader al tavolo finale con avversari su cui pensi di avere edge ti senti confident eccome! Purtroppo la notte prima avevo dormito pochissimo e non sentivo lo stesso feeling di Montecarlo. Poi mi hanno coolerato a destra e a sinistra e ho perso mezzo stack. Ecco, non posso dire di aver giocato al massimo ma penso di aver giocato bene.

Il momento dell’uscita di Raffaele in terza posizione

Hai parlato del cambio di struttura da parte di PokerStars che ha tagliato qualche livello. Quando è stato annunciato? Ti sei sentito in qualche modo danneggiato, visto l’edge che avresti potuto far valere?
Mi hanno detto che lo hanno annunciato all’inizio, ma io l’ho saputo la sera prima del final table. Il problema è che poi la struttura ha iniziato a crollare, e quando eravamo tutti sui 20 bui mi sono sentito un po’ danneggiato, eccome! Arrivare lì con quegli avversari, che erano bravi ma sicuramente non il top, poteva significare far sentire molto lo stack e l’esperienza, ma con 20 bui diventa quasi impossibile e quindi è normale che mi senta danneggiato, economicamente e tecnicamente.

Se ho capito bene, hai optato per il deal visti i margini risicati dettati dalla struttura…
Esatto. Dopo la pausa ho visto che avevamo tutti tra 15 e 22x e mi son detto “ma dobbiamo davvero flipparci  500k?” Così ho chiamato i due per fare deal, cercando di fare un po’ di pressione psicologica su quello che poi ha vinto e che era il meno esperto, riuscendo a farmi lasciare circa 17k in più di quanto mi sarebbe toccato. Ero ultimo dei tre, alla fine sono riuscito ad assicurarmi 850k e ci siamo dovuti flippare 100k. Non potevo fare di più.

Raffaele discute il deal con gli avversari, avvalendosi della consulenza dell’amico di sempre, Mustapha Kanit

Differenze principali tra questa deep run e quella di Montecarlo? A parte il field più che doppio numericamente, intendo.
Oltre alle cifre del field, mi sono divertito di più a giocare, e poi a Barcellona mi sento in casa: ho sempre vinto qui, quindi mi sentivo molto più confident che a Montecarlo. Il torneo è andato bene, ho conosciuto tanta gente nuova e simpatica, mi sono divertito.

In late stage si sono viste diverse giocate un po’ insolite, per questi livelli. Chi è l’avversario che ti ha impressionato di più favorevolmente?
Ti dirò, in bolla avevo un tavolo abbastanza difficile, con 3-4 giocatori piuttosto aggro. Si giocava abbastanza “alati” e sono riuscito a prendere il predominio del tavolo. I nomi non sono il mio forte, ma di giocatori interessanti ne ho trovato diversi. Un po’ più facile 3 tavoli left, ma prima era davvero tosto.

Alla fine ha vinto un amatore, e come sempre in questi casi ci sono da un lato quelli che recriminano perchè non ha prevalso il più preparato, dall’altro quelli che sono felici che il poker regali ancora queste favole. Tu dove ti collochi, in questo dibattito?
Non mi dispiace che abbia vinto un amatore, anche se alla fine è stato lui ad eliminarmi e con una mossa chiaramente errata (invece di fare allin direttamente si è messo nella condizione di chiamare il mio allin con 33). Però è un bravo ragazzo, ho letto la sua storia e mi ha emozionato. Mi fa piacere che abbia vinto lui, poi certamente qualcun altro avrebbe meritato la vittoria più di lui ma sappiamo che il poker è così.

Cambi di struttura a parte, cosa ha questo circuito di così speciale per te?
Prima di ieri la struttura mi era sempre piaciuta. Se ti fanno crollare la struttura quando ti devi giocare 1 milione e mezzo, ti sei lasciato alle spalle mille e settecento giocatori e sei chipleader su sei rimasti, ti assicuro che un po’ la voglia te la fanno passare. Però a mio parere rimane uno dei migliori circuiti che esistano, sono fiducioso sul fatto che si rendano conto di aver fatto un errore e continuerò a grindarlo senza alcun dubbio.

I fatti della Ramblas secondo te hanno inciso in qualche modo sull’umore dei giocatori? Hai visto paura, apprensione oppure è stato giusto che lo show sia continuato come se niente fosse?
Due giorni prima ero lì con tutta la mia famiglia che era venuta a Barcellona a trovarmi. C’erano tutti, da mia mamma a mio fratello a mia zia e non posso pensare a cosa sarebbe stato di noi se fosse successo due giorni prima. Poi dentro al casinò non si è risentito più di tanto durante i tornei, anche perchè hanno alzato le misure di sicurezza in un modo che non avevo mai visto, da queste parti. Si facevano file molto lunghe per entrare al casinò.

L’immagine – tristemente celebre – del furgone che ha falciato decine di persone sulla Rambla

Chiudiamo con una battuta. Per mesi, a chiunque facesse una ricerca su Hendon Mob, appariva il tuo bel faccione trionfante a Montecarlo. Che sensazione ti ha dato questa cosa?
Ma sai che me lo dicevano tutti e all’inizio non capivo? “We sei su Hendon Mob, sei su Hendon Mob!”, poi ho fatto una verifica e me ne sono accorto anche io! Che ti devo dire, una bella soddisfazione anche questa, particolare e simpatica!

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