Dan Cates: “Possono anche risolvere il NLH, finché c’è gente che gioca così male non mi preoccupo”

L‘Intelligenza Artificiale è una grande opportunità per rendere il mondo un posto migliore, ma la sua applicazione al poker genera timori sul futuro del gioco, soprattutto per quanto riguarda l’online.

D’altronde la vittoria schiacciante di Libratus su un team di top professionisti dell’heads-up è stata la prova che le macchine sono più forti della mente umana, una circostanza che ha spinto molti a chiedersi se in futuro un bot come Libratus prenderà d’assalto il poker online distruggendo qualsiasi avversario si trovi davanti.

Perché non esisterà mai un Libratus del poker online

Come abbiamo già visto in più articoli, questa prospettiva è altamente improbabile. Soprattutto per un motivo, che aveva già sottolineato Liv Boeree: Libratus è un bot creato da un team di ingegneri ed è costato decine di milioni di dollari tra assemblaggio, manutenzione e utilizzo.

Un investimento del genere non sarebbe profittevole considerando le eventuali vincite. Dato che parliamo di un bot di heads-up, dopo qualche settimana nessuno gli darebbe più action.

Va anche ricordato che Libratus e tutti gli altri bot più forti in circolazione sono utilizzati esclusivamente nel testa a testa, mentre ai tavoli 6-max e 9-handed i migliori giocatori restano molto più forti delle macchine (una circostanza espressa a chiare lettere anche da Trueteller e Rui Cao).

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Infine, è bene evidenziare l’impegno che tutte le poker room più importanti stanno mettendo per eliminare l’utilizzo di bot, se non addirittura i software di supporto. Abbiamo visto, ad esempio, che Pokerstars sta cercando un esperto di Intelligenza Artificiale, mentre 888Poker ha effettuato un ban di massa estromettendo dalla piattaforma molti mass-grinder.

Fatta questa lunga premessa, risulta chiaro che l’applicazione dell’Intelligenza Artificiale al poker online non sia una grande minaccia, o quanto meno non così immediata. Un aspetto che ha sottolineato anche la leggenda Dan “Jungleman12” Cates in un video per il canale YouTube di Paul Phua.

Dan Cates: “Il No-Limit Hold’em non è risolto, ma se anche lo fosse non cambierebbe niente”

Cates ha parlato per la prima volta pubblicamente di Libratus. Parole importanti, perché pronunciate da uno dei più forti giocatori di No-Limit Hold’em heads-up della storia.

“Il fatto che Libratus abbia sconfitto questi pro dimostra innanzitutto che i bot sono vicini a risolvere il No-Limit Hold’em“, ha dichiarato “Jungleman12”. “Ovviamente, però, non tutti i bot sono in grado di giocare come Libratus“.

Triton Manila Dan Cates

Dan Cates, sempre presente nelle partite private più ricche

Cates sembra sicuro che il No-Limit Hold’em heads-up possa essere risolto matematicamente, ma al tempo stesso non è assolutamente preoccupato.

“In ogni caso, se anche il gioco venisse “risolto” non significherebbe che tutti inizierebbero a giocare bene“, ha detto. “Non è che il poker diventa improvvisamente imbattibile, come se tutti da un giorno all’altro sapessero giocare come Libratus. Non è questo il caso, come si può ben vedere“.

Intelligenza Artificiale o meno, ci sono ancora soldi da fare

Cates sostiene che la teoria pura è un discorso, ma l’applicazione è tutto un altro paio di maniche. In altre parole: se anche un bot fosse in grado di risolvere il No-Limit Hold’em diventando imbattibile, non cambierebbe molto nella realtà giornaliera ai tavoli.

Dan è giunto a questa conclusione quando ha aperto un tavolo di Limit Hold’em su Pokerstars.com. Nonostante sia noto da anni che il Limit Hold’em ai massimi livelli sia un gioco pressoché risolto, dove non c’è più EV, “Jungleman12” è rimasto sbalordito dalla scarsa qualità dei suoi avversari. Una circostanza che aveva già notato quest’estate alla Bobby’s Room.

“Il Limit Hold’em è un gioco che pensavo fosse morto da anni, perché era già stato “risolto” da tempo. Invece è ben lontano dall’essere imbattibile“, ammette il professionista americano.

“L’ho notato recentemente giocando ai tavoli di Limit Hold’em di Pokerstars.com, per non parlare della Bobby’s Room quest’estate, dove c’erano giocatori che facevano cose chiaramente sbagliate. Anche le cose più semplici, come il gioco preflop, erano completamente sbagliate, eppure continuavano a farle e rifarle”.

Daniel Cates

In base a ciò che vede quotidianamente ai tavoli, Dan Cates non è preoccupato per l’eventuale “risoluzione” del No-Limit Hold’em: finché ci saranno giocatori ai tavoli, ci saranno soldi da vincere.

“Se i giocatori che incontro studiassero come giocano i bot, probabilmente non farebbero gli errori che fanno, che sono effettivamente molto molto gravi. Anche se dovessero uscire delle risoluzioni definitive del gioco, le persone continueranno a giocare in modo tutt’altro che perfetto. Ed è esattamente quello che sto osservando”.

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