Dan Bilzerian: “Giocavo contro un miliardario che puntava la sua Ferrari. Io figlio di papà? Mi ha aiutato”

Per anni, Dan Bilzerian ha tenuto il massimo riserbo sulle partite private a cui ha partecipato. Il motivo è scontato: i suoi avversari in questi home games sono personaggi ricchi e spesso famosi, che non vogliono far sapere al mondo intero nulla sulla propria passione per il gambling e il poker high stakes. Per timore di non riuscire più ad accedere a questi tavoli, Dan ha evitato di rilasciare interviste e dichiarazioni a riguardo.

Tuttavia, nel corso del 2017, Dan Bilzerian ha cambiato atteggiamento.

Non è nota la causa per cui ha iniziato a parlare a ruota libera delle sue scorribande ai tavoli privati, ma un indizio lo ha dato Bill Perkins quando ha detto che “Dan non gioca in quelle partite da un po’ di tempo. Era troppo stressante, sta invecchiando anche lui. Vuole solo godersi la vita, viaggiare e avere belle donne intorno. Non sta più giocando a poker“.

Pare quindi che il barbuto milionario abbia deciso di ritirarsi dal poker high stakes per godersi quanto ottenuto. E nel momento in cui ha preso questa decisione, ha anche iniziato a svelare dettagli su queste ricchissime partite.

Dan Bilzerian impegnato in un heads-up a scacchi

L’heads-up con blinds $10.000-$20.000

Intervistato da Graham Bersinger lo scorso settembre, Bilzerian ha parlato senza freni inibitori di quella leggendaria sfida di heads-up che gli ha permesso di vincere più di 50 milioni di dollari.

Nel corso di tre partite consecutive ho vinto 12.8 milioni di dollari in heads-up“, dichiara Dan. “Giocavamo e lasciavamo i soldi sul tavolo, poi tornavamo a giocare e quando smettevamo lasciavamo tutto sul tavolo. Non dimenticherò mai che a un certo punto avevo di fronte 18 milioni di dollari e i blinds erano $10.000-$20.000“.

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L’avversario di Dan Bilzerian: un pazzo gambler miliardario

In altre occasioni, Dan aveva già descritto il suo avversario come un gambler miliardario. Ovviamente non sappiamo chi sia, ma in questa intervista ha dato qualche dettaglio in più sul suo avversario.

“Giocavamo in heads-up a No-Limit Hold’em, il mio avversario era un miliardario a cui non fregava assolutamente niente di perdere i soldi. Ogni volta che andava all-in, io rischiavo 18 milioni di dollari dei miei soldi, perché lui aveva deciso di entrare in gioco con 100 milioni di dollari appositamente per coprirmi sempre e comunque. È stata la partita più stressante in assoluto, perdevo i capelli per la tensione“.

La caratteristica dei 100 milioni sul tavolo rende l’idea sul tipo di personaggio che Dan si è ritrovato ad affrontare. Un’idea che diventa ancora più precisa quando Bilzerian prosegue nel racconto:

Non importava quanto avessi davanti, lui voleva coprimi sempre. Era entrato con 100 milioni e spesso puntava 6-7 milioni al river su pot da $500.000. Mentre giocavamo c’erano anche la mia ragazza dell’epoca e la sua ragazza che ci guardavano giocare. Lui, forse per impressionarle, cominciò a giocare al buio, a puntare senza sapere le carte fino al river. Poi, a un certo punto, cominciò a puntare cose fisiche invece dei soldi. Al river scommetteva la sua Ferrari, ad esempio. Contro un giocatore del genere non sai come comportarti”.

L’importanza di essere considerato un figlio di papà

Chiunque abbia giocato a poker sa bene che un avversario come quello descritto da Bilzerian è probabilmente una miniera d’oro. Risulta quindi chiaro che la vera abilità di Dan sia stata quella di riuscire a organizzare una partita contro un giocatore del genere. Lo ammette lui stesso:

Non ho mai voluto essere il miglior giocatore di poker al mondo, il mio unico obiettivo era giocare contro avversari ricchissimi e scarsi. A me non è mai interessato essere riconosciuto come il numero uno. Il fatto di essere considerato un figlio di papà mi ha aiutato molto ad entrare nelle partite migliori del mondo“.

Dan Bilzerian: “Mai venduto quote”

In un’altra intervista (questa volta ad Howard Stern) Bilzerian ha invece parlato dei veri giocatori professionisti di poker, quelli che si siedono ai tavoli di una poker room e partecipano agli high roller.

“Molti giocatori vogliono vendere quote, quello è il loro obiettivo. La maggior parte dei pro gioca i tornei high roller al 10%. Non provo disprezzo per loro, sono semplicemente conservatori. Alla fine è tutta una questione di business e per molti di loro, giocare al 10% è un ottimo modo per non andare broke”.

Al contrario, la vendita di quote non è mai interessata a Dan Bilzerian.

“Per me è diverso, in primis perché nessuno ha mai pensato che io fossi un buon giocatore e quindi nessuno voleva stakarmi (ride, ndr). Al tempo stesso, io non ho mai voluto vendere quote. È successo in qualche occasione, ma solo per piccole percentuali. Molti di quelli che giocano senza vendere quote agli high stakes vanno broke. A me non è successo e nel tempo mi sono abituato a certi swing. Trovare un equilibrio personale è fondamentale”.

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