Arriva la rivoluzione nelle scommesse in Italia: vietate bets in Lega Pro e dilettanti?

La Commissione Antimafia è pronta a pubblicare una relazione a dir poco esplosiva, dopo l’inchiesta portata avanti in questi mesi sul mondo del calcio italiano. Le proposte della commissione parlamentare saranno a dir poco rivoluzionarie, secondo le anticipazioni del Messaggero.

Stop alle scommesse nei campionati minori

Uno dei provvedimenti principali riguarda il divieto per i concessionari italiani di aprire scommesse su Lega Pro e Dilettanti. L’anno scorso ci sono stati casi che nelle serie minori hanno creato forte imbarazzo, con volumi di gioco anomali e senza alcuna giustificazione. Si è raggiunto anche il ridicolo in certe partite, con interi palazzi a Napoli che avevano indovinato il risultato esatto. Ma per la procura Federale della FIGC non c’erano prove di combine.

Su questi casi è intervenuta a piedi uniti la commissione Antimafia che farà una serie di proposte legge sul calcio italiano che, con ogni probabilità, saranno accolte dai colleghi in Parlamento. Verrà ascoltato anche il Ministro dello Sport, Luca Lotti e poi si tireranno le somme.

Altre misure sul calcio italiano

L’organismo parlamentare guidato da Rosy Bindi proporrà, oltre allo stop delle scommesse in Lega Pro e Dilettanti, anche l’istituzione del reato autonomo di bagarinaggio (con sanzioni che potrebbero raggiungere anche i 300.000 euro), l’introduzione di celle di sicurezza negli stati (come in Gran Bretagna) in caso di arresto in flagranza. Inoltre quando ci sarà una compravendita di quote in società di calcio superiori al 10%, l’operazione dovrà essere notificata agli organi competenti.

Ma ad essere colpito in maniera pesante sarà soprattutto il mondo delle scommesse. Questa misura non risolverà i casi di corruzione nel calcio, considerando che la maggior parte delle combine sfociano poi in un fiume di scommesse sui bookmaker asiatici.

Conseguenze: solo danno ai concessionari

Può essere efficace, forse, nel  tutelare gli scommettitori amatori e per le società di betting autorizzate in Italia, ma in termini di raccolta e di gettito fiscale sarà solo un favore al mercato parallelo ed è molto probabile che sul .com le percentuali di allibramento su questi mercato cresceranno,  a sfavore dei bettors.

I concessionari italiani rischiano di perdere di competitività dell’offerta mentre il problema della corruzione difficilmente verrà risolto se questa proposta dovesse essere approvata.

In base ai volumi anomali invece dovrebbero essere aperte inchieste più efficaci e con un sistema probatorio differente (più indiziario). E’ questa l’unica soluzione per frenare la corruzione nello sport legata alle scommesse. Così si rischia solo di non avere più alcun controllo anche su quei pochi volumi che vengono puntati sul circuito legale nel caso delle combine.

Il calcio italiano ha vissuto numerosi scandali di Totonero e corruzione ben prima che il betting venisse autorizzato nel nostro paese.

 

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