Patrik Antonius: “Non mi piace il poker di oggi, giocare un torneo come il Big One è doloroso”

L’High Roller for One Drop delle WSOPE è stato un successo in termini di affluenza e attenzione mediatica, ma più di un giocatore non ha potuto che criticare la scelta degli organizzatori di non introdurre lo shot-clock.

Per chi non lo sapesse, lo shot-clock è l’orologio che segnala il tempo massimo che ogni giocatore ha a disposizione per fare action. Introdotto negli eventi del WPT, è diventato subito molto popolare anche negli high roller del Pokerstars Championship.

Ciononostante, a Rozvadov non era previsto il suo utilizzo per il One Drop WSOPE. Una circostanza che è stata immediatamente “exploitata” dai tanti tanker che ancora oggi popolano i tornei di poker.

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Sontheimer e Perkins contro gli high roller senza shot-clock

Infatti, pur trattandosi di un torneo da €111.111 di buy-in, diversi noti professionisti hanno fatto notare quanti colleghi tankassero, ovvero si prendessero molto più tempo del dovuto per agire. Una condotta scorretta, che sulla carta serve a sopravvivere il più lungo possibile per poi andare ITM.

“Shotclock… abbiamo bisogno dello shotclock in ogni singolo high roller“, ha scritto su Twitter Steffen Sontheimer. “Questo tanking non fa altro che uccidere il gioco“.

Steffen Sontheimer

Daniel Negreanu si è subito detto d’accordo, mentre Bill Perkins ha aggiunto: “Ho deciso che non giocherà alcun high roller che non abbia uno shot clock. Una protesta pacifica a cui spero anche altri aderiranno”.

Il più duro di tutti è stato però Patrik Antonius. Intercettato da Pokernews.com, la leggenda finlandese ha ammesso di non gradire per niente la direzione che ha preso il poker al giorno d’oggi. Un discorso che include lo shot-clock, ma che in realtà è ben più ampio.

Patrik Antonius: “Non mi piace il poker di oggi”

Personalmente non sono un grande fan del modo in cui il poker si è evoluto“, ha dichiarato Antonius. “Non mi piace quanto è diventato lento il gioco. C’è meno gambling e ci si diverte molto meno al giorno d’oggi. Secondo me il poker viene preso troppo seriamente”.

Parlando di shot-clock, Antonius ha detto: “Penso che lo shot-clock diventerà necessario ovunque in futuro. Perché giocare un torneo in questo modo, oggi, è doloroso“.

Il professionista scandinavo si spiega meglio: “C’è stato un effetto “palla di neve” nel One Drop: uno o due giocatori hanno cominciato a tankare e improvvisamente tutti facevano la stessa cosa. Nel Day 1 non era così, c’era un ottimo ritmo e la partita era molto divertente. Poi, dopo la pausa cena, ogni singola mano durava 5-7 minuti“.

Antonius è convinto che questa circostanza sia estremamente negativa per il gioco. Questo è il motivo principale per cui preferisce considerarsi un nostalgico del poker, che non sente di appartenere al poker moderno.

Questo è il poker moderno e non penso che sia un bene“, ha proseguito. “Non è un bene per il gioco e nemmeno per i giocatori. Il poker dovrebbe essere divertente. Tutti iniziano perché vogliono divertirsi. E quando diventi un pro e vorresti fare dei soldi con il poker, sembra che tutto debba diventare troppo serio al giorno d’oggi“.

Patrik Antonius crede che ci sia una sola soluzione: “Penso che sia necessario riportare alcuni elementi più divertenti nel poker. E ovviamente anche riportare l’elemento sociale tra i giocatori”.

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