Andrea Shehadeh: “Giocare in fiducia è fondamentale. Ora Praga, poi Las Vegas”

Andrea Shehadeh con le dealer del final day IPO25

Primo su 2477. Primo su 609. Primo su 3003. Il 2017 di Andrea Shehadeh si riassume in questi tre shot clamorosi, in particolare l’ultimo: la vittoria di IPO25 che gli è valsa 255.000€.

In totale, i tre primi posti ottenuti live in sei mesi gli hanno portato qualcosa come 655.000 euro. Impressionante. Shehadeh però rimane un ragazzo tranquillo e disponibile, che si gode il successo ma senza perdere la testa. Lo abbiamo sentito pochi minuti dopo l’ennesimo trionfo di questa magnifica annata.

L’inizio di tutto: quello spot sbagliato a Barcellona

L’inizio è però spiazzante, per uno che ha messo in fila i suoi risultati: “Avevo bisogno di una rivincita perchè al festival di Barcellona sbagliai uno spot grosso.” Il 23enne da Canegrate (Mi) è arrivato dunque particolarmente “affamato”, come è giusto che sia in un gioco che è una continua competizione, e nel quale chi si ferma  – come il proverbio insegna – è perduto.

Il racconto dell’IPO25 di Andrea prosegue. “Certo, non è che tu arrivi e programmi di vincere su 3mila player, però una volta che arrivi al day 3 con uno stack bello croccante ci inizi a pensare. Poi, piano piano che i giocatori bustavano ci credi sempre di più. Inoltre sono arrivato super confident e sentivo che gli avversari mi temevano e rispettavano molto, magari perchè sapevano che quest’anno le mie vincite erano state ottime. Quindi sono riuscito ad imporre bene il mio gioco un po’ spumeggiante e aggressivo.”

L’importanza della fiducia

Ecco, ma quanto conta il giocare in fiducia, nel poker live? “Per me tantissimo. E poi, quando giochi tranquillo, riesci anche a farti pagare meglio, a prendere più valore perchè riesci più facilmente a cogliere i tell. Questo è molto importante perchè ti fa dipendere meno dalle carte e puoi giocare direttamente sugli avversari“.

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“Per un anno tornei live andati male, poi mi sono rifatto”

In forma smagliante live, come quasi tutti i suoi coetanei Andrea Shehadeh nasce però come giocatore online: “Sì ho giocato un po’ di tutto, dai sit al cash game fino ai tornei. Poi, due anni fa decisi di dedicarmi ai tornei live. Inizialmente non era andata per niente, ma diciamo che quest’anno mi sono rifatto…”

In trepidante attesa dell’ultimo showdown, con l’amico Nicola Cappellesso

“Faccio ancora molti errori…”

Non pensiate però a un ragazzino che vince un po’ di soldi e si sente arrivato. Tra le prime cose che ci ha detto c’è un eloquente so di fare ancora molti errori e infatti non smetterò di confrontarmi con i miei colleghi, tra cui mio fratello. Chi è più forte tra noi due? Preferisco non rispondere (ride)”

Adesso Praga, poi Las Vegas, ma le tasse…

E adesso? Cosa bolle in pentola per il giocatore più caldo tra i torneisti italiani? “Adesso andrò sicuramente a Praga al PokerStars Championship. Per l’anno nuovo ancora non so, nelle mie intenzioni vorrei investire molto su Las Vegas, ma prima devo risolvere la questione della residenza. Non ho alcuna intenzione di andare e pagare più del 40% di tasse sulle eventuali vincite…”

 

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