Il mito Annette Obrestad 10 anni dopo la sua vittoria alle WSOPE: ecco che fine ha fatto…

Leggi WSOPE e pensi ad Annette Obrestad. Per anni sono andati a braccetto questi due nomi che hanno rappresentato nel migliore dei modi la series europea e il poker nel Vecchio Continente: la favola della 18enne norvegese ha rappresentato in Europa una sorta di “effetto Moneymaker“.

Proprio un decennio fa, a Londra si disputò la prima edizione delle World Series of Poker Europe e vinse, a sorpresa, la ragazzina di Sandnes che a 18 anni e 364 giorni d’età divenne la più giovane di sempre a vincere un braccialetto WSOP. Fu l’anno anche del braccialetto vinto nel PLO da Dario Alioto, attuale coach di Pokermagia.

Annette Obrestad

Si assicurò un milione di sterline, al cambio di allora oltre 2 milioni di dollari, battendo in heads-up il gallese John Tabatabai. Tra i pro che arrivarono al tavolo finale del Main Event anche il danese Theo Jorgensen.

Il primo degli italiani fu Marco Traniello. L’ex marito di Jennifer Harmann si fermò al 22esimo posto per £30.770. Deep run anche per Marcello Marigliano (31esimo).

A premio molti nomi famosi come Gus Hansen (decimo), Steven van Zadelhoff (11esimo), Annie Duke (21esima), Erik Lindgren (26esimo), Nicolas Levi (27esimo), Patrick Antonius (29esimo) e il campione del mondo Jamie Gold (35esimo). Nomi pensanti che testimoniano la durezza del field sbaragliato da Annette, la ragazzina norvegese, genio dell’online. Era un altro poker e la contrapposizione era marcata tra i vecchi del live e i giovani emergenti di internet.

Annette Obrestad, un mito tra gli sponsor

Quel successo da 2 milioni di dollari la trasformò immediatamente in una superstar del poker europeo e non solo. La sua run continuò quando chiuse runner-up all’EPT di Dublino per altri altri $429.181. Nel 2007 aveva già accumulato 2,5 milioni di dollari. Divenne un mito, sponsorizzata prima da Betfair (room amata dai players scandinavi ed inglesi) e successivamente, anni dopo, divenne una red pro su Full Tilt.

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Ma le cose per Annette non sono andate come l’inizio carriera lasciava sperare. Negli ultimi 7 anni ha vinto 1,4 milioni di dollari lordi ed è uscita dalla scena del poker che conta.

Il declino pokeristico e la dipendenza da shopping

La mancanza di motivazioni è stato uno dei principali problemi: “Quando ho vinto il Main Event a Londra mi sono detta: ‘Cos’altro mi rimane da fare?‘ Mi sono resa conto immediatamente che non sarei mai riuscita a replicare un successo di quel genere. Sapevo che da quel momento in poi sarebbe stato tutto in discesa”.

Ma anche i soldi finiscono in fretta. In quegli anni, sembrava che il denaro piovesse dal cielo sulla testa di un’icona del poker europeo ma il calo di popolarità del poker ha influito non poco sulle sue finanze.

“C’è qualcosa che cambierei nel mio passato. Quando ero giovane credevo che i soldi crescessero sugli alberi e ne ho sprecati tantissimi per delle cose veramente stupide. C’è stato un periodo della mia vita in cui andavo a comprare 10 borse Chanel senza nemmeno pensarci. Non so se tornando indietro rifarei queste cose, ma certamente se dovessi vincere un altro grande torneo gestirei i miei soldi diversamente“.

Una timida Annette Obrestad durante la premiazione alle WSOP Europe a Londra

Cosa fa da grande

Ma cosa fa Annette da grande alla “veneranda” età di 29 anni? Gioca ancora a poker. Si è trasferita a Las Vegas e nel 2016 è stata nominata ambasciatrice della poker room del Venetian (quella di proprietà dal nemico del poker online Sheldon Adelson).

“Ora vivo a Las Vegas e continuo a giocare molto online, ci sono alcune partite private interessanti sui siti playmoney (in realtà sono real money e i partecipanti si scambiano denaro reale, ndr). Ma oggi non è minimamente possibile comparare il livello a quello di dieci anni fa”.

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