OhHeyCindy: “Il mio bankroll costruito su Bovada, guadagnavo $500/ora. Ora ci giocano gli europei con VPN”

Recentemente abbiamo presentato “OhHeyCindy“, regular del cash game high stakes di Pokerstars.com ma soprattutto personaggio senza peli sulla lingua. Dopo aver riportato le sue dichiarazioni forti sulla GTO e i GTO players, oggi ripercorriamo il percorso che ha portato questo giovane americano a competere nelle partite di No-Limit Hold’em più difficili al mondo.

Prima, però, vogliamo ricordare che il gioco sulle poker room offshore è vietato per gli italiani (in quanto non regolamentate da AAMS). Una premessa necessaria visto che Graham si è sostanzialmente costruito una carriera giocando propri su questi siti, da Americas Cardroom a Carbon Poker, passando per Lock Poker e Bovada.

Piattaforme poco sicure e spesso coinvolte in scandali, ma al tempo stesso piene di giocatori molto scarsi, che gli hanno permesso di accumulare vincite da centinaia di migliaia di dollari.

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Andrew Graham: l’inizio della carriera online

“Non conosco nessuno nella mia condizione, ovvero un americano che è diventato un pro dell’online e ha raggiunto gli high stakes dopo il Black Friday“, dice Graham.

Effettivamente il suo è un caso più unico che raro: dopo il Black Friday e il ban del poker online negli states, per gli statunitensi è diventato illegale trasferire soldi dal proprio conto a una poker room (e viceversa). Non c’è più stata alcuna promozione del gioco sul territorio americano e il poker online è sostanzialmente sparito nel nulla.

Risulta chiaro fin da subito che Graham abbia utilizzato delle modalità non propriamente legali per iniziare a giocare a poker, e per ovvi motivi non scende nei dettagli sui suoi inizi. Tuttavia, dice di aver scoperto il poker al liceo e di aver lasciato la scuola prima del diploma per provare a diventare un pro.

Andrew Graham

La sua carriera iniziò con un deposito di $200.

“Il mio primo deposito di sempre fu su Lock Poker“, dichiara riferendosi a quella poker room offshore che ha poi chiuso i battenti truffando migliaia di utenti. “Avevo depositato $200 e giocavo ai limiti $0.25-0.50. Persi subito tutto e ricaricai pensando di giocare i tornei. Grazie a qualche big shot, mi ritrovai con un bankroll di $8.000“.

Se è vero che il livello sulle poker room offshore è molto più basso (e come vedremo più avanti, la ghettizzazione del poker online in Europa spinge sempre più giocatori a depositare su queste piattaforme), è altrettanto vero che i rischi sono molteplici. Lo sa bene Andrew Graham…

“In quel periodo Lock Poker iniziò ad avere i primi problemi e tutti intuivano che poteva finire male“, ricorda oggi. “I cash out erano lenti e spesso restavano in sospeso per settimane. Così, nel tentativo di recuperare i miei soldi, feci registrare un mio amico su una skin che faceva prelevare senza problemi e gli passai il mio bankroll negli heads-up sit &go“.

Si chiama dumping ed è una pratica illegale. Graham fu immediatamente scoperto e bannato a vita, con tanto di congelamento dei fondi.

Mi bannarono a vita dalla piattaforma. Persi i miei 8.000 dollari, che erano tutto ciò che avevo all’epoca“.

Lo staking e la scalata al cash game

Quell’episodio fu devastante per il 19enne, che si ritrovò improvvisamente senza soldi (di lì a poco Lock Poker avrebbe chiuso per sempre, quindi Graham avrebbe comunque perso tutto il bankroll). Per continuare a inseguire il sogno di diventare un poker pro, Andrew si rivolse allo staking.

“Fui stakato da un moderatore di Twoplustwo che non giocava più e si era dedicato interamente allo staking. Mi finanziò per il NL 20 Speed (format simile allo Zoom, ndr) su iPoker e da lì iniziò la mia scalata”.

Graham racconta infatti di aver trovato subito la sua dimensione nella modalità “Speed Poker”

Ho distrutto tutti i livelli del cash game online fino allo Zoom 100, dove mi sono fermato per un po’ prima di distruggere anche quello. Sembro arrogante a dirlo, ma non c’è mai stato un livello del cash game online in cui non ero uno dei reg più forti. Forse solo ora che sono ai limiti più alti”.

La vittoria di un domenicale e il “livello più facile di sempre”

Ritrovatosi con un discreto bankroll da parte, Graham decise di dividerlo su più poker room. Giocava sul circuito iPoker (in quel periodo viveva in Europa) ma c’erano anche le solite room offshore.

“Quando ero un reg del NL 100 su iPoker giocavo anche i domenicali su Americas Cardroom, Carbon Poker e iPoker. Ricordo che un giorno avevo 230 dollari su Carbon Poker, mi registrai al major domenicale da 215 dollari e lo vinsi per $30.000. Da quel momento iniziai a shottare il $2-$4 e $3-$6 di Bovada”.

La poker room offshore Bovada

“Mi sentivo pronto per competere a quei limiti e oggi posso dire con certezza che ero super competitivo. Perché, in tutta onestà, quei livelli ($2-$4 e $3-$6 su Carbon Poker) erano i più facili che io abbia mai incontrato online. Non ho mai giocato a un livello così basso, né online né live. Erano partite fantastiche, tenevo 19 bb/100 su oltre 100.000 mani. Era come stampare soldi“.

“Gli europei giocano con i VPN su Bovada”

Il NL 400 e il NL 600 di Bovada sono rimasti molto soft, anche perché tutto il racconto di “OhHeyCindy” si riferisce a meno di due anni fa (ha solo 23 anni). Anche oggi il field è composto da tanti giocatori amatoriali, una circostanza che ha portato a un curioso ribaltamento.

Un tempo gli americani utilizzavano i VPN per giocare sulle room europee, oggi gli europei utilizzano i VPN per giocare sulle room offshore americane, perché il livello è molto basso“, dice Graham.

Una dichiarazione che fa riflettere: senza una liquidità condivisa che garantisca un maggiore ricambio nei field, molti europei si prendono il rischio di depositare e giocare su poker room offshore e non regolamentate, favorendo quindi l’offerta illegale.

L’approdo su Pokerstars.com e il ritorno su Bovada

“Alla fine del 2015, quindi nemmeno due anni fa, uno dei miei migliori amici mi chiese se volevo andare con lui a Hong Kong“, prosegue Graham. “Accettai e fu una decisione importante, mi fece uscire dalla mia comfort zone. Nei due anni successivi ho vissuto tra gli Stati Uniti e Hong Kong”.

Come già sottolineato più volte, il field facile delle poker room offshore è spesso compensato dalla difficoltà nel prelevare le vincite. Graham lo ha vissuto in prima persona anche su Carbon Poker.

Avevo un bankroll di $160.000 su Carbon Poker ma loro pagavano solo con assegni da non superiori ai $25.000. Cercare di prendere i miei soldi è stato difficilissimo, perché Carbon Poker aveva problemi con i pagamenti. Alla fine ce l’ho fatta, ma solo affidandomi a un’agenzia che in un modo o nell’altro mi ha fatto avere il denaro sul conto Skrill”.

Con quel bankroll, Graham diede l’assalto a Pokerstars.com, partendo subito dallo Zoom 500. Poco dopo, però, era tempo di WSOP, l’occasione giusta per tornare a giocare su Bovada, la poker room con il field più facile che abbia mai incontrato.

“All’inizio del 2016 giocavo al NL 500 Zoom su Pokerstars.com da Hong Kong. Per le WSOP sono tornato a Las Vegas, dove ho perso nuovamente soldi ai tavoli live. Nel frattempo, però, vincevo i massimi su Bovada. In quel periodo avevo un guadagno orario di $500 all’ora. Proprio grazie a quelle partite mi sono costruito un bankroll molto alto”.

Gli High Stakes Online

Grazie ai soldi vinti sulle poker room offshore, “OhHeyCindy” ha iniziato il suo assalto agli High Stakes Online. Oggi gioca tutto quello che parte sotto il $25-$50 (sempre e solo No-Limit Hold’em) e quando si sente in forma shotta anche ai limiti più alti.

Attualmente mi limito a shottare il $50-$100, perché è un livello che richiede grande sicurezza nei propri mezzi”.

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