I 6 fatti che nel 2018 rivoluzioneranno (letteralmente) il poker italiano (online e live)

L’accordo tra PokerStars e IPO

Questo deal tra due leader di mercato (online e live) non va sottovalutato, non solo in ottica italiana. Di sicuro l’Italian Poker Open può accrescere la sua (già enorme) popolarità anche all’estero grazie a questa partnership. PokerStars invece inizia a lavorare nell’unica location, al momento, funzionante nel poker terrestre nella Penisola. E naturalmente questo è solo il primo passo: il Barracudas (come ha svelato Marco Trucco in una nostra intervista esclusiva) potrebbe diventare DeepStaks (brand e format di Stars Group). In futuro (forse nel 2019, difficile ma non impossibile nel 2018) potrebbero essere ospitati anche PokerStars Festival e/o Championship, ma queste decisioni dipenderanno dall’isola di Man.

 

888Poker allarga la sua offerta in Italia

La terza piattaforma mondiale (ma la prima nei mercati regolamentati nord americani) non sta a guardare ed ha deciso di allargare i suoi orizzonti italici: dopo il casinò (suo core business) e scommesse, è il turno del poker online. 888Poker è sinonimo di innovazione e di un’offerta di qualità importante (vedi software e proposta dei vari format diversi rispetto al mercato tradizionale). Vanta un team pro di primissimo piano (manca solo un membro italiano di spicco) e una presenza negli altri paesi europei. Si candida a consolidare la sua seconda posizione nel mercato del Vecchio Continente.

Possibile acquisizione/fusione di The Stars Group

The Stars Group (proprietario di PokerStars e Full Tilt), il cui core business è il poker online, è pronto a finalizzare un’operazione da 2,5 miliardi di dollari nell’acquisizione (incorporazione) con un altro gruppo online. Forti indizi conducono a William Hill. In tutti i casi è legittimo attendere un rafforzamento ulteriore della liquidità di Pokerstars.it in Italia e negli altri paesi regolamentati (Francia e company).

Mustapha Kanit e Adrian Mateos entrano nel team di Winamax: è ufficiale, il nuovo mercato europeo ha visto la luce!

L’arrivo di Winamax nel nostro mercato

Winamax non ha aspettato i tempi della burocrazia italiana (non si hanno più notizie  del bando di gara per le concessioni online) ed ha deciso di bruciare le tappe, acquistando una vecchia concessione del bookmaker tedesco Bet at Home. Nel 2018 sarà attiva la prima room francese che ha già rivoluzionato il mercato inventando gli Espresso (Spin and Go) e diversi format nei tornei molto popolari. I transalpini fanno sul serio e, senza dubbio, faranno investimenti talmente mirati e corposi (il primo è stato l’ingaggio di Mustacchione) che gli consentiranno di conquistare importanti quote di mercato, stimolando anche la concorrenza interna. Di sicuro l’attuale assetto di mercato verrà stravolto, a prescindere dalla liquidità internazionale (è quello che non hanno ancora realizzato coloro che si oppongono a questo progetto). Attendiamo novità anche per il poker live (Winamax promuove numerosi freeroll in giro per la Francia che hanno ottenuto un successo straordinario).

PartyPoker il grande ritorno nel live (e forse nell’online)

PartyPoker, sotto la nuova gestione GVC, ha svoltato negli ultimi due anni ed ha annunciato che nel 2018 investirà 100 milioni di dollari solo per i montepremi garantiti. E l’Italia potrebbe non rimanere esclusa: tra sondaggi tra le varie location (Campione in primis) e top players italiani (sono in corso alcune trattative di primissimo piano), il brand PartyPoker potrebbe riconquistare parecchia visibilità nel nostro paese.  Già l’anno scorso, grazie ad un accordo con Tilt Events, si disputò un importante satellite. Al momento è presente con il proprio network che serve le skin di proprietà del gruppo (Bwin e Gioco Digitale). Ancora da capire se PartyPoker parteciperà anche con una propria skin. E’ probabile che se le operazioni nel live andranno a buon fine, si passi presto anche ad investire direttamente nell’online mettendo lo storico marchio Party in “gioco”.

La partenza della liquidità internazionale

Tutti questi elementi sono sufficienti per stravolgere e rivoluzionare gli equilibri di mercato italiano. Se poi nel 2018 partirà come è probabile (magari in un secondo step dopo lo start di Francia e Spagna visto i ritardi italiani) anche la liquidità condivisa con Francia, Spagna e Portogallo, prepariamoci a vivere il poker sotto un profilo totalmente diverso rispetto agli ultimi 10 anni.  Aperto o chiuso, il nostro mercato sarà sempre più internazionale e concorrenziale.

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