Daniel Negreanu: “Non giocate mai a credito nelle partite private, portate sempre i soldi sul tavolo”

Nel corso del suo ultimo podcast, Daniel Negreanu ha toccato un gran numero di argomenti. Uno di questi lo abbiamo già affrontato in un articolo dedicato: l’angle-shooting.

Partendo dall’episodio di Patrick Leonard al Pokerstars Championship di Barcellona, Kid Poker aveva detto che gli angle-shooting veri e propri sono ben altri. Come quello clamoroso di Amarillo Slim in un torneo heads-up di Vienna di oltre 10 anni fa.

Collegandosi a questa questione, Daniel ha ricordato che il mondo del poker è storicamente pieno di furbetti. Motivo per cui l’unica vera precauzione che si può prendere è smettere di dare action a chi ha una certa fama…

Puggy Pearson, il re dei furbetti

Puggy Pearson è stato uno dei gambler più scatenati di Las Vegas, oltre ad essere l’inventore dei tornei di poker (fu il primo a proporre l’idea delle World Series Of Poker) e campione del Main Event WSOP.

Tra il 2000 e il 2006 (anno della morte), Pearson frequentò Daniel Negreanu, sia ai tavoli sia sui campi da golf.

Daniel ha un buon ricordo ma non può che ammettere quanto fosse un furbetto, in tutte le circostanze.

Puggy Pearson

“Puggy aveva un modo di fare angle-shooting incredibile”, ricorda Negreanu. “Quando voleva bluffare un avversario, prendeva un po’ di chips e le avvicinava al centro del tavolo, ma senza lasciarle. Mentre faceva il movimento, osservava il comportamento dell’avversario: se vedeva che stava per chiamare, alzava il pugno e faceva check con il gomito; se invece vedeva che stava per foldare, faceva cadere le chips in mezzo“.

Puggy era un furbetto a 360°. Lo dimostra anche un altro aneddoto che non ha nulla a che vedere con il poker.

“Io e altri pro giocavamo spesso a golf con Puggy”, dice Negreanu. “Scommettevamo, e a volte c’erano cifre importanti in ballo. Un giorno Puggy colpisce la pallina malissimo, e questa vola dentro il laghetto. O almeno, a tutti noi sembrava fosse andata così”.

Negreanu racconta che una volta arrivato nei pressi del laghetto, Puggy iniziò a dire che la sua pallina si era fermata prima e quindi era buona: poteva riprendere a colpire dall’erba.

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“Noi eravamo convinti che fosse finita nel laghetto, ma Puggy era lì con la pallina sul prato. Uno di noi non era convinto e andando a vedere nell’acqua scoprì che c’era una pallina da golf. Con su scritto: Puggy Pearson!”

Daniel e gli altri lo fecero subito notare al diretto interessato, che rispose facendo spallucce: “È stato un errore onesto…”.

Daniel ricorda: “Qualcuno gli disse: “Spero che tu abbia imparato la lezione“. Per fargli capire che non lo avrebbe più dovuto fare. Lui rispose: “Certo che l’ho imparata: non metterò mai più il mio maledettissimo nome sulle palline!“”

Daniel Negreanu su Leon Tsoukernik

Dopo i due aneddoti su Puggy Pearson, Daniel ha deciso di affrontare lo spinoso argomento riguardante Leon Tsoukernik. Come abbiamo già riportato, il boss del King’s Casino è stato accusato da due pro diversi di non pagare le perdite rimediate al tavolo.

“Elton ha vinto diversi milioni di dollari su tre giornate e Leon gli ha detto che l’ultima giornata era da cancellare“, ricapitola Negreanu. “Gli ha detto: prenditi 1.2 milioni e sparisci. Veramente? Cancellare una partita? Incredibile”.

Leon Tsoukernik

Leon Tsoukernik

Negreanu ricorda che anche in precedenza era successo qualcosa di molto simile con Matt Kirk.

“Già prima c’era stata la situazione con Aussie Matt. Matt aveva perso due milioni di dollari contro Leon e lo aveva pagato immediatamente. Più tardi Leon è tornato a giocare ubriaco e Matt si è ripreso tutta la cifra, ma Leon non lo ha voluto pagare. Ha detto che gli avrebbe dato solo una parte delle vincite”.

Daniel non vuole giudicare Tsoukernik, anche perché non conosce tutti i dettagli. Ma su un aspetto è sicuro.

“Quando succede una volta, può essere un caso. Quando succede due volte, diventa una tendenza. Ci sono tante persone che gli hanno spiegato quanto sia dannosa per la sua reputazione questa situazione. Alla fine posso solo dire che se ti vuoi proteggere, non devi giocare contro chi non conosci o di cui non ti fidi“.

Negreanu si riferisce ovviamente alle partite private, visto che nei casinò si è tutelati.

“C’è poco da fare, soprattutto se giochi a stakes altissimi nelle partite private. Il problema degli home games è che nessuno dei partecipanti si porta dietro un milione di dollari, soprattutto a casa di uno sconosciuto. Si gioca a credito, e quando si gioca a credito, ci si deve fidare ciecamente delle persone con cui si ha a che fare”.

Negreanu non prende parte alle partite private da tanto tempo, e sicuramente non ha alcun interesse a giocare in quelle organizzate da Tsoukernik. Ma se dovesse dare un consiglio a un collega, direbbe molto semplicemente di non giocare a credito.

“In base a questi due “incidenti”, sarà difficile per Leon trovare ancora persone disposte a giocare a credito con lui. Se dovessi consigliare una persona che vuole accettare l’invito, gli direi di non giocare a credito. Tutti i partecipanti devono portare i soldi sul tavolo. È l’unico modo”.

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