Addio a Hugh Hefner: la sua rivoluzione culturale sul sesso coinvolse anche il gioco

“L’unico uomo a cui la frase “è in un posto migliore adesso” non si addice”. Questa è una delle battute più simpatiche con cui il mondo sta salutando, da diverse ore, Hugh Hefner.

Hugh Hefner e la rivoluzione culturale

L’imprenditore del sesso per definizione, il playboy per antonomasia, è morto nella sua casa di Los Angeles, a 91 anni. A lui si deve non solo l’impero nato dal giornale “Playboy”, ma una intera rivoluzione culturale per quanto riguarda il sesso.

Al tempo infatti era praticamente vietato anche nominarlo il sesso. Mostrare bellissime ragazze poco vestite in un magazine che si poteva anche leggere, fu forse la chiave di volta per cambiare la cultura sessuale dell’occidente. Negli anni Playboy ospitò contenuti importanti e provocatori, anche del tutto slegati dalla mera nudità. Nei primi anni ’60 Hefner aprì una lunga serie di interviste con personaggi importanti, che hanno influito non poco nel costume e nel dibattito culturale statunitense. Marlon Brando, Marshall Mcluhan, Fidel Castro, Miles Davis, Malcom X: sono solo alcuni dei grandi personaggi intervistati su Playboy, autentico “influencer” ante litteram.

Hugh Hefner circondato dalle ‘sue’ conigliette

Hugh Hefner e il gioco: i Playboy Club

Negli anni, dalla popolare rivista patinata l’attività della Playboy Enterprises si è ramificata in una miriade di interessi vari, tra cui non poteva mancare il mondo del gioco.

Quello dell’azzardo e dell’intrattenimento per adulti sono da sempre considerati mercati in qualche modo contigui e Hugh Hefner fu tra i primi a capitalizzare questo legame. L’idea del Playboy Club, un casinò dove dealer e croupier erano splendide ragazze vestite in “abito aziendale” da coniglietta, fu applicata inizialmente a Londra, negli anni ’60.

Un gruppo di conigliette in posa sul tetto del Playboy Club di Londra. Era il 1976.

Quindi, altri Playboy Club videro la luce compreso quello di Las Vegas, sorto nel 2006 accanto al Palms. L’azienda di Hefner, al tempo già guidata dalla figlia Christie, investì anche sul gioco online. L’offerta era quella di poker ma soprattutto di casinò online, che prevedeva ovviamente invitanti promozioni per portare i clienti live, in uno dei Playboy Club.

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La crisi e la chiusura: ma Las Vegas lo venera

Tuttavia il business non decollò mai come sperato, e nel 2012 iniziarono le chiusure, con il Playboy Club di Las Vegas seguito nel 2015 dalla poker room online, ultima della “filiera del sexy gaming” a scomparire.

Uno screenshot della poker room online, chiusa nel 2015

Nonostante ciò, Hugh Hefner rimane un personaggio assolutamente venerato dal mondo del gioco e soprattutto da Las Vegas, che gli ha addirittura dedicato una strada: la Hugh Hefner Drive, adiacente al Palms casino.

Non sorprende perciò che tutto il mondo del gaming oggi si stringa intorno a questa figura quasi mitica. L’uomo che sdoganò il sesso sfidando la puritanissima America, che conviveva con le sue conigliette, che spogliò stelle di prima grandezza come Marilyn Monroe e Jayne Mansfield ma anche Charlize Theron, a testimonianza di come il fascino del logo con il coniglietto sia rimasto intatto fino ai giorni nostri, nonostante una storia lunga ben 64 anni.

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