Clamoroso in Portogallo! Governo presenta legge per liquidità “regionale” europea ma apre al field straniero

Nella prossima legge di bilancio (budget 2018), il Governo portoghese ha presentato al Parlamento di Lisbona diverse proposte di legge che andranno ad incidere in maniera importante sull’attuale normativa sull’e-gaming  (in particolare le modifiche riguardano il decreto legge n. 66 del 2015).

Il Governo ha introdotto in assemblea una norma che prevede la liquidità condivisa nel poker online ma non solo. Prima di tutto, questa norma è una conseguenza diretta dell’accordo firmato il 6 luglio a Roma con Italia, Francia e Spagna che dà vita alla liquidità “regionale”. Ma Lisbona è disposto ad allargare i confini, almeno a giudicare da un’interpretazione (come si dice in gergo giuridico “letterale”) della norma in questione. Le proprie rooms potrebbero offrire gioco a tutti i players non portoghesi.

Per come è strutturata la proposta, i lusitani sembrano infatti andare oltre ed aprire anche alla liquidità internazionale. D’altronde già nell’aprile del 2016 vi avevamo anticipato le intenzioni di Lisbona di condividere il field del .com.

In forza di questa norma, “gli operatori con licenza in Portogallo avranno la possibilità:

1) “di condividere la propria piattaforma di gioco per promuovere e fornire gioco online e betting games ai giocatori registrati in web site differenti da quelli portoghesi (.pt)”

2) “di fornire giochi d’azzardo e scommesse online tra giocatori registrati su siti web portoghesi (pt) e scommettitori situati al di fuori del Portogallo e registrati su siti web non portoghesi (non pt) che operano con licenze rilasciate in giurisdizioni in cui è ammessa la liquidità condivisa“.

Di fatto quindi il governo portoghese vuole muoversi in due direttrici: da una parte la rete .eu 2.0 (liquidità regionale) con Francia, Spagna e Italia. Dall’altra invece le proprie piattaforme potranno essere aperte verso l’esterno (come lo era in principio in Francia verso i residenti europei), quindi senza barriere legate alla residenza. Almeno questa è la proposta del Governo. Bisognerà capire se il Parlamento lo recepirà  (probabile) ma l’effetto potrebbe essere anche quello di aprire la liquidità condivisa regionale a tutti  i players internazionali. Vedremo in che termini, nei prossimi giorni, si svilupperà il progetto del Governo.

Inoltre questa proposta di legge non riguarda solo il poker ma tutti i giochi online ed in particolare il betting exchange.

Tutti i regolamenti attuativi saranno delegati all’ente regolatore lusitano SRIJ ma in tal senso non si prevedono problemi all’orizzonte, visto che proprio SRIJ ha già inviato la regolamentazione alla Commissione Europea in notifica, proprio per partire con la liquidità condivisa in un arco di tempo temporale ristretto (obiettivo: primi mesi del 2018).

Inoltre proprio l’ente regolatore lusitano nell’aprile del 2016 aveva avanzato una proposta simile per sfruttare al massimo le potenzialità della liquidità del dot com.

Ecco cosa scrivevamo al tempo:

Potranno accettare gioco in Portogallo rooms che “dispongono di licenze in paesi che non vietano la liquidità internazionale”.

Ad esempio la Gran Bretagna, il Belgio e tutta la rete dot eu. Infatti le autorità portoghesi hanno fatto sapere che giurisdizioni come UK e Malta (che rilascia licenze .eu) possono condividere liquidità con le rooms autorizzate da Lisbona.

 

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