Daniel Negreanu ammette: “I top player di oggi sono irreali, molto più forti di me. Devo migliorare”

Daniel Negreanu ha chiuso la sua esperienza al Poker Masters con un sonoro passivo.

Kid Poker ha infatti partecipato a tutti i cinque high roller andando a premio in una sola occasione, per $100.000. Il suo spending è stato di $450.000, pertanto ha “donato” $350.000 ai suoi avversari.

Una cifra importante anche per un professionista milionario come lui, soprattutto perché pare che abbia giocato tutti i tornei al 100%, senza vendere quote, e aveva accettato scommesse per oltre un milione di dollari sulla sua vittoria della Purple Jacket.

Tuttavia, ciò che più fa male a Daniel è un’altra circostanza: non è mai apparso in grado di competere davvero con i suoi avversari.

Daniel Negreanu (courtesy Poker Central)

Daniel era convinto di poter vincere la Purple Jacket e aveva indicato il Poker Masters come uno degli eventi più importanti del suo anno pokeristico. Alla fine la vera delusione non è dovuta tanto ai soldi persi, ma alla differenza abissale che ha riscontrato tra il suo gioco e quello dei suoi giovani avversari. In particolar modo quei tedeschi capitanati da Fedor Holz che hanno letteralmente dominato la kermesse.

Negreanu ha constato personalmente quanto è marcato il divario con i regular degli high roller, e non si è fatto problemi ad ammetterlo pubblicamente.

Non mi vergogno a dire che non penso di essere forte come questi ragazzi“, ha scritto con grande umiltà su Twitter. “Sono semplicemente irreali. Per migliorare devi essere umile e imparare”.

I’m not embarrassed to say I don’t think I’m as good as these guys. They are unreal. In order to improve you have to humble yourself & learn

— Daniel Negreanu (@RealKidPoker) 20 settembre 2017

Un’ammissione del genere è più unica che rara nel mondo del poker, ma Negreanu si è sempre distinto per la sua schiettezza. Anche in questo caso non si è tirato indietro e soprattutto non ha cercato scuse.

“Ho runnato male per tutta la settimana negli all-in e in fin dei conti sono soddisfatto di come ho giocato. Ma devo ammettere che il mio attuale livello di gioco mi colloca forse nella top 100 mondiale. Nei primi anni 2000 ero davvero il più forte al mondo nei tornei. Oggi non è più così”.

Partendo da questa premessa, Daniel fa sapere al mondo di non essersi arreso. Anche se ora è ben lontano dai top player dei tornei, sente di avere tutti i mezzi per raggiungerli. E per concludere il suo discorso, fa una promessa a se stesso.

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“Il mio obiettivo è di tornare a essere uno dei 20 giocatori di tornei più forti al mondo entro il 2018. A ottobre e dicembre lavorerò duramente sul mio gioco. È il momento. I top player di oggi sono semplicemente troppo forti, devo migliorare“.

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